Il problema, come già detto, è noto da parecchio tempo e già 14 anni fa gli è stato affibbiata la definizione di bug time-of-check-to-time-of-use. Dei 34-35 software di sicurezza testati, sostiene Matousec, il 100 per cento è risultato vulnerabile inclusi nomi blasonati del settore come McAfee, BitDefender, F-Secure, Trend Micro, Kaspersky e Sophos.
Le società interessate ammettono l'esistenza della vulnerabilità, e tuttavia tendono a ridimensionare l'allarme lanciato da Motusec per via delle problematiche connesse al suo sfruttamento. Per realizzare un exploit pienamente funzionante, infatti, un eventuale cracker o malware writer dovrebbe agire con pieni poteri di esecuzione di codice sulla macchina in locale.