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Berlino, 26 ott. (TMNews) - Dalla Germania sarà una cancelliera 'commissariata' dal Bundestag quella che oggi si presenterà al vertice europeo a Bruxelles. Il parlamento tedesco ha infatti concesso ad Angela Merkel un mandato strettamente vincolato in merito ad alcuni punti chiave, sulle trattative che sarà chiamata a condurre con gli altri leader europei. In particolare sulla Bce, per cui come del resto già chiarito ieri dalla stessa Merkel, la Germania esclude qualunque aggravio del ruolo anti crisi che l'istituzione sta ricoprendo con misure eccezionali, ad esempio gli acquisti di titoli di Stato, che non fanno parte del suo specifico mandato: quello di tenere sotto controllo l'inflazione. Inoltre il parlamento ha espressamente escluso che la Merkel possa impegnarsi ad aumentare il contributo teorico della Germania al fondo Ue salva Stati, pari a 211 miliardi di euro già previsti in garanzie allo European Financial Stability Facility. Messi nero su bianco questi paletti, il Bundestag ha approvato il mandato alla cancelliera con una maggioranza ampia. Una delle particolarità di queste giornate di vertici europei a catena risiede proprio nel fatto che la Merkel abbia imposto un doppio incontro tra leader in tempi ristretti - il primo domenica e il secondo oggi - perché doveva ottenere il via libera preventivo del suo Parlamento a qualunque accordo vincolante per il contributo della Germania. Alla cancelliera è stato concesso mandato per negoziare, tramite due specifici meccanismi, il potenziamento del Efsf tramite ricorso a leva finanziaria e altri mezzi (che non implichino maggiori contributi tedeschi). Uno è quello di fargli assumere il ruolo di assicuratore di parte del valore dei titoli di Stato di nuova emissione da parte di paesi sotto tensione. L'altro è quello di andare a cercare finanziatori esterni, istituzionali o privati. Su questo va rilevato che il direttore del fondo, Klaus Regling, ha già fatto sapere che nel fine settimana andrà in cina e Giappone a caccia di capitali. Per parte sua la Merkel ha lanciato un forte richiamo in vista del vertice, proprio di fronte al suo Parlamento. Bisogna riparare "le imperfezioni" dell'area euro, "adesso o mai più", ha detto. E ha anche rilanciato l'ipotesi di operare riforme ai trattati europei, che suscita inquietudini a non pochi osservatori visto le lungaggini e gli inciampi che queste procedure hanno implicato in passato. Invece "dove sta scritto - ha detto la cancelliera davanti al Bundestag - che le riforme ai trattati debbano durare dieci anni?