timoty da consigli ai cinesi per salvarsi il kiulo ...
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da wsi..
Stati Uniti e analisti concordano su un punto: la Cina cosi' non puo' andare avanti, ha bisogno di un cambio di rotta nel suo modello economico. Tre numeri in particolare rischiano di fare passare notti insonni alle autorita' cinesi: 65.4 milioni di appartamenti rimasti sfitti, gran parte dei quali acquistati come investimento speculativo; $28.7 miliardi di surplus commerciale registrato a luglio e $2400 mila miliardi di riserve valutarie accumulate dalla banca centrale del Paese comprando dollari per tenere a bada lo yuan.
Queste cifre sono la dimostrazione di un'economia da alcuni giudicata distorta perche' preferisce agevolare gli investimenti lasciando i consumatori con basso potere d'acquisto a causa di stipendi e tassi di risparmio contenuti.
Qualcuno potrebbe far notare che e' stata proprio un'economia cosi' organizzata ad aver garantito negli ultimi 30 anni alla Cina di crescere a passo sostenuto tanto da avere superato il Giappone e attestando solo dietro agli Stati Uniti. Allora perche' non continuare sulla stessa strada?
Semplice: perche' il mondo intero sta cambiando. La Cina deve puntare di piu' sul mercato domestico, soprattutto ora che le prospettive delle sue esportazioni stanno peggiorando a causa dei paesi occidentali, attenti a limitare le spese e a ridurre il proprio debito.
Molti economisti sono convinti che una transizione del modello economico cinese ci sara' nei prossimi dieci anni. In pratica si puntera' di piu' su consumi interni, miglioramenti tecnologici e un ruolo piu' preponderante delle forze del mercato.
"Lo sbilanciamento non puo' continuare con questi ritmi per altri 10 anni. E' semplicemente impossibile", ha riferito Michael Pettis, professore di finanza alla Peking University. Secondo lo studioso, le pressioni a favore di un cambiamento potrebbero diventare schiaccianti entro due o tre anni. "Il resto del mondo non dara' alla Cina molto tempo per cambiarte rotta", ha spiegato a Reuters Pettis.
Non mancano pero' gli scettici, convinti che un simile cambiamento sia azzardato. Due i motivi a sostegno della loro tesi: la Cina stessa si e' mossa tardi per tentare di limitare la sua forte esposizione alle esportazioni. Inoltre, il Partito Comunista difficilemente dara' il via libera a riforme che potrebbero avere la meglio su interessi di ormai lunga data.
Oggi Geithner ha sottolineato che la rivalutazione dello yuan "deve essere accompagnata da riforme strutturali per ridurre i divario tra risparmi e
investimenti in Cina in modo da realizzare un riequilibrio durevole". Nel testo preparato per l'audizione di fronte alla commissione sul sistema bancario del Senato, il capo del Tesoro ha aggiunto che gli Stati Uniti sono impegnati su tre fronti: "incoraggiare la Cina a cambiare il suo modello di crescita per dipendere piu' dalla domanda interna che dalle esportazioni, muoversi verso un tasso di cambio maggiormente determinato dal mercato e livellare il terreno di gioco" per le imprese sul fronte commerciale. Geithner ha rilevato che con la ripresa della crescita economica, e' ora che la Cina "si muova".