NON POTENDO REGOLARE GLi AVVENIMENTI,REGOLO ME STESSO E MI ADATTO....

e su questa verita' inoppugnabile possiam mettere la pietra tombale alla discussione:benedizione:...amen:cool:
Hai visto che abbiamo trovato...un . comune?;):up:

Adesso con quasta ultima chicca.....me ne vado x davvero.:ciao:


Invidiosi si nasce. L'Italia: il paese dal debito double-face
10 giugno 2010

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Se guardiamo l'indebitamento dello Stato Italiano, quello che comunemente viene definito stock del debito pubblico, leggere che questo è di circa 1800 miliardi nel 2009, c'è da tremare. Quest'enorme debito pubblico è composto per oltre tre quarti da passività a medio lungo termine (1.330.105 milioni), quasi completamente a tasso fisso. Inoltre, il 43% del debito pubblico è detenuto dalla Banca d'Italia o da Istituzioni Finanziarie e Monetarie italiane. La parte restante è allocata tra investitori privati italiani e esteri e istituzioni finanziarie estere.

Quindi buona parte di questo debito è finanziato dal risparmio interno. Quello delle famiglie. E qui siamo in un ambiente virtuoso perché i bilanci di imprese sono solidi e il debito della famiglie è di ottima qualità, il sistema finanziario è forte, non ci sono bolle immobiliari.

Tutto questo è di conforto per i mercati, perché le acque italiane sono state minimamente lambite dagli effetti delle turbolenze verificatesi per Grecia, Spagna e Portogallo. L'istituto di Washington mette in evidenza come lo spread fra i bond italiani e il bund tedesco è sceso dal picco toccato negli anni '90 e finora è stato solo marginalmente influenzato dalle recenti turbolenze in Europa. Il pensiero sintetico emanato dalle stanze dell'F.M.I. (Fondo Monetario Internazionale) è che la percezione dei mercati potrebbe però peggiorare se il governo non specificherà in modo sufficientemente dettagliato i piani per ridurre il deficit in base al piano di medio-termine.

Ci siamo. L'Italia è sotto stretta osservazione e benché i segnali di allerta siano giustificati per la dimensione "stratosferica" del debito pubblico, non si tiene conto della qualità della tenuta del sistema Italia. Anche aldilà della polemica sul riallineamento che la manovra da 25 mld di Euro, appena stilata dal board italiano, produrrà rispetto allo scenario globale ipotizzato sia dal FMI, nell'articolo 4 del rapporto diffuso il 2 giugno, che dalla Commissione Europea.
Quindi la tenuta del sistema Italia è fuori discussione. E allora? Siamo nel bel mezzo di una tempesta e le barche navigano, riuscendo a solcare i marosi secondo la qualità costruttiva dei singoli scafi. Alcuni navigano cercando un porto sicuro, ma si sa che le barche non sono state fatte per questo; sono state fatte per navigare... qualcuna si ribalta sull'onda e affonda, altre, come quella italiana, navigano anche oltre l'orizzonte.
 
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Invidiosi si nasce. L'Italia: il paese dal debito double-face
10 giugno 2010

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I paesi virtuosi sono ormai un ricordo. L'aggettivo comune deve essere "paesi resilienti" cioè resistenti all'urto della crisi e l'Italia per questo è tra quelli messi meglio. Dispiace ai tedeschi, dispiace ai francesi, dispiace agli olandesi e dispiace, forse meno, agli inglesi, ma l'Italietta quella degli spaghetti e della pizza è messa meglio in quanto a prospettive. Ha il sistema bancario meno internazionale e per questo più sano e al riparo dalle nefaste turbolenze americane.

Diamo per defunto il sistema Bancario USA, che è sull'orlo del baratro e viene tenuto a galla solo dalle potentissime lobbies e dal verdone imperante, ma vogliamo parlare di RBS, HSBC, BARCLAYS, DEUTSCHE BANK, ABN AMRO? Parliamone, si sono tutte indebitate all'inverosimile con tassi passivi fuori mercato, in un frangente economico in cui dire che la ripresa economica è in atto, è come fare una scommessa alla roulette. Le big Unicredit e Intesa sostengono meglio il tessuto economico nazionale rispetto alle rivali, anche se hanno stretto, oltre il dovuto, i cordoni della borsa lasciando con la lingua di fuori le piccole e medie imprese.

Vogliamo parlare di SBOOM Immobiliare? Parliamone.
La Spagna insegna e il Banco di Santander cola a picco. In Italia la tenuta è stata a dir poco spettacolare per la migliore distribuzione della piccola proprietà. E siccome nascere italiano è una sorta di grazia divina, ecco che l'Europa si inalbera dicendo che siamo cosa loro e che la crisi finanziaria globale ha "esacerbato le debolezze strutturali" italiane e "causato la peggiore recessione della Seconda Guerra Mondiale" ribadendo che "un più elevato debito pubblico e una più bassa crescita saranno, nel lungo termine, l'eredità della recessione. Una modesta e fragile ripresa è in corso, ma il livello elevato di debito pubblico potrebbero rendere l'Italia suscettibile ai cambiamenti nel 'sentiment' del mercato".
Embè? E' vero che l'Italia necessita di modifiche strutturali per assorbire meglio i costi di un sistema che è ormai insostenibile, ma è anche vero che ci possiamo girare il cappotto e metterlo sul lato più fresco e colorato e questo, in pieno clima estivo, è un lusso che non tutti possono permettersi. Invidiosi si nasce;);)
 

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