Monitor telecom bonds (gruppo di lavoro Torino41 e I98mark)
Avvertenze
Ancora discreto l'andamento della liquidità. Segnalo tuttavia qualche problema insorto per la prima volta su titoli Telecom italia: il 31 luglio gioca evidentemente qualche scherzo sui nostri mercati, di solito piuttosto liquidi. Per il resto, dobbiamo sempre alla disponibilità di Massimo S., la possibilità di riprendere i corsi del mercato londinese dell'ICMA o di altri mercati riservati ad operatori professionali in caso di illiquidità sui mercati retail.
I prezzi sono quelli rilevati alla chiusura di venerdì sera sull'ICMA per i seguenti bond:
PT 2017 e 2025; KPN 2017; TDC 2012; NTC 2016; NTC 2016 FRN; Telenor 2012 e 2014; Cell C 2012; Teliasonera 2012; Vodafone 2016 e 2018; Telecom Italia 2012 e 2019.
Per Telenor 2017; Teliasonera 2015; Telefonica 2033; France Telecom 2033; Deutsche Telekom 2033 il prezzo è invece di fonte Bloomberg, rilevato sempre alla chiusura di venerdì sera.
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Il periodo monitorato
Ancora niente di nuovo rispetto al precedente rilevamento. Anzi, la percezione di una ripresa USA ancora "tutta in salita" emersa dai dati del PIL Q2/2009 e dalle recenti audizioni parlamentari di Bernanke, sempre in USA, ha messo ulteriore benzina nel motore della risalita dei prezzi, fugando qualche residuo timore che una ripartenza un po' più robusta del ciclo economico potesse generare movimenti al rialzo dei tassi nel breve periodo.
E dunque, alla fine della giostra, i beneficiari di queste due settimane si sono rivelati nuovamente i titoli lunghi e quelli degli emittenti che in primavera avevamo definito "rimasti indietro", ma che, avanti di questo passo, hanno oramai ripreso bellamente il drappello di testa.
Ed infatti, quelli di voi che volessero recuperare i grafici di 4 mesi fa o giù di lì, vedranno che all'origine del movimento di ripartenza dei corsi, i bond IG (grafico 2, quindi) erano divisi in due gruppi, con gli emittenti più solidi che sono partiti prima mettendo distanza, in termini di rendimento, rispetto a quelli di alcuni paesi (grecia, italia UK, portogallo soprattutto).
Guardate il grafico 2 oggi e vi renderete conto che lo spazio vuoto (ossia la distanza di rendimento) fra i due gruppi praticamente risulta azzerato. E' il fenomeno della compressione dei rendimenti che si è prodotto appieno fra i bond IG, riproducendo la situazione già vissuta dai veterani del 3D a fine 2006, primi mesi del 2007.
Rispetto a quei tempi, permane ancora una differenza, l'ultima: guardate il grafico 1, e noterete che c'è ancora distanza fra i rendimenti dei bond IG e quelli dei bond HY.
A fine 2006 inizio 2007, quella distanza non c'era: la compressione dei rendimenti aveva in sostanza ridotto a un paio di punti pct il differenziale di rendimento fra bond HY e bond IG. Se tenete presente che, all'epoca, tassi ben più alti degli attuali impedivano una discesa dei rendimenti dei titoli IG sotto certe soglie, ecco che la situazione che emergeva era quella di un vero e proprio azzeramento della percezione del rischio.
Quel differenziale infatti - non va dimenticato - misura il livello di accettazione del rischio o di avversione per il rischio espresso dai mercati.
Oggi, con i tassi a livello minimo, i bond HY in monitor sono già vicini ai prezzi massimi raggiunti nel 2006-2007, solo che non ci sono tassi attorno al 4% (vado a memoria) a fare da barriera al calo dei rendimenti dei bond IG. E' solo per quello che, nel grafico 1, vedete una distanza maggiore fra IG e HY di quella che si vedeva un paio di anni fa.
Avremo dunque modo di verificare, di qui a qualche mese, tenendo d'occhio il comparto, se il basso livello dei tassi genererà una situazione di tolleranza del rischio addirittura superiore a quella, pericolosissima, montata nel 2006-7.
Infatti, sempre che nel mentre non succeda qualcosa di traumatico, è c'è da chiedersi se la corsa dei prezzi possa proseguire al punto in cui l'evento traumatico sarà costituito dall'esigenza di rialzare i tassi, causa pressioni inflazionistiche sulle commodities, hard e soft, mentre ancora il livello di disoccupazione occidentale non avrà consentito il maturare di condizioni di ripresa che sostengano i consumi ciclici e gli investimenti del settore privato, e con i bond HY a rating BB che nel mentre saranno arrivati a rendere a scadenza, su distanze medie, un magro 6-7% lordo (e quelli davvero "messi peggio", giusto qualcosa in più).
Protagonisti indiscussi delle due settimane si diceva, oltre ai titoli lunghi, i titoli dei paesi rimasti indietro. E qui veramente fra PT, BT e Telecom Italia, i prezzi hanno fatto scintille. Bene anche gli esposti sui mercati emergenti est europei, mediorientali, centroasiatici (Telenor, Teliasonera, Telekom Austria).
Sull'HY, continuo a notare che si move in sincronia con l'equity, seppure ancora con qualche distinguo di ordine qualitativo. Così, la salita più robusta è stata quella dei bond del gruppo TDC, mentre il bond Wind ha avuto una salita meno marcata ed il Cell C 2012 è rimasto stabile.
Fuori tabella, il bond 11% Cell C 2015 in USD (Subordinato, rating CCC) continua ad avere prezzi imputati solo su Francoforte, senza scambi: gli spread restano dunque molto ampi e fermi a quanto già rilevato due settimane fa. Questi i corsi: last price 92,00 (92,00); bid 92,00 (90,00) ask 99,00 (99,00). In parentesi i prezzi last, bid ed ask risalenti alla precedente rilevazione.
Vi rammento infine che il file che contiene le tabelle sarà presto disponibile per il download sul sito ventimaggio gestito da Maino, per uno scarico contestuale di più tabelle, oltre ad essere scaricabile anche qui su IO.
http://digilander.libero.it/ventimag...i%20files.html
La tabella riepilogativa dei prezzi, ora tripartita: questa la prima parte...