Mercati sotto controllo? Ordine Economico Globale?

Reverse

Under Jolly Roger
LA BORSA NON SCENDE: MERCATO MANIPOLATO

di *Clif Droke
Il piano segreto dell' "Elite del denaro" e' l'Ordine Economico Globale. Ecco perche' non ci sara' ne' crisi ne' recessione. E niente crash a Wall Street o sul mercato immobiliare (sorry, ribassisti).


--------------------------------------------------------------------------------
6 Settembre 2004 4:16 NEW YORK


*Clif Droke e' il direttore di Momentum Strategies Report (MSR).


Per anni il dibattito e' andato avanti tra orsi e tori, coloro che credono che il mercato azionario e l'economia americana siano destinati a un crash in stile 1929, e coloro che credono invece in uno scenario macroeconomico piu' brillante nel prossimo futuro. Ma mai, negli ultimi anni, il dibattito e' stato acceso acrimonioso come quest'anno. Perfino gli ex-tori si sono convertiti e sono passati nel campo degli orsi nel 2004, convinti apparentemente da due argomenti, il rallentamento economico globale e il livello record del debito.

E' sorprendente cosa puo' fare un ciclo di 10 anni nell'influenzare gli investitori. Questo accade al quarto anno di ogni decennio: l'ultima delle roccaforti toro di lungo termine viene scossa dall'albero rialzista e si trasforma in ribassista. Gli orsi, nel frattempo, diventano ancora piu' orsi del solito, il che naturalmente spiana la strada (psicologicamente) al grande rally che comincia tipicamente entro il quarto trimestre del quarto anno di ogni ciclo di dieci anni e continua puntualmente ben oltre il quinto anno. Non si puo' avere un mercato toro senza una percentuale relativamente alta di ribassisti arrabbiati; ebbene il 2004 ci ha dato quest' elemento essenziale che servira' egregiamente come benzina per il motore del mercato azionario e dell'economia nei mesi che verranno.

Non equivocatemi. Non e' che io non simpatizzi con tutti gli argomenti ribassisti in circolazione. Anche io ero ribassista ma sono stato indotto a vedere la luce all'inizio del 2003 dopo che un importante supporto "pivot" del Dow Jones e' stato testato con successo per la quarta volta in sei anni. Questa, tra le altre osservazioni, ha confermato con mia grande soddisfazione quanto segue: che i controllori del destino finanziario dell'America non hanno alcuna intenzione che nel prossimo futuro il mercato azionario vada verso un crash.


Cio' mi porta all'oggetto di questo articolo, ed esattamente all'Ordine Economico Globale cioe' "Global Economic Order," o GEO in breve. E' soltanto un modo un po' piu' sofisticato di dire "economia globale". Dovrebbe essere ovvio a chiunque presti attenzione gli affari correnti del mondo e a chi segue da vicino le attuali linee guida delle piu' importanti aziende industriali e finanziarie, che il piu' importante obiettivo della Elite del denaro e' una economia mondiale totalmente integrata. Ed economia mondiale, che ci piaccia o no, e' quel che ci tocchera' avere, prima che tutto sia detto e fatto. Il nocciolo della questione e' questo, ecco perche' la tesi degli orsi, non solo non puo', ma non sara' nemmeno permesso che sia realizzata, in questo decennio.


Non siamo ancora arrivati all'obiettivo, a lungo ricercato dall'Elite, del Global Economic Order (GEO). Ci sono ancora paesi del Terzo Mondo che devono essere "democratizzati' (il che significa spianare la strada per l'integrazione economica globale). Ci sono ancora barriere commerciali che devono essere smantellate. E fino a quando il processo di globalizzazione non e' completato, i controllori della finanza in America non permetteranno che il principale motore della crescita economica scivoli in una seria recessione, e non permetteranno nemmeno che il suo vitale mercato azionario o il mercato immobiliare crollino con un clamoroso crash. E' cosi' semplice, eppure i ribassisti continuano a far finta di niente, nonostante l'ovvieta' di queste affermazioni.


Un amico di recente mi ha spedito una email con la seguente osservazione, riguardante il fatto che i ribassisti non sono capaci di rendersi conto dell'attento controllo e della manipolazione dei mercati finanziari: "Penseresti che questi tipi che non fanno altro che parlare della Scuola economica austriaca (nota: in Italia il loro punto di riferimento e' il sito "US Equity & Macro Lab", con cui Wall Street Italia ha un accordo per la ripubblicazione di alcuni contributi) dovrebbero ricordarsi cosa Adam Smith diceva a proposito dell'ovvieta' della manipolazione dell'Elite". Che osservazione piena di senso! E qui risiede l'origine dell'errore dei ribassisti (cosí come dei seguaci della Scuola Austriaca): danno credibilita' al concetto di una vaga, nebulosa "Mano Invisibile" senza mai realizzare neanche una volta che la "Mano Invisibile" e' di fatto l'influenza dietro le quinte dei controllori del denaro! Nel mondo di oggi corrisponde quasi per intero al cartello delle banche centrali, compresa la Federal Reserve (vediBANKITALIA: CIOCCA, C'É UN TEMPO PER IL RIGORE E UNO PER LA FLESSIBILITA'). Gli orsi hanno questa concezione sbagliata per cui la Fed, fondamentalmente, non controlla l'andamento dell'economia degli Stati Uniti e anzi eventualmente l'economia ad un certo punto gli sfuggira' di mano. Eppure anche qui sbagliano, non avendo considerato la Regola d'Oro della finanza: "Colui che ha l'oro, detta legge"! Gli interessi che controllano l'emissione di moneta possono (e in effetti accade) controllare il sistema finanziario e la superstruttura economica in cui il denaro circola. Una recessione/depressione non puo' avere luogo a meno che la Fed la crei, restringendo l'offerta di moneta. Di converso, un boom finanziario non puo' svilupparsi a meno che non sia guidato dalla Fed. Questa non e' una dichiarazione di approvazione dell'operativita' della Fed, ma una semplice descrizione dei fatti, semplice anche se spesso ignorata. E' la pietra angolare, l'assioma del Global Economic Order (GEO).

Cio' ci porta a una conclusione da cui non si sfugge. Se di fatto la Fed detta lo stato di salute dell'economia, perche' mai Greenspan & Soci dovrebbe creare le condizioni necessarie per una recessione/depressione esattamente in questo momento? Chiaramente, non hanno ancora completato con successo il disegno primario di un GEO pienamente integrato. E dunque, perche' mai mettere in pericolo l'operazione, il prodotto di decenni di attento lavoro, proprio ora? Perche' provocare un crash a Wall Street e sul mercato immobiliare, adesso che di questi due puntelli c'é il massimo bisogno, per continuare a far girare il meccanismo che portera' all'introduzione del GEO? Secondo me, i ribassisti dovrebbero farsi queste domande, tra di loro.

Che ci crediate o no, c'e' stato davvero un momento in cui le Elites avevano pianificato il crash dell'economia americana e messo a punto una depressione mondiale. La Grande Depressione dei primi anni Trenta e' stata una sorta di prova generale in questa direzione. I controllori della Finanza partirono dal presupposto che gli americani si sarebbero rivolti al Governo e avrebbero chiesto aiuto, disperati al punto di rinunciare ai propri diritti costituzionali e permettendo cosi' all' Elite di portare avanti il piano di un'economia mondiale integrata per via della necessita' del momento. Gli anni di Clinton pero', hanno aperto loro gli occhi, facendogli vedere che c'era bisogno di un approccio differente.

Durante quel periodo di ampia (e artificiale) prosperita', l'Elite ha osservato cosa accade, quando agli americani viene dato cio' che desiderano. Mentre erano ricchi, per il possesso di beni materiali, durante il boom della fine degli anni '90, gli americani erano pero' totalmente ignari dei piu' importanti cambiamenti nel mondo economico e sulla scena politica. Essi erano ugualmente ignari dell'erosione dietro le quinte delle liberta' costituzionali, dell'intrufolamento federale, e dei fortissimi rialzi delle tasse che hanno avuto luogo sotto il loro naso durante l'era Clinton. Fino a quando erano in prosperita', gli americani erano calmi e l'Elite ha cosi' trovato poca resistenza nel procedere con il suo piano: portare a compimento un GEO pienamente funzionante.

Questa, hanno scoperto, era la chiave del loro successo, mettere in moto un mercato toro e tenere l'economia a galla il piu' a lungo possibile per far tutti "felici e distratti", mentre il GEO veniva messo in piedi con calma. Ecco perche' la tesi dei rialzisti avra' la meglio su quella dei ribassisti. E molto probilmente continuera' ad essere vincente per il resto di questo decennio. Diventera' palese alle ultime roccaforti dell'orso, entro la fine di quest'anno, che il loro tanto agognato crash a Wall Street non si verifichera', e invece il mercato continuera' a muoversi verso l'alto.

Sara' in special modo evidente l'anno prossimo, quando non ci sara' piu' pressione sul mercato per via del ciclo dei 10 anni (che anche stavolta e' sul punto di testare il suo bottom). Il fatto incontrovertibile che Wall Street abbia tenuto abbastanza bene quest'anno pur sotto la legge del ciclo "calante" dei 10 anni, e' una prova ulteriore che il mercato azionario e' tenuto su dai manipolatori. La borsa ha la tendenza a scendere al di sotto della media mobile a 120 giorni ogni 4 anni quando il ciclo dei 10 anni testa il suo bottom. E' stato il caso di quest'anno. Ma una volta che il Dow Jones rompera' al rialzo al di sopra della media mobile a 120 giorni (al momento a quota 10.200) mettera' in atto un gran rally e stupira' i ribassisti che si aspettano un crash. Gli orsi saranno ancora piu' stupiti quando il quarto trimestre portera' ulteriori guadagni, cosi' come miglioramenti in generale dell'economia.


Un'altra grande sorpresa per gli orsi sara' quando il prezzo del petrolio continuera' a scendere nei prossimi mesi, visto che il petrolio ha gia' raggiunto il suo top. Questo e' stato un altro dei ritornelli che giustificava la loro tesi di una grande recessione/depressione. Sfortunamente per loro, gli orsi sono stati vittima di una campagna stampa e una propaganda molto ben articolata e gestita da alcuni degli interessi dietro le quinte (probabilmente gli short sellers che volevano aumentare il potenziale di ribasso del petrolio inducendo tutti gli altri ad aspettarsi un trend al rialzo di lungo termine).

Non c'e' nessun pericolo, il mondo nuota nell'oro nero, visto che giacimenti perpetui di petrolio sono stati scoperti in Messico. Ci sono poi numerosi giacimenti non ancora scoperti sia di greggio che di gas in Nord America e altrove. I recenti massimi del greggio e del gas sono stati in parte dovuti alle interruzioni temporanee della produzione (insieme a un alto livello di manipolazione dei mercati) derivante dalla guerra in Iraq. Ma a parte queste interruzioni momentanee dell'offerta, che capiteranno di volta in volta, ecco la ragione per cui per cui i prezzi delle risorse naturali in generale rimarranno nei prossimi anni a livelli ragionevoli: le Elite continueranno a derubare risorse dai paesi del Terzo Mondo, in modo da tenere alta l'offerta e i prezzi relativamente bassi.


La Cina, la Super-Economia nascente del mondo, e' stata un'altra delle grande preoccupazioni, quest'anno. Non finiamo piu' di leggere sulla stampa finanziaria di come la Cina stia per scivolare a testa in giu' in una grande recessione o depressione e di come il suo mercato azionario stia per andare incontro a un crash. Anche qui, la tesi dei ribassisti e' sbagliata. La Cina ha toccato il bottom, va bene. Questo e' un semplice dato di fatto la cui correttezza sara' dimostrata nei prossimi mesi, anche se molti non lo hanno ancora riconosciuto. Le Elites non permetteranno mai che la Cina sprofondi, dopo avere passato circa 30 anni nel costruire e raggiungere il livello che ha oggi. Il GEO dipende in gran misura dalla Cina. E chiunque pensa che le Elites permetteranno alla Cina di affondare proprio adesso, e' meglio che si svegli!


Questi sono soltanto alcuni degli assiomi del Global Economic Order. L'obiettivo chiaro e dichiarato delle Elites che reggono le sorti del mondo e' un'economia mondiale pienamente funzionale e totalmente integrata. E fino a che non la ottengono, non permetteranno che gli Stati Uniti cadano in un pozzo finanziario senza fondo. La ripresa basata sul rialzo artificiale del mercato azionario continuera' nel futuro prossimo venturo.



Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=230091
 
Quella di Droke è una visione delle cose un pò diversa dal solito. Infatti si legge spesso di crack epocali. E io sono stato ribassista fino a marzo 2003, come ricorderà chi mi leggeva su finanzaonline. Motivi tecnici stavano alla base della mia conversione rialzista. Il tempo mi ha dato ragione ma, premesso che non credo nell'infallibilità come obiettivo del trader/analista:D, adesso la domanda è: durerà? O meglio: il pericolo è scongiurato, dovremo aspettarci solo delle correzioni, per quanto travestite da minicrash per confonderci le idee, o ci aspetta una nuova gamba ribassista "stile 2002"?
Questa domanda mi frulla in testa da un pò e quando ho visto che anche una persona di grande esperienza come Droke, a differenza di altri magari più famosi (Pretcher su tutti), crede possa essere passato il peggio (borsisticamente parlando), ho pensato sarebbe stato utile condividere le mie idee ed i miei dubbi con voi tutti. L'umiltà è uno dei costituenti di base di ogni reale progresso personale, quindi se scrivo "andrà così" ricordate sempre che è una mia personalissima idea, che al 90% si dimostrerà errata.
Una considerazione va fatta: i crolli avvengono molto più spesso quando sono inattesi (così come i rialzi...) mentre ormai sono davvero tanti quelli che parlano di crash, nuovo 1929 ecc. Sia chiaro, solo un pazzo escluderebbe l'ipotesi, vista la situazione geopolitica ed economico-finanziaria globale. Il dubbio però è legittimo e guai a non averne, di dubbi.
Naturalmente saranno, anche in questa ottimistica visione, possibili del minicrash, magari neanche tanto mini... (soprattutto finchè vi saranno massimi decrescenti sui maggiori indici mondiali), ma non l'Armageddon finanziario prospettato da molti.
Che ne pensate?
 
Tu ci credi????
Io ho qualche dubbio!!!
L'unica certezza che il mercato è sempre più manipolato
In basso o in alto dipende sempre dalla massa di popolino e trader che prendono posizioni long o short, succede sempre il contrario di quello che fanno i più, se no a chi li fregano i soldi?????
Spesso sento la sensazione di fare un poker a carte scoperte e dall'altra parte c'è un baro che nasconde sempre le sue :eek: :eek:
 
su usemlab è uscito l'altro giorno un articolo critico giusto su Droke


L'Elite del Denaro



(6/9/04) Un suggestivo articolo di Clif Droke dal titolo “Axioms of the Global Economic Order”, tradotto e disponibile anche in Italiano, ci racconta del progetto di un ordine economico mondiale, come obiettivo della Elite del Denaro, che precluderebbe nei prossimi anni la possibilità di una grande crisi economica.

Il signor Droke, nelle sue interessanti elucubrazioni, purtroppo si lascia sfuggire qualche imprecisione. Non avendo letto alcunché, ma saremmo felici di essere smentiti, della Scuola Austriaca, si lascia andare alla banale generalizzazione “ … qui risiede l'origine dell'errore dei ribassisti (cosi come dei seguaci della Scuola Austriaca): danno credibilità al concetto di una vaga, nebulosa "Mano Invisibile" senza mai realizzare neanche una volta che la "Mano Invisibile" è di fatto l'influenza dietro le quinte dei controllori del denaro! Nel mondo di oggi corrisponde quasi per intero al cartello delle banche centrali, compresa la Federal Reserve” .

E' luogo piuttosto comune di molti opinionisti, ma anche di molti economisti, criticare la Scuola Austriaca senza avere letto per intero una singola opera di Mises, Hayek, e soprattutto di Rothbard. Una semplice infarinatura, frutto della lettura di qualche articolo, magari su un forum o un blog internet, li lancia nella stesura di invettive o commenti superficiali che, come nel caso di Droke, finiscono con l'esporli a pessime cadute di stile e immagine.

Rothbard ha dedicato diversi studi proprio alle cosiddette Elite del Denaro (qual sorpresa per il signor Droke!) scrivendo tra l'altro “The Case against the FED” e “Wall Street, Banks and American Foreign Policy”. In questi saggi Rothbard ha messo in luce le azioni dei vari gruppi di interesse, di natura prevalentemente finanziaria, che nel corso degli ultimi cento anni hanno determinato direttamente tante scelte politiche ed economiche, interne ed estere, degli Stati Uniti e quindi più o meno direttamente tanti eventi storici, felici e più spesso infelici, del ventesimo secolo.

Il secondo dei due libri citati comincia con le seguenti parole: “ Gli uomini d'affari o gli industriali possono essere liberi imprenditori o statalisti; possono farsi strada nel libero mercato o possono cercare di ottenere dal governo privilegi e favori speciali. Compiono le loro scelte in base alle loro preferenze individuali e ai loro valori. Tra di essi, i banchieri sono per natura predisposti allo statalismo ”.

La postfazione allo stesso libro, di Justin Raimondo, riassume il succo dei contributi di Rothbard: “ come spiega Rothbard nei suoi scritti, la chiave sta nel capire che il denaro è una merce, e come ogni altra merce è soggetta alle leggi del mercato. Un monopolio statale in questo settore, che rappresenta la linfa vitale del sistema economico, è alla base dell'inflazione, dello svilimento della moneta, e della creazione di una plutocrazia permanente il cui potere è di fatto illimitato ”. Quanto basta per capire che Droke, perlomeno in merito alla posizione della Scuola Austriaca nei riguardi dell'Elite del Denaro, l'ha sparata un po' grossa.

Per quanto concerne invece la “ vaga nebulosa mano invisibile dei controllori del denaro ”, della quale gli economisti austriaci non si renderebbero conto, è ironico, per la stessa reputazione di Droke, che tale tema sia proprio uno dei principali oggetti di studio della Scuola Austriaca. La teoria austriaca del ciclo economico, esposta per la prima volta da Mises, ruota intorno all'espansione del credito operata dal sistema bancario. Nel XX secolo la definitiva introduzione della banca centrale sulla scena americana e la successiva rimozione del gold standard hanno potuto rendere il controllo economico finanziario da parte delle Elite del Denaro molto più efficace di quanto fosse nel XIX secolo. L'interpretazione austriaca è quindi particolarmente incentrata sul ruolo chiave giocato dalle banche centrali nel generare (volontariamente) distorsioni di mercato che conducono a periodi di boom e recessione, ovvero che generano il cosiddetto ciclo economico, sempre accusato di essere una contraddizione inerente al sistema capitalistico.

Ma andiamo oltre. Droke scrive: “ il più importante obiettivo della Elite del denaro è una economia mondiale totalmente integrata ”. E qua il signore Droke commette due grossi errori in una sola frase. Un'economia mondiale totalmente integrata non è un obiettivo della Elite del Denaro. L'economia totalmente integrata è il risultato inevitabile delle forze del processo competitivo che tendono costantemente a superare le barriere nazionali. E' la forza della concorrenza, del competere per riuscire a servire meglio e al costo più basso il più largo numero di consumatori, a portare verso la globalizzazione. Il risultato di tale processo è appunto l'economia integrata che connette tutti gli agenti economici in un mercato globale in grado di espandere i benefici dell'economia di mercato all'intero pianeta . Droke avrebbe dovuto dire, più correttamente, che l'obiettivo delle Elite è il controllo delle risorse e della ricchezza del pianeta tramite una moneta mondiale totalmente cartacea. In altre parole la realizzazione del sogno keynesiano, ben analizzato con spietate critiche e concreto realismo, guarda caso, ancora una volta, proprio dagli economisti di Scuola Austriaca e con maggior acume dallo stesso Rothbard!

Questo sogno si è in parte realizzato nelle ultime decadi, ma è ancora lungi dall'essere pienamente realizzato. Come scrive Rothbard, questa volta in Making Economic Sense,: “finora, fortunatamente, l'incapacità di riuscire a coordinare decine di governi ci ha risparmiato la realizzazione di questo ideale keynesiano”. In effetti, il signor Droke nel raccontare la sua suggestiva storia, non considera che gli interessi dei gruppi di potere avvinghiati ai governi di tutto il mondo, sono difficilmente conciliabili sotto un unico progetto condiviso da tutti.

E' sempre Rothbard che nell'analisi storica dei gruppi di potere, gli stessi che portarono alla costituzione della Fed nel 1913, ha esaminato l'evoluzione del trend inarrestabile grazie al quale le elite hanno spinto gradualmente il paese ad abbandonare i principi improntati al liberalismo classico per intraprendere la infelice via dello stato onnipontente. In particolare, Rothbard descrive le lotte tra le diverse elite economiche e finanziarie all'interno degli stessi USA. Se quei conflitti possono avere trovato una qualche sorta di conciliazione grazie all'istituzione del Council of Foreign Relations (1921) e più tardi della Trilateral Commission (1973, “ una commissione ancora più elitaria ed esclusiva del CFR ), nuovi conflitti sono sempre pronti a emergere e altri possono essere sempre presenti a livello di coordinazione mondiale.

Sempre nella sua postfazione a Wall Street, Banks, and American Foreign Policy, Raimondo scrive: “ Il lavoro di Rothbard, nello scoprire le radici storiche ed economiche di questo trend (di controllo della ricchezza e di influenza sui processi economici) è di vitale importanza nel capire che tutto ciò non costituisce una pura teoria “conspirazionista” incentrata sul CFR e i gruppi trilateralisti…. Metto la parola “conspirazionista” tra virgolette… se infatti si considera frutto di un complotto il credere che gli esseri umani intraprendano azioni propositive per realizzare i loro obiettivi economici, politici, e personali, allora in questo senso tutti gli uomini e le donne razionali dovrebbero essere ritenuti necessariamente colpevoli di complottismo. L'alternativa sarebbe infatti affermare che l'azione umana non ha alcun scopo, che essa è casuale, inesplicabile. La Storia, in questo senso, sarebbe una serie di incidenti discontinui ”.

Tornando ai mercati, e ai poteri delle Elite, dei quali la Fed rappresenta solo il più ingegnoso strumento, Droke mostra un atteggiamento un po' troppo aggressivo e veramente complottista. Dire che il crollo del 29 è stato deciso dalla Elite del Denaro, equivale quasi a dire, riferendoci a un evento più recente, che l'attacco alle torri del 2001 sia stato deciso, per fini analoghi, dagli stessi gruppi di potere. Ipotesi affascinanti quanto spaventose che implicano congetture veramente conspirazioniste, nel senso che attribuiscono tutti i mali a una singola entità monolitica. E' ben possibile che certe crisi siano in un certo grado desiderate dalle Elite. Non è un caso, infatti, che il processo di statalizzazione (cioè un grado di intervenzionismo economico sempre più massiccio e pesante), compia dei passi da gigante proprio in seguito a una crisi (si veda appunto il post 29 o il post settembre 2001). L'infelice credenza delle masse, stimolata dalle più variegate fantasie socialiste (da quelle di Marx fino a quelle di Keynes), che la crisi sia riconducibile a qualche difetto del mercato, spinge infatti la gente ad accettare, se non addirittura a richiedere maggiori interventi proprio da coloro che quelle crisi le hanno, più o meno direttamente, causate.

Tuttavia, questo livello estremo di complottismo, tende a nostro avviso a sottovalutare i rischi associati all'immensa portata di certi eventi, tali da sfuggire di mano e coinvolgere negativamente gli stessi autori. Sarebbe pertanto troppo pensare che le Elite del Denaro siano in grado di controllare perfettamente le evoluzioni di un sistema politico ed economico composto da miliardi di individui, e frutto dei loro milioni di miliardi di interazioni. Equivarrebbe ad attribuire a tale Elite un carattere divino che nessuno sulla terra, per quanto si sforzi, potrà mai ottenere. E' quindi possibile, e anche probabile, che qualcosa vada storto nei piani delle Elite, e che certi controlli sfuggano loro di mano. Le forze del mercato, ad un certo punto sono talmente potenti da costringere anche le Elite ad adattarsi alle nuove e a volte impreviste evoluzioni. La globalizzazione in tal senso potrebbe essere considerata come una di queste evoluzioni che ha spinto nel tempo le elite ad abbandonare definitivamente i vecchi schemi protezionistici. Naturalmente, grazie alla invenzione delle banche centrali e della soppressione del gold standard, le elite hanno trovato i mezzi per adattarsi benissimo alle nuove condizioni, e per sfruttarle ancora meglio di quel che le barriere protezionistiche potevano permettere loro in precedenza.

Per concludere e tornare al vero punto del pezzo di Droke, quale destino per i mercati azionari? La teoria austriaca spiega perché l'espansione del credito beneficia alcuni a danni di molti altri. Spiega come essa inevitabilmente crei distorsioni nel mercato. Aiuta a comprendere, e lo abbiamo spiegato nel nostro articolo “Verso la fine del mercato”, come il controllo e la manipolazione di certe variabili e di certi prezzi, porti al controllo di altri e alla progressiva pianificazione forzata dell'economia. L'intero processo distrugge l'economia di mercato e causa inevitabilmente una crisi.

E' possibile che questa crisi non scalfisca affatto i poteri delle Elite, anzi che in un certo modo li rafforzi, come è molto probabile che allo stesso tempo generi degli stravolgimenti nei gruppi di controllo, per quel che riguarda la divisione dei pesi relativi all'interno della stessa Elite. E' possibile che la crisi giunga nei prossimi mesi, o come sostiene Droke, benché per altri motivi da quelli da lui sostenuti, possa essere rimandata ancora per qualche anno.

Di fatto essa era giunta a maturazione alla fine degli anni novanta, a seguito dell'espansione creditizia durata circa due decadi, ed è stata abilmente rimandata dagli interventi della Fed degli ultimi anni. Ciò, come sappiamo, grazie anche ai contributi della Scuola Austriaca, è avvenuto a costo di ulteriori squilibri e distorsioni sempre più pesanti nei processi di mercato. Potenzialmente, a causa dell'intervento della Fed, è già maturata una crisi ben più ampia e forte di quella che sarebbe potuta verificarsi tra il 2000 e il 2003. La verità è che nessuno è in grado di sapere quando essa emergerà e soprattutto con quali dinamiche si manifesterà. Neanche la stessa Elite del Denaro. La crisi potrebbe essere l'occasione per il grande salto volto alla realizzazione del sogno Keynesiano e dell'incubo Orwelliano, o viceversa, potrebbe rappresentare la debacle di una avidità che si è spinta troppo oltre.

Nel dispiegarsi della grande crisi, è possibile che i mercati riassumano il loro trend ribassista per andare a fare nuovi minimi, come è possibile che, nonostante la crisi, rimangano in un trend laterale per altri cinque, dieci o venti anni. Dal 1970 al 1980 il Dow Jones rimase in un trend laterale, ma in termini reali perse oltre l'80%. Considerato il recente successo degli sforzi reflazionistici della Fed, è anche possibile, come dice Droke, che i mercati continuino a salire. Durante l'iperinflazione tedesca del periodo 1919-1923 l'indice tedesco smise di scendere nell'agosto del 1919 quando toccò 99 punti. Da allora, grazie agli sforzi reflazionistici della banca centrale tedesca, riprese a salire, e tra alti e bassi, raggiunse nell'agosto 1923 i 1200 punti. In termini nominali una bella performance del 1100%. In termini reali un crollo del 94%. Questione di dinamiche monetarie.

Questione di Elite, ma non solo.
 
Manipolato? Non scherziamo che senno' facciamo arrabbiare Lupin! :D

Il mercato di quest'anno e' ridicolo, non manipolato.

Meglio guardare il lato positivo di tutto questo: giovani vitellini crescono...

Aik
 
Qualche analogia con il 2000 io la vedo dal nostro mib 30
Puo darsi che mi sbagli :rolleyes: :rolleyes:
1094642492ggggggggggg.jpg
 
Ciao Umberto,
grazie dell'interessante spunto.

D'impulso evidenzio una frase che mi ha colpito:

1) nell'articolo ad un certo punto si dice 'chi ha l'oro comanda'. Penso che questo assunto sia fondamentale. Un tempo, quando c'era la convertibilità, più oro possedevi, più potevi influire sui destini del mondo. Il maggior possesso di oro dava la possibilità di utilizzare in maggior misura la leva monetaria.
Ora però nessuno possiede oro. O meglio non per garantire la convertibilità della moneta. Se nessuno possiede oro nessuno potrebbe comandare.
Ma le Banche Centrali, forse nel tentativo di perseguire l'ordine economico globale, si comportano come se avessero illimitate quantità di oro a garanzia della continua espansione monetaria.

Fino a quando il Mercato non darà importanza a questo comportamento, giustamente definito dalla Scuola Austriaca come assenza del libero mercato, penso che tutto potrà andare come programmato.
Non posso sapere se il grande progetto giungerà felicemente a conclusione.
Forse non lo sanno nemmeno i fautori di questo disegno.
Penso che però nemmeno i controllori del grande progetto economico globale riusciranno a percepire il momento, se ci sarà, in cui perderanno il controllo delle leve e a quel punto non sarà possibile prevedere gli eventi.

Forse stiamo già vivendo quel momento, forse non avremo la fortuna/sfortuna di vederlo.
Il bello è anche questo. Stiamo vivendo un periodo storico unico; come sempre solo in futuro gli storici sapranno percepirne pregi e difetti, peculiarità e caratteristiche.
Non possiamo sicuramente influire sul corso di questi eventi.
Possiamo solo tenerli ben presenti.

Ciao

Sergio
 
Considerazioni molto intelligenti Sergio, da par tuo.
Le leve sfuggirano di mano davvero solo quando la massa penserà che sia impossibile che questo succeda. È un classico. Chiunque abbia studiato l'evolversi delle grandi crisi del passato sa che le cassandre sono sempre state poche e sono sempre state derise. Oggi non siamo in questa situazione. L'articolo postato da fleursdumal (che ringrazio per il contributo) è molto interessante e dice sicuramente delle verità, ma soffre del male di essere ideologicamente (nel senso di ideologia economica) molto condizionato. Quelli di Usemlab, la cui preparazione è comunque (secondo me) indiscutibile, sono ben noti per essere degli strenui difensori della scuola austriaca. E sebbene io abbia letto solo materiale "internettiano" a riguardo di questa teoria, ne condivido molte asserzioni. Credo però che tendano a sottovalutare la forza occulta (ma non tanto) dei grandi manovratori. Loro hanno spesso parlato della famosa printing press della FED come uno dei maggiori alleati della (in effetti anomala) ripresa economica USA. Hanno in gran parte ragione, ma bisogna considerare che il sistema può mantenersi in vita, seppur malato, per molto tempo ancora.
Forse siamo qui a scrivere stron....:D Ma voler prevedere il futuro, anche solo per gioco, è sempre stata una fissa dell'essere umano. Io comincio a credere che il crack non sarà nei prossimi anni del decennio, se per crack intendiamo il collasso del sistema. Certamente potrei trovare elementi che farebbero pensare il contrario, ma per il momento la penso così. Tutto questo senza dimenticare che la prima dote dell'investitore avveduto è cambiare idea non appena si accorga che il mercato gli sta dando torto. Quindi sotto determinati livelli dei vari indici più importanti andrebbero subito modificate le aspettative di medio-lungo.
Ciao.
 
Reverse ha scritto:
LA BORSA NON SCENDE: MERCATO MANIPOLATO


*Clif Droke e' il direttore di Momentum Strategies Report (MSR).

E GIà QUESTO LA DICE LUNGA


Perfino gli ex-tori si sono convertiti e sono passati nel campo degli orsi nel 2004, convinti apparentemente da due argomenti, il rallentamento economico globale e il livello record del debito. :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek: :eek:

SE QUESTO NONè UN PROBLEMA REALE..... (puntualizzo anche sul "rallentamento economico globale") se parliamo di DowJones, ok no problem si può (se serve e se si ha taaaaaanti soldini) manipolare, non solo. Essendo multinazionali a loro non importa se i loro guadagni vengono dall'america dall'europa o dall'asia, quindi se l'economia europea va ai pesci ma tira l'asia, a loro va tutto bene NON SO SE MI HO SPIEGATA

E' sorprendente cosa puo' fare un ciclo di 10 anni nell'influenzare gli investitori. Questo accade al quarto anno di ogni decennio: l'ultima delle roccaforti toro di lungo termine viene scossa dall'albero rialzista e si trasforma in ribassista. Gli orsi, nel frattempo, diventano ancora piu' orsi del solito, il che naturalmente spiana la strada (psicologicamente) al grande rally che comincia tipicamente entro il quarto trimestre del quarto anno di ogni ciclo di dieci anni e continua puntualmente ben oltre il quinto anno. Non si puo' avere un mercato toro senza una percentuale relativamente alta di ribassisti arrabbiati; ebbene il 2004 ci ha dato quest' elemento essenziale che servira' egregiamente come benzina per il motore del mercato azionario e dell'economia nei mesi che verranno.

:) ci provo

1° 4° anno di ogni decennio:

Umberto, tu pensi che parli di decenni che vanno da 1 a 10? Personalmente non credo proprio


2° rally che comincia tipicamente entro il quarto trimestre del quarto anno

Se pensiamo che questo sia il 4° trimestre del 4° anno, occhio che non è partito certo un rally adesso o sta per partire (qui è un anno e mezzo che il mercato sta salendo Mib30 + 40% da marzo 2003)


3° ebbene il 2004 ci ha dato quest' elemento essenziale che servira' egregiamente come benzina per il motore del mercato azionario e dell'economia nei mesi che verranno :eek: :-?

Rispetto Cliff Droke ma non per quello che ha scritto qua sopra.



Non equivocatemi. Non e' che io non simpatizzi con tutti gli argomenti ribassisti in circolazione. Anche io ero ribassista
:eek:
POI LO HANNO FATTO DIRETTORE di Momentum Strategies Report E DEVE VENDERE. :ops:

ma sono stato indotto a vedere la luce all'inizio del 2003 dopo che un importante supporto "pivot" del Dow Jones e' stato testato con successo per la quarta volta in sei anni. Questa, tra le altre osservazioni, ha confermato con mia grande soddisfazione quanto segue: che i controllori del destino finanziario dell'America non hanno alcuna intenzione che nel prossimo futuro il mercato azionario vada verso un crash. :eek:

NEANCHE GLI AMERICANO AVEVANO INTENZIONE DI PERDERE LA GUERRA IN VIETNAM


Cio' mi porta all'oggetto di questo articolo, ed esattamente all'Ordine Economico Globale cioe' "Global Economic Order," o GEO in breve. E' soltanto un modo un po' piu' sofisticato di dire "economia globale". Dovrebbe essere ovvio a chiunque presti attenzione gli affari correnti del mondo e a chi segue da vicino le attuali linee guida delle piu' importanti aziende industriali e finanziarie, che il piu' importante obiettivo della Elite del denaro e' una economia mondiale totalmente integrata. Ed economia mondiale, che ci piaccia o no, e' quel che ci tocchera' avere, prima che tutto sia detto e fatto. Il nocciolo della questione e' questo, ecco perche' la tesi degli orsi, non solo non puo', ma non sara' nemmeno permesso che sia realizzata, in questo decennio. :eek:


Non siamo ancora arrivati all'obiettivo, a lungo ricercato dall'Elite, del Global Economic Order (GEO). Ci sono ancora paesi del Terzo Mondo che devono essere "democratizzati' (il che significa spianare la strada per l'integrazione economica globale). Ci sono ancora barriere commerciali che devono essere smantellate. E fino a quando il processo di globalizzazione non e' completato, i controllori della finanza in America non permetteranno che il principale motore della crescita economica scivoli in una seria recessione, e non permetteranno nemmeno che il suo vitale mercato azionario o il mercato immobiliare crollino con un clamoroso crash. :rolleyes: QUESTA è LA VOLONTà DEGLI USA (stanno rischiando quello che è successo all'impero Romano nel momento della sua masima espansione) Ciò che è stato sarà, e ciò che sarà, sarà già stato.




Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=230091
 
Personalmente ritengo che le mani forti riescono a indirizzare il mercato nel breve-medio periodo ma nel lungo le forze cicliche del mercato hanno il sopravvento.
Non credo che nessuna banca centrale possa pensare di poter controllare l'andamento della propria moneta in termini di fussi in ingresso ed in uscita in quanto la quota da essa detenuta è relativamente piccola.
Quando l'atteggiamento mercantile della banche centrali asiatiche finirà nessuno potrà fermare il calo del dollaro e quindi la svalutazione degli asset cartacei in quella valuta anche se magari ci vorranno ancora diversi anni. nel frattempo nulla impedisce un movimento contrario....
La mia traccia di riferimento per i prossimi anni è per i titoli tecnologici l'andamento delle precedenti bolle speculative manifestatesi sui mercati...
e il grafico sotto ne è una buona esemplificazione.

1094675735nasdaqchannel.gif


Naturalmente essendo un esemplificazione l'andamento non sarà perfettamente corrispondente e anzi quando la similitudine sarà più evidente avremo le maggiori divergenze (così come è successo a Settembre del 2003).
Ma la tendenza dovrebbe essere quella.
Per il resto del mercato invece la risposta è più complessa e gli scenari molto più aperti... vi sono forze demografiche, di ampiamento di mercati che spingono al rialzo ma contemporaneamente l'estesa concorrenza le pressioni sui margini e l'alta confidenza presente su diversi mercati potrebbe rallentare ogni velleità rialzista portando i mercati in un ampio trading range di cui abbiamo visto i massimi ma non i minimi.
Infine non bisogna dimenticare che purtroppo potrebbe essere cominciato un war cycle e questo avrebbe un impatto negativo sui mercati sia diretto (sui valori stessi) sia indiretto (sulle valute). Ma per questo le conseguenze potrebbero essere molto peggiori al di fuori dei mercati. [/img]
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto