Il titolo in questione, offerto in collocamento dal 05.10.2006 al 03.11.2006 presso gli sportelli San Paolo Imi, è un'obbligazione strutturata a tasso misto: il primo anno corrisponde una generosa cedola del 4,35% mentre negli altri anni, il tasso riconosciuto è pari alla differenza tra il tasso swap a 10 anni e il tasso swap a 2 anni, moltiplicato 4,5 con il minimo del 2% (con il differenziale attuale, pari a 0,2%, si prenderebbe la cedola minima).
L'emittente è una conosciuta banca americana, rating A+/Aa3/AA-, l'obbligazione è offerta a 100 ed a scadenza restituisce 100, ovvero il capitale investito.
Entriamo un po' nei dettagli, leggendo il prospetto informativo.
Innanzitutto "non è...prevista la richiesta di ammissione alla quotazione ufficiale" Essa verrà quotata sul sistema di scambi organizzato interno del collocatore (IMI Direct), con il collocatore stesso che sarà anche il market maker.
Come norma sconsigliamo i titoli non quotati e con un solo soggetto che fa il mercato, poiché è sinonimo di possibile scarsa trasparenza e, come ricorda la nota informativa "il mercato secondario potrebbe essere illiquido".
La nota informativa ricorda che c'è il rischio di "difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere le obbligazioni prima della scadenza ad un prezzo che consenta all'investitore di realizzare un rendimento anticipato. Gli obbligazionisti potrebbero avere difficoltà a liquidare il loro investimento e potrebbero dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione...in considerazione del fatto che le richieste di vendita possano non trovare prontamente una tempestiva ed adeguata contropartita".
In sostanza, chi sottoscrive l'obbligazione dovrà prevedere di tenerla fino a scadenza.
Il collocamento è dedicato esclusivamente al pubblico retail, cioé ai piccoli investitori. E' evidente che un operatore qualificato non comprerebbe mai a 100 un titolo che sul mercato vale 98,247, pagando un commissione implicita dell’1,753% (per di più illiquido). Ma dato che il pubblico retail è di bocca buona, il San Paolo può tranquillamente piazzare un titolo che gli permette di realizzare un ottimo guadagno a scapito dei clienti.
Continuiamo la lettura delle nota informativa: "L'investitore deve considerare che la complessità dell’obbligazione può favorire l’esecuzione di operazione non adeguate. Si consideri che...in quanto obbligazioni di particolare complessità, non è adatta per molti investitori"
In poche parole: diffidate da questa emissione, e dall'appeal della cedola iniziale.
Il "Valore Più" sembra solo per la banca.
L'emittente è una conosciuta banca americana, rating A+/Aa3/AA-, l'obbligazione è offerta a 100 ed a scadenza restituisce 100, ovvero il capitale investito.
Entriamo un po' nei dettagli, leggendo il prospetto informativo.
Innanzitutto "non è...prevista la richiesta di ammissione alla quotazione ufficiale" Essa verrà quotata sul sistema di scambi organizzato interno del collocatore (IMI Direct), con il collocatore stesso che sarà anche il market maker.
Come norma sconsigliamo i titoli non quotati e con un solo soggetto che fa il mercato, poiché è sinonimo di possibile scarsa trasparenza e, come ricorda la nota informativa "il mercato secondario potrebbe essere illiquido".
La nota informativa ricorda che c'è il rischio di "difficoltà o impossibilità per un investitore di vendere le obbligazioni prima della scadenza ad un prezzo che consenta all'investitore di realizzare un rendimento anticipato. Gli obbligazionisti potrebbero avere difficoltà a liquidare il loro investimento e potrebbero dover accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione...in considerazione del fatto che le richieste di vendita possano non trovare prontamente una tempestiva ed adeguata contropartita".
In sostanza, chi sottoscrive l'obbligazione dovrà prevedere di tenerla fino a scadenza.
Il collocamento è dedicato esclusivamente al pubblico retail, cioé ai piccoli investitori. E' evidente che un operatore qualificato non comprerebbe mai a 100 un titolo che sul mercato vale 98,247, pagando un commissione implicita dell’1,753% (per di più illiquido). Ma dato che il pubblico retail è di bocca buona, il San Paolo può tranquillamente piazzare un titolo che gli permette di realizzare un ottimo guadagno a scapito dei clienti.
Continuiamo la lettura delle nota informativa: "L'investitore deve considerare che la complessità dell’obbligazione può favorire l’esecuzione di operazione non adeguate. Si consideri che...in quanto obbligazioni di particolare complessità, non è adatta per molti investitori"
In poche parole: diffidate da questa emissione, e dall'appeal della cedola iniziale.
Il "Valore Più" sembra solo per la banca.
