gasto
Banned
si, per far chiudere le put a giangie i mini ad erry
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risposta esatta.....

si, per far chiudere le put a giangie i mini ad erry
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Ma hanno detto perchè li hanno alzati?
cerco
non ho ancora prelevato percio' niente minisi, per far chiudere le put a giangid:d e i mini ad erry
d:d
quindi come dicevo prima na strunzata sta discesa1)
USA, la Fed alza il tasso di sconto per il rifinanziamento bancario
(Teleborsa) - Roma, 19 feb - La Federal Reserve a sorpresa ha alzato di 25 punti base, portandolo allo 0,75%, il tasso di sconto che la Banca Centrale statunitense applica agli istituti di credito per prestare loro denaro.
La Fed, in un comunicato, ha tenuto a precisare che questa mossa non implica una stretta monetaria per i prestiti concessi alle famiglie.
La decisione non sarebbe propriamente una sorpresa: la mossa era nell'aria, anche se non era attesa in tempi tanto brevi.
Tornano le nuvole su Tokyo dopo decisione Fed
(Teleborsa) - Roma, 18 feb - Storna con decisione la borsa di Tokyo dopo la scelta della Fed di alzare il tasso di sconto di un quarto di punto allo 0,75%, annunciata ieri a mercati Usa chiusi. L'indice Nikkei ha concluso le contrattazioni con una minusvalenza del 2,05% a 10.123,58 punti mentre il Topix ha lasciato sul parterre l'1,73% a quota 889,08. I volumi appaiono ancora contenuti vista la chiusura di alcune borse in Asia per i festeggiamenti del Capodanno cinese.
Tra le piazze che oggi sono rimaste aperte Hong Kong scivola del 2,41%, Seul arretra dell'1,68%, Bangkok lima lo 0,07%, Singapore perde l'1,22%, Kuala Lumpur segna un -0,13% mentre Jakarta cede l'1,01%.
NEW YORK (USA) - Mossa a sorpresa della Fed che, stringendo i tempi dell'annunciata uscita dalla gestione «emergenziale» del mercato creditizio, ha annunciato ieri sera, dopo la chiusura della Borsa di New York (notte fonda in Italia), un aumento di un quarto di punto (dall 0,50 allo 0,75%) del tasso di sconto. La misura, in vigore da stamattina, è di impatto assai limitato: oggi, infatti, le banche si finanziano al tasso dei Fed Funds che rimane allo 0,25%. Dal 18 marzo, poi, la «finestra» dei prestiti d'emergenza a disposizione delle banche sarà riportata alla normale durata overnight, ponendo così fine al prolungamento a 28 giorni, deciso nel 2008 quando, con la «gelata» del credito, scattò l'«allarme rosso» per tutto il mercato finanziario. In sostanza la Fed sta cominciando a cercare di drenare la liquidità in eccesso immessa sul mercato nei mesi della tempesta finanziaria, senza far mancare il credito all'economia reale a tassi che - ha rassicurato in un comunicato emesso ieri sera - continueranno a essere prossimi allo zero per molto tempo ancora. Il disegno della Fed è chiaro e condivisibile: un progressivo rientro è necessario non solo perché l'emergenza non può durare all'infinito e per l'esigenza di sgonfiare le nuove bolle speculative alimentate dal denaro abbondante e a «costo zero», ma anche perché in questi due anni di crisi finanziaria la Banca centrale si è esposta molto trasformandosi in creditore di ultima istanza e rischiando la sua stessa stabilità sull'altare di una disperata strategia anti-depressione. La crisi, però, non è ancora superata, la situazione finanziaria rimane fragilissima e i mercati sono ipersensibili: ieri sera, così, la prima reazione è stata di paura. I future del mercato azionario sono calati sensibilmente, mentre il dollaro si è ulteriormente apprezzato sulle altre valute e, soprattutto, sull'euro, ancora compresso dalla confusa gestione della crisi greca.
Gli operatori, che non si aspettavano interventi sui tassi Usa prima dell'estate, sono stati molto colpiti dall'annuncio dato a sorpresa, in un giorno lontano dalle riunioni ufficiali dell'Open Market Committee della Federal Reserve. Evidentemente Bernanke ha approfittato di alcuni dati prevalentemente positivi (Borsa in rialzo da diversi giorni, settimo mese consecutivo di aumento della produzione industriale, ma anche qualche primo segnale di ripresa dell'inflazione) per agire, utilizzando la delega avuta dagli altri governatori della Fed. Ora gli operatori si chiedono quale sarà, al di là dei toni rassicuranti usati dall'Istituto nel suo comunicato, la velocità del processo di rientro dalla stagione del «denaro facile». Quanto all'euro, l'indebolimento sul dollaro dipende, come detto, non solo dalla mossa della Fed, ma anche dalle nuove incertezze della Ue sulla linea da seguire sul debito greco. Una situazione che ha spinto Iorgos Papaconstantinou, ministro delle Finanze di Atene, aminacciare di rivolgersi al Fondo Monetario di Washington anziché all'Unione di Bruxelles: «Se avessimo chiesto al Fmi, avremmo dovuto accettare gli stessi vincoli che ci chiede l'Europa, ma avremmo già incassato 30 miliardi di euro». Del resto, personaggi vicini al Fondo hanno già invitato la Grecia ad aprire «colloqui ufficiosi » con l'organismo di Washington. La situazione è resa ancor più confusa dalla sortita di un celebre giornalista francese che accusa la Goldman Sachs di aver guidato, insieme all'hedge fund di John Paulson, le scommesse al ribasso sui titoli di Atene. Il tutto, dopo aver curato il collocamento di 8miliardi di euro di titoli greci. Per ora la banca d'affari Usa non ha ritenuto di dover replicare.
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quindi come dicevo prima na strunzata sta discesa![]()
quindi come dicevo prima na strunzata sta discesa![]()
.....ma se ancora deve aprire......![]()
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Prova con queste![]()