Carige, in assemblea i dubbi degli azionisti su Cassa Centrale
- Corriere del Trentino
- 20 Oct 2019
TRENTO Nel corso dell’ultima assemblea di Carige, quella dello scorso 20 settembre che ha dato il via libera alla ricapitalizzazione guidata da Fitd e Cassa centrale banca, Vittorio Malacalza con le sue 88,45 milioni di azioni (pari allo 0,16% del capitale sociale della banca) ha votato contro il via libera all’aumento di capitale da 700 milioni di euro (la holding Malacalza investimenti, invece, che detiene il 27,5% del capitale sociale non ha partecipato). È quanto si apprende dal verbale dell’assemblea pubblicato sul sito dell’istituto ligure, che mette nero su bianco anche le perplessità di molti azionisti sull’operazione e pure su Ccb.
«Non si può concepire un tipo di aumento di capitale così fatto, che pretende dall’azionista socio che dia un “sì” per essere derubato — ha detto ad esempio l’azionista Giovanni Antolini — questo non può avvenire con quello che ci viene promesso, con la Ccb, ma la conoscete voi Ccb? Che vogliono insegnarci questi?». Raffaele Lener, uno dei commissari straordinari, è intervenuto più volte per difendere la bontà dell’operazione: «Ccb non è qualificabile come un soggetto di natura speculativa, non sarà certamente suo interesse lanciare un’offerta a condizioni ostili o penalizzanti nei confronti dei restanti azionisti» si legge nel testo.
Annamaria Antolini, un’altra azionista, sostiene invece che «la Ccb ha delle lotte interne perché va contro il proprio statuto, perché tutti i soldi che dovrebbe mettere in Carige andrebbero a essere tolti ad altre missioni di sostegno alle banche del loro territorio. In più la Ccb si fonderà, prenderà tutta Carige, e mi viene una battuta per sminuire, ma Ccb sarà al posto della bellissima insegna di Carige sulla piazza De Ferrari a Genova».
«Il piano prevede che Carige venda quasi integralmente i propri Npl, ma nessuno parla di quanti ne abbia in pancia Ccb — afferma invece Edoardo Maria Compagnone — siamo certi che la banca che si vuole salvare non sia Cassa centrale banca?»