Usa,licenziamenti previsti gennaio a record da 2002 - Challenger
Reuters - 04/02/2009 14:27:55
NEW YORK, 4 febbraio (Reuters) - I licenziamenti già preannunciati dalle società statunitensi sono saliti a gennaio a un massimo dal 2002 e toccano ormai una vasta gamma di settori, anche quelli come IT e farmaceutica prima considerati
relativamente al sicuro.
Lo dice il report mensile della Challenger, Gray & Christmas, che anticipa di un giorno l'attesissimo dato sulla disoccupazione che arriva domani e che per i settori non agricoli dovrebbe, secondo le stime degli analisti, parlare di 525.000 posti persi il mese scorso.
Secondo il report Challenger gli esuberi annunciati in gennaio sono saliti del 45% su dicembre arrivando a 241.749. In dicembre 2008 la crescita era stata ancora più spettacolare, 275% sullo stesso mese del 2007 a un record dal 2003.
I licenziamenti annunciati sono in parte importante nei segmenti dei beni industriali, dei computer e della distribuzione (quest'ultima prevede di perdere 53.968 addetti).
Ma in una nota che accompagna il report l'AD John A. Challenger avverte che "la diversità delle industrie rappresentate tra i cinque maggiori 'tagliatori' in gennaio mostra quanto ampiamente si sia diffusa la recessione. (..) settori che parevano inizialmente immuni alla fase negativa, come computer e farmaceutica, si sono ora rapidamente messi a distruggere occupazione".
Una curiosa eccezione è la finanza, che con soli 1.458 esuberi annunciati in gennaio - nettissimo calo dai 39.604 di dicembre - registra ora il suo totale minimo dal 2005.
I dati dell'occupazione nel settore privato, arrivati oggi da Adp, parlano di 522.000 posti persi a gennaio ma registrano esuberi in calo per la prima volta da settembre scorso.