NON POTENDO REGOLARE GLi AVVENIMENTI,REGOLO ME STESSO E MI ADATTO....

olly®

DIO E'DONNA!!!
...ad essi,se essi non si adattano a me!!!!:D:D:D:D:DIl vostro cùlo,stretto in origine,ma vi siete perfettamente adattati a subire perforzioni multiple e cospicue luridi porci senza ali!!!!:D:D:D:DBuongiorno famiglia schifosa,bottom trovato a mio avviso in Usa(bottom inteso fondo,non cùlo putridi),1027 fino 1020 è una buona base su cui poggiare il prossimo IMPORTANTE rialzo,sotto c'è solo 960 di S&P500 future,ma siamo pronti,sapevamo che avrebbero fatto gli americani morti e siamo pronti alla pugnetta...piccola pugna!:D:D:D:D:D
 
Giorno

ITALIA
Borsa Italiana

- Tesmec debutta al segmento STAR.
- Iren, società nata dalla fusione tra Enìa e Iride, debutta a Piazza Affari.

Incontri con la comunità finanziaria
- Presentazione di Iren (Milano, ore 11.00).



MACROECONOMIA
ITALIA

- Indice PMI manifatturiero a giugno (ore 09.45). Consensus: 53,9.
- Il Ministero dei Trasporti comunica il dato sulle immatricolazioni di automobili in Italia a giugno (ore 18.00).
- Fabbisogno del settore statale a giugno (ore 20.20).

EUROPA
- Indice PMI manifatturiero (finale) a giugno (ore 10.00). Consensus: 55,7.

GERMANIA
- Vendite al dettaglio a maggio (ore 08.00). Consensus: +0,5% m/m.
- Indice PMI manifatturiero (finale) a giugno (ore 09.55). Consensus: 58,2.

FRANCIA
- Indice PMI manifatturiero (finale) a giugno (ore 09.50).

GRAN BRETAGNA
- La Bank of England pubblica l’analisi sulle condizioni del credito (ore 01.00).
- Indice PMI manifatturiero a giugno (ore 10.30). Consensus: 57,5.

GIAPPONE
- Indice Tankan delle grandi imprese manifatturiere nel secondo trimestre del 2010 (ore 01.50). Consensus: -3,0.
- Indice Tankan delle grandi imprese non manifatturiere nel secondo trimestre del 2010 (ore 01.50). Consensus: -7,0.

STATI UNITI
- Richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione (ore 14.30). Consensus: 460mila.
- Indice ISM manifatturiero a giugno (ore 16.00). Consensus: 59,0.
- Spesa in costruzioni a maggio (ore 16.00). Consensus: -0,6%.
- Vendita di autoveicolo a giugno (ore 23.00). Consensus: 11,4 milioni.
 

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NEW YORK. 30 giugno 2010
Le borse crollavano, e non solo a Wall Street. L'indice della fiducia dei consumatori cadeva improvvisamente ieri mattina di quasi dieci punti e in mezzo a questo uragano borsistico/psicologico Barack Obama si è presentato ai giornalisti dicendo: «Ho avuto una eccellente conversazione con il presidente della Fed, Ben Bernanke: l'economia si sta rafforzando, alcuni settori restano forti, la forza lavoro cresce».
Ma le parole, come quelle contenute nel lungo comunicato del G-20 di Toronto non bastano più. L'indice Dow Jones ha continuato a perdere per tutta la giornata. A un certo punto anche il 3,2 per cento. Poi ha chiuso sotto del 2,6%, meno 270, il livello più basso dell'anno, il Nasdaq al di sotto del 3 per cento.
E non c'e' niente di peggio di avere il presidente in persona che cerca di rassicurare quando sul campo di Wall Street ieri sono rimasti i morti e i feriti.
Tanto più che per Obama la situazione si è complicata sul fronte del progetto per la riforma del sistema finanziario.
Mentre con Bernanke elogiava il nuovo pacchetto, che dovrebbe essere approvato entro venerdì, in Congresso partiva una fronda che ha portato ieri notte all'eliminazione della minitassa da 19 miliardi di dollari che avrebbe dovuto coprire i costi del progetto.
Scott Brown, repubblicano doc di Boston, che prese ai democratici il seggio che fu di Ted Kennedy ma che aveva aderito dopo un complesso compromesso al piano, annunciava che se la minitassa su fondi hedge e grandi banche fosse rimasta avrebbe votato contro, togliendo così il fatidico sessantesimo voto necessario al passaggio in Senato.
Alla fine, secondo il compromesso, i fondi saranno prelevati dal Tarp, il fondo di emergenza stanziato dal congresso, ma questo inevitabilmente aumenterà il disavanzo pubblico.
Il Congresso si riuniva nella notte per varare l'emendamento di fatto già concordato, almeno sul piano informale, quando il nostro giornale andava in stampa togliendo anche pressioni ai democratici che ora, dopo la concessione, possono concentrarsi su un altro piano di tasse per le banche, separato e più importante, da 90 miliardi di dollari.
Obama ha anche preso atto della caduta della fiducia dei consumatori e della battuta d'arresto che terrorizza un po' tutti ( l'economista Paul Krugman ha parlato di «terza depressione in arrivo») ma ha gettato la colpa sulle spalle dell'Europa: «È per via dei problemi che abbiamo visto in Europa che oggi vediamo un po' di vento contrario e nervosismo dei mercati e da parte delle aziende e degli investitori e dunque avramo ancora un po' di lavoro da fare».
Subito dopo Bernanke ha ripetuto la linea: «È molto importante guardare al contesto internazionale, quel che succede nei mercati emergenti e in Europa ha ripercussioni qui a casa» ha detto il presidente della Federal Reserve.
Per ciò che riguarda i dati di ieri, l'indice della fiducia dei consumatori, rilevato mensilmente dal Conference Board è caduto da quota 62,7 a quota 52,9. Non solo il peggior calo da febbraio, ma molto al di sotto dei 62,8 punti stimati dagli analisti.
La situazione non è migliore se si analizzano nel dettaglio le due componenti dell'indice, che misurano la sensazione sullo stato attuale dell'economia e le aspettative per i prossimi sei mesi.
L'indicatore sulle condizioni attuali è sceso a 25,5 punti da 29,8 di maggio, mentre quello sulle aspettative è slittato a 71,2 punti, dagli 84,6 precedenti.
Gli economisti dicono che la fiducia resterà su livelli modesti per almeno un altro anno, per via dell'alta disoccupazione, ma una serie di dati economici negativi negli ultimi due mesi lascia pensare che la ripresa sarà ancora più lenta del previsto.
Per quanto riguarda il settore immobiliare, l'indice Standard & Poor's/Case-Shiller, che traccia l'andamento dei prezzi delle case in 20 città americane, ha mostrato un aumento dello 0,8 per cento.
 
@ ama ora visto anche le vendite dei giorni scorsi su DIA, si forse qualcuno è uscito ....son 2.5 milioni di pezzi...totali... vediamo che fà...
 

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