Mps: "Converto a patto che..." (7 lettori)

Piedi a Terra

Forumer storico
Lascia stare gli esperti delle webtv..ragioniamo cn la nostra testa..

Ma io l'avevo sempre sostenuto, fin dall'inizio che bisognava pagare le tasse tra valore di conversione e valore di acquisto (TASSE= Aliquota su 40 di capital gain, 40=100-60), ma sui forum e sulle webTV sostenevano il contrario...
Un tal sosteneva di aver telefonato allì'IR dI Fineco, il quale gli aveva suggerito la convinzione che non ci fossero tasse da pagare, trattandosi, a suo dire, di OPS.

Niente affare fatto, allora. Resto sul terreno noto delle operazioni tradizionali, dove mi muovo, ovviamente, "come un pesce" :)

Un saluto

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Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Ma io l'avevo sempre sostenuto, fin dall'inizio che bisognava pagare le tasse tra valore di conversione e valore di acquisto (TASSE= Aliquota su 40 di capital gain, 40=100-60), ma sui forum e sulle webTV sostenevano il contrario...
Un tal sosteneva di aver telefonato allì'IR dI Fineco, il quale gli aveva suggerito la convinzione che non ci fossero tasse da pagare, trattandosi, a suo dire, di OPS.

Niente affare fatto, allora. Resto sul terreno noto delle operazioni tradizionali, dove mi muovo, ovviamente, "come un pesce" :)

Un saluto

Vedi l'allegato 405433


Complimentoni..........altro che minkiate da forum..:accordo:
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Aumento Mps, la rete del Tesoro
L’ipotesi dell’intervento dello Stato

Presentata all’Unione europea la richiesta per gli aiuti, se necessari. Oggi scade la conversione delle obbligazioni della banca senese

Aumento Mps, la rete del Tesoro L’ipotesi dell’intervento dello Stato

di Federico Fubini


L’estate scorsa, quando era ormai chiaro che il Monte dei Paschi sarebbe emerso dagli esami dei regolatori come la più debole fra le grandi banche europee, la Commissione Ue presentò al governo una proposta: nazionalizzare l’azienda, azzerare il valore dei suoi titoli di debito a più alto rischio e più alto rendimento, ma offrire alle famiglie danneggiate quello che in sostanza sarebbe stato un pieno rimborso. Solo investitori come le assicurazioni o i fondi d’investimento detentori di quelle obbligazioni di debito «subordinate» avrebbero subito le perdite previste dalle legge europea in caso di salvataggio pubblico. Secondo vari protagonisti del sistema bancario, quell’offerta fu esaminata dal governo e lasciata cadere. Prima di ricorrere alle risorse dei contribuenti per sostenere la banca di Siena, il premier Matteo Renzi voleva esplorare la strada di un aumento di capitale sul mercato: troppo evidente per lui il rischio di esporsi alla reazione del Movimento 5 Stelle all’inizio della campagna referendaria. Oggi che quella campagna è agli ultimi giorni, lo stesso dilemma si ripropone in termini simili.

Il ministero dell’Economia sta ancora discutendo con la Commissione Ue su Monte dei Paschi. Lo fa però almeno su due aspetti, dei quali il primo riguarda l’ipotesi che il previsto aumento di capitale da 5 miliardi si faccia sul mercato. In quel caso si tratta di stabilire in che misura lo Stato, oggi primo socio di Siena al 4%, possa comprare le azioni di nuova emissione della banca senza che ciò sia considerato a Bruxelles sussidio pubblico e faccia scattare le perdite per gli obbligazionisti. Secondo uno degli addetti ai lavori, inizialmente la Commissione era del parere che ci sarebbe stato aiuto di Stato se anche solo il Tesoro avesse mantenuto la sua quota del 4%. In realtà il quadro è più complesso: nel fondo Atlante per esempio un gruppo controllato dal Tesoro come Cassa depositi e prestiti ha quasi il 20% senza che ciò dia luogo a contestazioni per aiuti di Stato. In teoria dunque il governo potrebbe rafforzare la propria quota minoritaria in Mps, purché lo faccia alle condizioni degli altri investitori, senza che scattino colpi di falce sui creditori.



Sarà una decisione di Bruxelles sulla quale, oggi, né il Tesoro né la Commissione fanno trasparenza. Non sarà comunque facile chiudere un aumento di capitale sul mercato. L’interesse degli investitori resta ridotto, anche perché la Banca centrale europea ha in corso un’ispezione a Siena dall’ormai lontano maggio scorso e potrebbe svelare nuove perdite nel 2017. Così la vigilanza di Francoforte, guidata da Danièle Nouy, di fatto scoraggia l’adesione degli investitori all’aumento di capitale che la stessa autorità chiede. Il fondo d’investimento di George Soros è stato sondato e ha declinato l’offerta. Dai fondi sovrani del Qatar potrebbe arrivare uno dei cinque miliardi necessari, ma l’interesse resta vago e condizionato alla piena stabilità politica in Italia dopo il referendum.


C’è poi la conversione dei bond in azioni in chiusura oggi, da cui potrebbe venire un altro miliardo di capitale. L’incertezza è tale da giustificare l’altro tema dei colloqui del Tesoro a Bruxelles, secondo persone a conoscenza del caso: una richiesta già depositata di autorizzare un pieno aiuto di Stato, per una nazionalizzazione che potrebbe dover essere lanciata già la settimana prossima; questa ipotesi resta attuale, benché ancora ieri il segretario di Stato alle presidenza del Consiglio Massimo De Vincenti la escludesse. Anche qui i dettagli saranno decisivi. In particolare, in questo scenario, resta da capire a che tipo di perdite sarebbero esposti i creditori. La Commissione è disposta a limitarle agli obbligazionisti «subordinati», preservando chi detiene bond ordinari e depositi in Mps. Andrà però definito come e per quanto potranno essere rimborsate le famiglie. Un’operazione mal eseguita potrebbe minare la fiducia fra risparmiatori e investitori, mettendo in pericolo le imminenti operazioni di mercato per ancorare altre banche fragili in Italia: Veneto Banca e Popolare Vicenza, Etruria, Marche, Carife e CariChieti. In quel caso potrebbero seguire altre nazionalizzazioni o magari la richiesta di un salvataggio europeo, condizionato a precise riforme dettate da Bruxelles.

1 dicembre 2016 (modifica il 2 dicembre 2016 | 00:40)
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