NON SERVE A NULLA RUGGIRE SE NON SAI SBRANARE

DANY1969

Forumer storico
Buona settimana a tutti :)
Vediamo chi la spunta questa settimana: il leone si sbranerà l'addestratore... o finirà in gabbia? :mumble:


Gruppo Monte Rosa ;)

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È solo per puntualizzare. In Italia la prostituzione in sé non è reato.

Il nostro codice penale punisce invece lo sfruttamento,
l'induzione e il favoreggiamento della prostituzione,
reato sicuramente consumato domenica sulle nostre televisioni,
occupate a tempo pieno da politici grillini.

Il ministro della Giustizia Bonafede da Lucia Annunziata,
il vicepremier Di Maio da Giletti
e il portavoce del premier Casalino da Fazio
hanno infatti pontificato a ruota libera ingrassando, non senza contropartita,
gli ascolti e i portafogli di giornalisti-prostituti alla stessa stregua di un qualsiasi pappone, magnaccia o ruffiano che chiamar si voglia.

Come nel mondo del vizio, anche in quello dell'informazione ci sono prostitute e prostitute.

Con Di Maio, per esempio, Massimo Giletti un gigante del giornalismo tv su La7
ha giocato il ruolo della prostituta accondiscendente.

Ha esordito riguardoso e intimorito: «Non dico che lei debba chiedere scusa, ma forse ha esagerato...».
Quasi pentito della domanda respinta brutalmente al mittente ha aggiunto come a scusarsi: «La conosco come persona equilibrata...».
Per poi crollare e dare ragione all'importante ospite: «È vero, troppi giornalisti peccano di disonestà intellettuale...
c'è gente che serve politicamente invece che giornalisticamente».
E infine l'autoassoluzione: «Le assicuro, Di Maio, che Cairo (editore di La7, ndr) è l'unico editore liberissimo»,
come dire che gli altri sono più o meno dei mascalzoni.

Il resto è filato sulla stessa falsariga.

La domanda sulle documentate tensioni nel governo tra Cinquestelle e Lega
sono precedute dalla premessa che «ne parliamo con tono scherzoso»,
quelle sul rapporto tra Di Maio e Salvini che «si tratta di una coppia fortissima con il premier Conte che media con abilità»,
e via sbrodolando.

Vabbè, è andata così.
Ma uno si immagina che gli ospiti scelti per commentare l'intervista a Di Maio fossero selezionati
come si addice alla televisione più liberissima del mondo - rispettando il pluralismo.

Appaiono invece Dino Giarrusso, presentato da Giletti come «ex Iena vicino ai Cinquestelle»
quando in realtà da tempo è un dipendente dei Cinquestelle;

Peter Gomez, direttore del sito del Fatto Quotidiano, uomo libero sì ma comunque libero di stare dalla parte dei Cinquestelle,
che di recente gli hanno pure offerto la direzione del Tg1;

Antonio Di Pietro, noto garantista sopra le parti presentato come «uno molto intelligente»
(tanto intelligente, aggiungiamo noi, da passare al volo da leader di Mani pulite a senatore del Pd).

Conoscendo Massimo Giletti, quello che indispettì non su la libera La7 ma sulla Rai
- con le sue domande Silvio Berlusconi al punto da farlo alzare dalla sedia, non mi raccapezzo.

Per tre volte si è fatto zittire dal giovane vicepremier con un perentorio «aspetti un attimo...».
Me lo hanno drogato? Di Maio ha poteri ipnotici? Era un sosia? Troppa libertà gli ha dato alla testa? Domande inutili.

Forse ha ragione lui, il nostro mondo è pieno di prostitute.
Ma per non stare furbescamente nel generico mi piacerebbe che Massimo Giletti
facesse i nomi dei colleghi che sa essere indegni perché chi sta a schiena diritta come lui
e pochi altri non è tipo da lanciare il sasso e nascondere la mano.
Mi aspetto un elenco lungo e severo, senza facili assoluzioni ma neppure generose autoassoluzioni.
 
Tipico esempio di invasato......"libero"

"Come volevasi dimostrare è partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico". Alessandro Di Battista risponde su Facebook, con un lungo post, alle critiche che il mondo dei media gli ha rivolto dopo che lui aveva definito i giornalisti delle "puttane".

Arriva la lista dei buoni e dei cattivi:
"Lo dico ancora una volta, il mestiere del giornalista, quello con la schiena dritta,
è importante come quello del chirurgo. E grazie a Dio in Italia ci sono eccome Giornalisti liberi,
è libero Travaglio uno che il Movimento l'ha bastonato ripetutamente,
è libero Massimo Fini, un uomo che per non essersi piegato al pensiero dominante non ha fatto la carriera che meritava".
E ancora: Pietrangelo Buttafuoco ("uno degli ultimi intellettuali rimasti"),
Fulvio Grimaldi e Alberto Negri ("due non certo teneri con la politica estera dell'attuale governo"),
Franco Bechis, Luisella Costamagna e Milena Gabanelli.

E, sempre secondo il 'Dibba', sono cronisti liberi tutti coloro
"che hanno capito che chi davvero sta colpendo la libertà di stampa sono svariati sicari dell'informazione
ormai distaccati dalla realtà e capaci di scendere in piazza per difendere esclusivamente la loro posizione di potere".
 
Ahahahahahah si prepara l'nvasione degli extra terrestri.

L'Ufficio comunicazione del M5S cresce.
Social media manager, web master, esperti di marketing politico, blogger e coaching tv
sono solo alcune delle nuove figure professionali della macchina mediatica dei pentastellati.

Tra loro, come rivela l’Adnkronos, ci sono anche Silvia Virgulti, lìex compagna di Di Maio con il ruolo di 'coaching tv'
e Roberto Giacomelli, ex psicanalista esperto di training autogeno e naturopatia,
attualmente membro del Comitato direttivo dell'Associazione dedicata a Gianroberto Casaleggio di cui era un amico personale.

Giacomelli, che sarà responsabile 'risorse umane e coaching aziendale’,
nel 2017 fu l'autore di un test psico-attitudinale creato per i dipendenti del gruppo grillino.

La Virgulti, in qualità di ghostwriter ed esperta in comunicazione, è stata nominata ‘capo area coaching,
preparazione tv e schede’ col preciso compito di motivare e indirizzare i deputati grillini,
consigliando loro pure sul vestire e su come apparire in tivù.

Infine a chiudere il cerchio c’è Stefano Torre, ex organizzatore del tour 'Costituzione Coast to Coast',
che svolge funzioni di 'project management ed eventi’.

Ma Secondo un documento riservato in possesso dell'Adnkronos, aggiornato al 2 ottobre scorso,
sarebbero circa una quarantina gli addetti alla cura dell'immagine dei deputati del Movimento Cinque Stelle in tv e su internet.
Il super team fa parte di una struttura più grande che contempla oltre 80 persone, tutte fedeli alla causa grillina e soprattutto a Davide Casaleggio.

Per il look grafico i pentastellati si affidano alla società 'Dia Communication' e al suo fondatore Peppe Dia.
 
Qui la schiena è dritta.

Hanno lavorato senza sosta notte e giorno, giorno e notte, con il freddo, con la pioggia, con il vento, con il sole.

Hanno lavorato e non si sono arresi, non si arredono e il Veneto sta tornando a splendere.

Vigili del Fuoco, volontari della Protezione Civile, militari dell'esercito,
squadre di primo soccorso, squadre di emergenza, uomini del Soccorso Alpino Veneto,
volontari del Ccs (Centro coordinamento soccorsi) di Belluno, polizia di Stato,
carabinieri, cittadini: tutti impegnati in questa lotta contro il tempo.

Perché bisogna fare i fretta, bisogna fare subito, perché arriva il freddo e le case devono essere riparate e perchè riparte la stagione sciistica.

Per dieci giorni in Veneto gli uomini al lavoro nelle zone colpite hanno conosciuto fatica e devastazione.
Hanno riparato le case, hanno pulito le strade, stanno tagliando quegli enormi tronchi caduti a terra e soprattutto hanno portato aiuti a chi ne aveva bisogno.

Per giorni alcune frazioni dei paesi più colpiti nel bellunese sono rimaste isolate,
ma poi quando i soccorsi sono riusciti a raggiungerle hanno portato loro acqua viveri e luce.
Gli elicotteri quella mattina del 3 novembre partivano uno dietro l'altro, per uno che arrivava, un altro partiva.
I camion della protezione civile caricavano le bottiglie d'acqua da portare agli sfollati.
E gli elicotteri trasportavano i generatori di corrente.

Ora a distanza di quindici giorni da quel 28 ottobre, le strade che prima erano interrotte, sporche e sbarrate, stanno riprendendo forma.
Ed emblematiche sono le due foto postate su Facebook dal governatore del Veneto, Luca Zaia che ritrae un punto di Alleghe, prima e dopo.
Nelle foto si vede la strada davanti alla sede dell'associazione volontari Croce Verde Alleghe dieci giorni fa e ora.
"Questo è il Veneto", commenta Zaia. Nessun ritocco. Nessun Photoshop.

E poi ancora. "Da due settimane - scrive Zaia - migliaia di volontari, di tecnici, di operai, di professionisti,
ma anche di comuni cittadini, stanno lavorando per restituire la normalità ai veneti colpiti dal maltempo.
La loro è un'opera silenziosa ma instancabile, in condizioni logistiche difficilissime, in mezzo al fango e tra boschi spazzati via dalla furia del vento.
A loro va il mio personale grazie, anche a nome di tutte le popolazioni che si sono trovate e si trovano in difficoltà.
Faremo tornare la nostra terra come prima, e anche meglio di prima.
FORZA, VENETO!".
 
Qui ci vuole uno scrosciante appluaso. Standing ovation.
C'è una categoria in declino perenne ........

Alinno Chima, detto "Sisco" e Brian Minthe, due dei quattro immigrati arrestati a seguito della morte di Desirée Mariottini,
hanno trovato dei giudici che gli hanno dato ragione.


Di fronte all'istanza presentata dal legale di "Sisco", l'avvocato Giuseppina Tenga, e da quelli dell'altro indagato,
i giudici del collegio hanno ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per accusarli di omicidio.

Non solo. Perché il collegio ha pure "alleggerito" l'addebito sullo stupro, se mai si può "alleggerire" una simile contestazione.

Se i pm avevano accusato i quattro immigrati di violenza sessuale di gruppo,
per i giudici del Riesame il crimine non sarebbe stato commesso in branco ma si sarebbe trattato di abusi "commessi singolarmente".


Diversa era stata invece la valutazione del Gip,
che nel confermare la misura cautelare aveva scritto che gli stranieri hanno agito "con pervicacia, crudeltà e disinvoltura",
dimostrando "una elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte estremamente lesive
in danno di un soggetto minore giungendo al sacrificio del bene primario della vita".

"Sono contenta per il mio assistito nella cui innocenza, alla luce delle indagini svolte ho sempre creduto.
Mi dispiace perché, indagini condotte in tal modo, rischiano di non rendere giustizia a quella povera ragazza",
ha detto il legale di Alinno Chima, avvocato Giuseppina Tenga.

Secondo gli investigatori gli stranieri sarebbero stati consapevoli che la dose di droga ceduta a Desirée avrebbe potuto ammazzarla.
Questa convinzione però sembra non convincere i giudici del Riesame che non ritengono ci siano indizi elementi sufficienti
a dimostrare la colpevolezza di "Sisco" e Minthe in merito all'accusa di omicidio.
Restano comunque in carcere per l'accusa di spcaccio, cessione di stupefacenti e violenza sessuale (ma non di gruppo).
 
....quando si arriva a questo....è finita. ......

La statua di Cristoforo Colombo, nella piazza al centro di Gran Park a Los Angeles non esiste più.

La città ha deciso di rimuoverla, riconoscendo nel navigatore genovese un simbolo della persecuzione dei nativi americani e del loro genocidio.

A proporre la rimozione della statua era stato Mitch O’Farrell, consigliere comunale di Los Angeles e discendente di una tribù di nativi americani.

La statua al centro di Gran Park era stata donata alla città di Los Angeles dalla comunità italiana stabilitasi nel Sud della California.
Da anni, però, Cristoforo Colombo era al centro delle polemiche, perché considerato un simbolo dello sterminio dei popoli indigeni.

Così, in poco tempo, le statue dell'uomo che ha scoperto l'America sono state rimosse da molte città americane, da Houston a Detroit.

Ora sembra che l'idea più diffusa sia che "la sua immagine non dovrebbe essere celebrata da nessuna parte".
 
.....popolo in declino.......

Un tour in palazzetti dello sport dove di solito si gioca a basket.
Arene da circa 20mila posti già quasi tutte esaurite.

Le serate di promozione dell'autobiografia di Michelle Obama sono eventi attesi in tutta America.
E le persone spenderebbero una fortuna per assistere alle presentazioni del libro dell'ex first lady.

I biglietti costano fino a 3mila dollari.
 
Deprimente è dire poco .....

Resta in carcere il pusher coinvolto nelle indagini relative alla morte di Desirée Mariottini,
ma per lui cade l’accusa di aver ceduto droga a un minore.

Lo ha deciso il gip Maria Paola Tomaselli al termine dell’interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli a Roma
. Il giudice ha convalidato il fermo emettendo una misura cautelare in carcere
. Il 36enne è accusato di detenzione e cessione di stupefacenti ma per il gip non avrebbe ceduto la sostanza stupefacente a Desirée.

“Io non ero lì quella notte, non ho dato droga a Desirée”.
Si è difeso così il pusher arrestato nell’ambito delle indagini relative alla morte della giovane di Cisterna di Latina.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, durato quasi due ore, l’uomo, difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi,
ha respinto le accuse affermando che quella notte in cui la ragazza è morta
non si trovava nello stabile occupato in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma.

Ha respinto tutte le accuse, a cominciare da quella di aver partecipato all’omicidio,
Yusif Salia il ghanese di 32 anni, il quarto uomo catturato il 26 ottobre scorso
in una baracca abusiva che si trova nel ghetto di Borgo Mezzanone, nel Foggiano.

Questa mattina il ghanese è stato interrogato per più di un’ora nel carcere di Foggia
dal Gip Carmen Corvino su richiesta di rogatoria del gip di Roma Tomaselli
che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per concorso in omicidio volontario, violenza sessuale e spaccio di droga.

Salia avrebbe riferito di aver avuto con Desirée, che sapeva essere 20enne, un rapporto sessuale consensuale,
la sera del 18 ottobre, il giorno prima del delitto. “Yusif – ha precisato uno degli avvocati di Salia Margherita Matrella –
sapeva che Desirée aveva vent’anni. Quella sera del 18 ottobre sono entrati mano nella mano nel container di via dei Lucani.
Poi, una volta all’interno, hanno consumato un rapporto sessuale consensuale”.
 

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