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MILANO - La Cina teme la brusca frenata economica e le tensioni sociali. Il rallentamento mondiale minaccia le esportazioni, avverte il governo di Pechino con grande preoccupazione, dopo che nelle ultime settimane gli scioperi e le manifestazioni si sono moltiplicati. Nel terzo trimestre il Pil cinese ha frenato da +9,5% a +9,1%.
WARNING - Per il vicepremier cinese, Wang Qishan «la situazione grave e complessa dell'economia mondiale si tradurrà inevitabilmente in una domanda mondiale insufficiente». Oishan ha quindi invitato le imprese a rafforzare la loro competitività, promettendo in futuro sgravi fiscali alle aziende dell'export.
IL CALO DELLA PRODUZIONE - La Cina ha annunciato giovedì scorso il primo calo della sua produzione manifatturiera degli ultimi due anni e mezzo, all'indomani della decisione della Banca centrale di ridurre le riserve obbligatorie prudenziali a carico della banche commerciali. Un mossa che implica una facilitazione dell'erogazione di credito a imprese e famiglie, e che segna un'inversione di rotta rispetto alle manovre di inasprimento che Pechino stava portando avanti fino a solo poche settimane fa. A ottobre, le esportazioni cinesi verso l'Unione europea sono state pari a 28,74 miliardi di dollari, contro i 31,61 miliardi di settembre. Diminuite anche quelle verso gli Stati Uniti, pari a 28,6 miliardi di dollari contro i 30,11 miliardi di dollari di settembre.
5 dicembre 2011 | 11:18
WARNING - Per il vicepremier cinese, Wang Qishan «la situazione grave e complessa dell'economia mondiale si tradurrà inevitabilmente in una domanda mondiale insufficiente». Oishan ha quindi invitato le imprese a rafforzare la loro competitività, promettendo in futuro sgravi fiscali alle aziende dell'export.
IL CALO DELLA PRODUZIONE - La Cina ha annunciato giovedì scorso il primo calo della sua produzione manifatturiera degli ultimi due anni e mezzo, all'indomani della decisione della Banca centrale di ridurre le riserve obbligatorie prudenziali a carico della banche commerciali. Un mossa che implica una facilitazione dell'erogazione di credito a imprese e famiglie, e che segna un'inversione di rotta rispetto alle manovre di inasprimento che Pechino stava portando avanti fino a solo poche settimane fa. A ottobre, le esportazioni cinesi verso l'Unione europea sono state pari a 28,74 miliardi di dollari, contro i 31,61 miliardi di settembre. Diminuite anche quelle verso gli Stati Uniti, pari a 28,6 miliardi di dollari contro i 30,11 miliardi di dollari di settembre.
5 dicembre 2011 | 11:18