MONTEZEMOLO.....CONSIGLIA (1 Viewer)

FORTEBRACCIO

Forumer attivo
[center:2b239fb90f]
1204667565irrompe20conf.jpg
[/center:2b239fb90f]


[center:2b239fb90f]Irrompe Confindustria e detta le condizioni[/center:2b239fb90f]

Quaranta giorni, circa, al voto e nella contesa elettorale irrompe Confindustria.

Già nei giorni scorsi Luca Cordero di Montezemolo numero uno, in scadenza di mandato, dell’associazione aveva anticipato che Viale dell’Astronomia avrebbe indicato ai contendenti le proprie richieste alla nuova maggioranza, cosa puntualmente avvenuta ieri.

Illustrando le dieci proposte degli industriali, l’ex delfino di Gianni Agnelli ha cercato in tutti i modi di presentarsi super partes nonostante le ultime discese in campo di Matteo Colaninno e Massimo Calearo sembrino spostare a sinistra l’associazione degli imprenditori, anche se Montezemolo si è precipitosamente affrettato a precisare che “si tratta di iniziative personali”.

Il numero uno della Fiat, pur non prendendo posizione in merito alle scelte dei suoi sodali, ha subito auspicato che “vadano in Parlamento persone che rappresentano la cultura di impresa”, anche se probabilmente sarebbe preferibile un Aula attenta ai bisogni di tutto il Paese e non solo di una parte.

A differenza di due anni fa, quando il gotha degli industriali italiani tirò la volata a Prodi ed all’Unione, questa volta, anche in virtù di un probabile pareggio, il presidente della Ferrari ha preferito non esprimere giudizi sui programmi dei due partiti principali, comprendibile data anche la loro sostanziale identità, riconoscendo che sia il Partito democratico sia il Popolo della Libertà sia l’area di centro: “Sono attenti alle esigenze dell’impresa nei loro programmi”.

Dopo aver espresso il gradimento di praticamente tutte le forze in campo, il presidente della Luiss ha illustrato il decalogo di Confindustria, ovvero tutte quelle priorità che, a giudizio degli industriali, il nuovo governo dovrebbe affrontare non appena insediatosi per favorire la crescita economica.

Al primo punto nell’agenda di viale dell’Astronomia le riforme istituzionali, questione che, almeno a parole, sta a cuore anche a destra, sinistra e centro, e soprattutto liberalizzazioni e privatizzazioni, temi su cui entrambi gli schieramenti maggiori sembrano disposti a fare molto, sfortunatamente per la gran parte degli italiani.

Riformate le istituzioni, con l’attuazione della seconda parte della Costituzione ed il superamento del bicameralismo perfetto, e completata la liberalizzazione dell’economia italiana, secondo gli industriali i politici dovrebbero dedicarsi al risanamento dei conti

pubblici, arrivando quindi a realizzare una forte riduzione delle imposte intervenendo anche su lavoro, contratti e produttività, ovvero compiendo un nuovo, l’ennesimo, giro di vite nei confronti dei diritti dei lavoratori rendendo il lavoro precario sempre più

dilagante ed asfissiante, non a caso nei giorni scorsi Pietro Ichino, giuslavorista del Pd, aveva proposto l’abolizione dell’articolo 18, eventualità che andrebbe a colpire solamente i lavoratori agevolando il compito degli imprenditori.

Tra le altre priorità indicate dall’associazione degli industriali da segnale la semplificazione della macchina amministrativa, interventi in tema di energia e di ambiente; il potenziamento delle infrastrutture ed il miglioramento dell’istruzione e

dell’Università, peccato però che viale dell’Industria abbia dimenticato di ricordare che in Italia buona parte del denaro destinato all’educazione dei giovani, viene dirottato verso le scuole private con grave danno e penalizzazione di chi frequenta quella pubblica.

Il decalogo degli industriali si conclude con la richiesta di maggiori investimenti in ricerca ed innovazioni e di una nuova attenzione verso il mezzogiorno.
“Questo documento - ha spiegato Montezemolo - ha l’obiettivo di dare concretezza ed è il nostro modo di stare in politica ma al di fuori dei partiti, parliamo prima come cittadini e poi come imprenditori sapendo di dover fare la nostra parte”.

Siamo in campagna elettorale e tutte le forze in campo si preparano alla contesa; non fa eccezione Confindustria che però non è un partito ma una associazione di parte, per giunta rappresentante dei poteri forti e non della totalità degli italiani.

Ancora una volta gli industriali cercano di condizionare l’esito elettorale a loro vantaggio; se due anni fa viale dell’Astronomia aveva apertamente fatto campagna elettorale per il centrosinistra, stavolta ha preferito non schierarsi offrendo però ai contendenti un programma alternativo da seguire una volta giunti al potere.

Si può solo sperare che questa continua ingerenza aiuti gli italiani a capire il bisogno di una forza politica nuova, vicina ai bisogni di tutti i cittadini non di una parte; una forza che torni ad anteporre l’uomo al libero mercato.


Fabrizio Di Ernesto

.
 

Users who are viewing this thread

Alto