Operazione Bim da cavalcare a basso rischio con la cv - Promotore Finanziario
Operazione Bim da cavalcare a basso rischio con la cv
Il Sole 24 ore di venerdì riportava la notizia della ormai prossima dismissione della partecipazione di Banca Intermobiliare da parte della controllante Veneto Banca. Quattro o cinque i pretendenti, di cui probabilmente tre private equity.
23/04/2014 Finanza Operativa
Il Sole 24 ore di venerdì riportava la notizia della ormai prossima dismissione della partecipazione di Banca Intermobiliare da parte della controllante Veneto Banca. Quattro o cinque i pretendenti, di cui probabilmente tre private equity. Veneto Banca ha in carico la partecipazione (71,413%) a 374,8 milioni di euro, vale a dire 3,36 euro per azione. Ora il titolo in Borsa ne vale 3,55. Tempo fa si era parlato di una offerta per 250 milioni (2,24 euro per azione), ma probabilmente la cifra era eccesivamente bassa. In ogni caso l’offerta non dovrebbe superare di molto il prezzo di carico cui Veneto ha Bim. Quindi la successiva Opa obbligatoria in Borsa non dovrebbe portare a guadagni…
Tuttavia vi è un’altra opzione a disposizione ed è la convertibile con scadenza 29 luglio 2015. Si tratta di un bond subordinato, emesso per un ammontare di 146 mln, con cedola 1,5% che attualmente in Borsa passa di mano poco sotto 99. E’ una classica scommessa a rischio molto basso ma che potrebbe dare qualche soddisfazione. Il motivo per cui la cv tratta come un bond è il prezzo di conversione (7,5 euro) che con buona probabilità non verrà mai raggiunta. e che quindi porterà a luglio del prossimo anno a rimborsare l’importo del bond. Tuttavia il modo di agire di un private equity non è quello di una banca. E quindi potrebbe procedere come segue: dopo aver rilevato Bim da Veneto Banca e aver lanciato l’opa obbligatoria, il passo successivo potrebbe essere quella di rientrare di parte dell’investimento tramite dividendo straordinario. Come? Ad esempio riducendo il prezzo di conversione del bond, incassando l’intero importo (145 mln) e quindi redistribuendolo agli azionisti. Anche senza toccare le altre riserve si tratterebbe comunque di 0,82 euro per azione (considerando anche le nuove azioni derivanti dalla conversione) e il bottino della neo controllante supererebbe i 90 milioni. Il tutto, ripetiamo, solamente utilizzando i proventi della conversione e senza toccare i 367 milioni di patrimonio di Bim.
Fantafinanza? Forse sì, tuttavia la scommessa – ripetiamo – è a rischio quasi zero (il bond è pur sempre un subordinato) e comunque, anche nel caso (probabile) in cui non succeda nulla, si tratta di una operazione ben remunerata, almeno se la si confronta con i tassi in vigore oggi. Vediamo perchè: un Btp scadenza agosto 2015 ha un rendimento lordo dello 0,69% (con fiscalità al 12,5%), la cv di Bim renderebbe l’1,5% (oltre al rate di quest’anno) e in più al capital gain di un 1% offerto dalla differenza tra prezzo di acquisto (a 99) e rimborso (a 100 ovviamente). Il tutto con una fiscalità al 26% però. Quindi, riepilogando:
- in caso di non conversione l’incasso sarebbe: 0,375% (rateo 2013-2014) + 1,5% (cedola 2014-15) + 1% (capital gain)
- in caso di conversione: guadagno no definito ma sicuramente superiore, specie se seguito da dividendo straordinario.
Insomma, forse una piccola scommessa sull’intera operazione la si può pur sempre fare. Mal che vada si incassa un 2,875% circa lordo, pari al 2,1275% netto. Max Malandra