Il rituale non è ancora terminato.
Ma la luce si è accesa dentro di me lo stesso.
Mi manca ancora la forza, ma so che la troverò. Anzi. So già che ce l'ho.
Voglio andare via da Brescia.
Lontano.
Qui, vedere una primula sul ciglio della strada è diventato un miracolo. Il poco verde che c'è è malato di PCB.
E sono 38 anni che vivo nella malattia che ha corroso BS di anno in anno. Quando ero piccola c'erano le lucciole e i fiori e le farfalle. Adesso non c'è più niente.
E' così ovunque, lo so.
Ma il mio sangue è fatto di ruscelli dell'Alto Adige e nei miei occhi c'è lo Sciliar e ho l'anima verde. Il grigio mi ammazza di inquietudine e di ansia. Mi divora. Ha portato via le farfalle e le lucciole, i fiori, le coccinelle. Il silenzio, le stelle.
Io voglio tutto questo.
E voglio un grande cane tutto peloso e arruffato.
Non voglio più piangere di commozione perché vedo le pervinche o le violette. Sono talmente abituata al brutto che il bello mi immobilizza e mi sembra un prodigio.
Tutti amano il verde dei prati, i fiori, le gemme, gli agnellini, il cielo pulito.
Ma io non lo amo soltanto. E' un desiderio di starci immersa dentro tanto grande che mi prende le viscere e mi fa sentire capace di spostare le montagne.
Non importa quanto tempo ci vorrà, ma io andrò via da qui.