Val
Torniamo alla LIRA
La Gillette ha trovato un altro utilizzo.
Milano - Ultime follie dal mondo delle gang giovanili che agitano le periferie italiane, in un crescendo di violenza che appare ormai fuori controllo.
Della facilità con cui tra le bande si utilizzano i coltelli per regolamenti di conti spesso originati da motivi da due lire sono piene le cronache.
Ma ora spunta anche un'invenzione che la dice lunga sulla prontezza a cavare sangue dagli avversari: nei cappelli a visiera,
che delle band sono spesso simbolo distintivo, viene nascosta una lama pronta a diventare strumento micidiale.
A rivelare l'esistenza del cappello-coltello è stato ieri il sindaco di Corsico, popoloso e problematico comune dell'hinterland sud di Milano.
Il primo cittadino si chiama Filippo Errante, e della lotta alla microcriminalità ha fatto una sua bandiera.
E quando i carabinieri, con cui ha uno stretto rapporto di collaborazione, gli hanno girato la foto di uno dei cappelli sequestrati alle gang,
prima ha fatto un salto sulla sedia e poi lo ha postato su Internet, con l'avviso «attenzione - da condividere».
Scrive Errante sulla sua pagina: «Cappellino "sequestrato" ad un ragazzo di 17 anni, ebbene come potete vedete cari amici -
questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo:
indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga,
utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga.
Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti».
Milano - Ultime follie dal mondo delle gang giovanili che agitano le periferie italiane, in un crescendo di violenza che appare ormai fuori controllo.
Della facilità con cui tra le bande si utilizzano i coltelli per regolamenti di conti spesso originati da motivi da due lire sono piene le cronache.
Ma ora spunta anche un'invenzione che la dice lunga sulla prontezza a cavare sangue dagli avversari: nei cappelli a visiera,
che delle band sono spesso simbolo distintivo, viene nascosta una lama pronta a diventare strumento micidiale.
A rivelare l'esistenza del cappello-coltello è stato ieri il sindaco di Corsico, popoloso e problematico comune dell'hinterland sud di Milano.
Il primo cittadino si chiama Filippo Errante, e della lotta alla microcriminalità ha fatto una sua bandiera.
E quando i carabinieri, con cui ha uno stretto rapporto di collaborazione, gli hanno girato la foto di uno dei cappelli sequestrati alle gang,
prima ha fatto un salto sulla sedia e poi lo ha postato su Internet, con l'avviso «attenzione - da condividere».
Scrive Errante sulla sua pagina: «Cappellino "sequestrato" ad un ragazzo di 17 anni, ebbene come potete vedete cari amici -
questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo:
indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga,
utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga.
Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti».