NESSUNO E' PIU' SCHIAVO DI COLUI CHE CREDE DI ESSERE LIBERO SENZA ESSERLO

316.892 Persone ricche in Italia
Definizioni e quadro generale:
  • "persone ricche" = invividui con un patrimonio personale liquido di almeno 1 milione di dollari disponibile per il risparmio o investimenti (quindi escluso l'immobile di residenza ed altri beni non liquidi).
  • In Italia le persone ricche sono cresciute di oltre il 50% nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2016: da 163.700 ricchi nel 2008 si e' passati ai 251.600 ricchi nel 2016.
  • Nello stesso periodo, il PIL italiano ha segnato un dato negativo del -7%, il rapporto debito pubblico/PIL e' passato dal 102,3% del 2008 al 132% del 2016,
  • ed i disoccupati sono aumentati di oltre il 75%, da un tasso di disoccupazione del 6,7% nel 2008 al 11,7% del 2016.
 
5.109.060 Persone povere in Italia
Definizioni e quadro generale:
  • Il contatore mostra le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta.
  • La povertà assoluta si riferisce all'incapacità di acquisire i beni e i servizi necessari a raggiungere uno standard di vita ritenuto "minimo accettabile"
  • Includendo anche le persone in condizioni di povertà relativa (poveri in termini relativi, rispetto al livello economico medio)
  • il numero di poveri diventerebbe circa il doppio rispetto al calcolo delle sole persone in condizioni di poverta' assoluta.
  • L'incidenza della povertà assoluta (rapporto tra poveri e totale residenti) e' triplicata in Italia tra il 2005
  • (inizio delle rilevazioni Istat) al 2016, passando dal 3,1% del 2005 al 12,5% del 2016 tra i minori (eta' inferiore ai 17 anni), dal 3,1% al 10% nei giovani (18-34 anni) e dal 2,7% al 7,3% negli adulti (35-64 anni).
  • In lieve diminuzione, durante lo stesso periodo, la poverta' tra gli anziani (65+ anni): si e' passati dal 4,1% del 2005 al 3,8% del 2016.
  • Un quarto delle famiglie con tre o più figli minori vive in condizioni di povertà assoluta (26,8% nel 2016).
 
€ 223 Guadagno netto di un dirigente della Pubblica Amministrazione oggi
Note:

  • Il contatore mostra lo stipendio netto medio percepito da un dirigente della Pubblica Amministrazione in Italia
  • "oggi" = da mezzanotte fino al momento in cui visualizzi il contatore, quindi una porzione di un giorno intero
  • "quest'anno" = dal 1 gennaio fino a questo momento, quindi una porzione dell'intero anno
 
€ 74 Guadagno di un dirigente oggi
Note:

  • Il contatore mostra lo stipendio netto medio percepito da un dirigente (il dato accorpa sia i dirigenti della Pubblica Amministrazione sia i dirigenti del settore privato) in Italia oggi
  • (per "oggi" si intende da mezzanotte fino al momento in cui visualizzi il contatore, quindi una porzione di un giorno intero)
  • o quest'anno (dal 1 gennaio fino a questo momento, quindi una porzione dell'intero anno).
 
€ 24 Guadagno di un impiegato oggi
Note:

  • Il contatore mostra lo stipendio netto medio percepito da un impiegato in Italia nel periodo di riferimento:
  • "oggi" = da mezzanotte fino al momento in cui visualizzi il contatore, quindi una porzione di un giorno intero
  • "quest'anno" = dal 1 gennaio fino a questo momento, quindi una porzione dell'intero anno
 
€ 2.098 Guadagno di un top manager oggi
Note:

  • Il contatore mostra lo stipendio netto medio percepito da un top manager (amministratore delegato, presidente, direttore generale ecc. delle maggiori aziende italiane)
  • "oggi" = da mezzanotte fino al momento in cui visualizzi il contatore, quindi una porzione di un giorno intero
  • "quest'anno" = dal 1 gennaio fino a questo momento, quindi una porzione dell'intero anno
 
Ma quando viene dato un incarico ad un ministro, lo guardate il curriculum ? La competenza ?
Propongo che tutti vengano sottoposti ad un test di intellighentia (Adattamenti fonetici e grafici della parola russa intelligencija (v.),
usati soprattutto con sign. estens. e generico per indicare, spregiativamente o no, la classe intellettuale di una qualsiasi nazione, o anche d’una città, d’un paese).

Ecco, allora dato che tu non potresti superare alcun test......vai pure a casa. Tanto non te ne frega nulla.

"Ogni tanto ci siamo confrontati vivacemente, tutto qua. Salvini esprime le sue opinioni, io le mie, spesso sono vicine.
Ma lo stile è diverso. Mi preoccupo del futuro del Paese, della poltrona me ne frega poco".

Il ministro della Difesa viene contestato pure da alcuni generali che hanno deciso di disertare la cerimonia di domani.

Nell'elenco degli assenti eccellenti spicca pure un altro ex capo di stato maggiore della difesa, Vincenzo Camporini,
che non sarà ai Fori Imperiali per protestare, scrive su Facebook, contro le
«troppe disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con un'ipocrita enfasi sul dual use,
a partire dalla perdurante mancata presentazione del decreto missioni, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l'ammodernamento dei mezzi,
da dichiarazioni di vuoto pacifismo del Presidente del Consiglio - conclude Camporini - e potrei continuare».

La nave della Marina, Cigala Fulgosi, si sta avviando verso Genova con 100 migranti clandestini a bordo, raccolti in SAR libica.
Però la stessa nave fa parte dell'operazione Mare Sicuro, che fa capo al Ministero della Difesa, sul cui sito se ne legge uno degli obiettivi:

"Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2017, dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati
a ricomprendere le attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani."

Adesso ho capito che "CONTRASTO dell'immigrazione illegale e del traffico di esseri umani"
vuol dire AIUTO all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani. Una Difesa allo sbando.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ammutinamento-2-giugno-i-generali-contro-trenta-1704576.html
 
Un colpo di qua, un colpo di là....si prepara il terreno.....per un deja vu.
Democrazia che avanza, colpo di stato o bus del gnao arrossato ?

Gianfranco Miccichè sul biglietto da visita deve aver fatto scrivere moderatti: metà moderati metà matti.
Sarebbe peggio se pensasse di far scrivere modefioso.

Ma se si mette a minacciare persino gli elettori di un partito – in questo caso quelli di Salvini –
è facile comprendere quanto siano fasulli gli appelli al moderatismo. Una sceneggiata e delle peggiori.

Col pretesto del rischio economico che corre la tonnara di Favignana,
il presidente del Parlamento siciliano, non un passante qualunque,
si è cimentato in una valanga di insulti alla Lega.
Definendo testualmente Salvini “una merda”. Siamo ben oltre il dissenso politico.

Noi non abbiamo votato Salvini, ma diventa intollerabile che una carica istituzionale di non secondaria importanza si esibisca in questa maniera.
Tanto più se si aggiunge quello che Miccichè si è permesso di dire degli elettori leghisti della Sicilia:
Ammazzerei uno ad uno quelli che li hanno votati”.

Una frase del genere, pronunciata in una terra che di omicidi ne ha conosciuti troppi, è gravissima, è un’istigazione a delinquere. Indigna.

Se a Favignana qualcuno prende alla lettera il numero uno dell’assemblea regionale c’è da temere più di una conseguenza sanguinosa.

Ma che gli è preso a Miccichè?

Negli ultimi tempi egli ha accentuato la sua polemica antiLega e non solo:
si è caratterizzato sempre più come quello che vorrebbe l’alleanza col Pd in Sicilia e in tutta Italia.

Finché resta nell’ambito politico, per carità.
Una prospettiva che ci fa abbastanza schifo, ma rimane un diritto provarci.
Ma i tamburi di ieri sono davvero pericolosi. Preoccupanti.

Un’escalation che non è degna di chi presiede un’assemblea importante come quella siciliana.

Ed è una questione che riguarda innanzitutto Silvio Berlusconi, perché Miccichè è un pezzo importante della collezione di Arcore.

Al punto che dopo aver favorito la vittoria di Crocetta alle elezioni regionali di cinque anni prima candidandosi contro Musumeci, è poi tornato con tutti gli onori in Forza Italia.

Prima come segretario regionale e poi come presidente dell’Ars.
Proprio grazie alla vittoria di Musumeci, che stavolta evidentemente andava bene.
Ma in una regione in cui certi linguaggi devono essere molto più accorti che altrove,
uno così non si può tenere in una posizione istituzionale di quel rilievo.

Ed è proprio Berlusconi che dovrebbe prendere Miccichè per le orecchie e accompagnarlo alla porta.

Proprio perché si tratta di un atteggiamento che rischia di mettere in difficolta proprio il governatore.
Che già paga tanti disastri ereditati. E certo non è aiutato da chi incendia il fuoco.
Quello usato da Miccichè è un linguaggio criminale. È roba da codice penale.

Si può anche scegliere di minimizzare, come suggerisce qualche importante esponente del governo regionale, definendo Miccichè “una caricatura di se stesso”.
Ma siamo sicuri che basti questo per chiudere l’incidente? La prossima volta che gli uscirà da quella bocca? E contro chi?

Qualcuno lo denuncerà.
E non è da escludere con tanta sicurezza che non ci sarà l’apertura di qualche fascicolo.
Le pazzie, alla fine, le pagano tutti. Anche se il “moderatto” è solo uno.
 

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