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Forumer storico
L’occupazione dopo il Decreto: calano somministrazione e contratti a termine
Nella nota congiunta del Ministero si avverte l’influenza delle nuove normative
Pubblicato il 18/12/2018
WALTER PASSERINI
Nel terzo trimestre 2018 si registra una lieve diminuzione dell’occupazione rispetto al secondo trimestre, mentre si evidenzia comunque una crescita a livello tendenziale, seppur rallentata rispetto al recente passato. Lo rivelano oggi l’Istat, il Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, che pubblicano in contemporanea sui rispettivi siti web la “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al terzo trimestre 2018”.
Sono due gli elementi che a nostro avviso appaiono più significativi rispetto al futuro, perché influenzati dalle normative appena decollate (Decreto dignità):
-pur proseguendo su base tendenziale l’aumento del numero dei lavoratori in somministrazione, che avevano raggiunto il massimo nel quarto trimestre 2017 (+27,2%), emerge un progressivo rallentamento della loro crescita negli ultimi tre trimestri (+23,5%, +13,9% e 6,9% rispettivamente nel primo, secondo e terzo trimestre del 2018); su questo dato si comincia a misurare l’influenza penalizzante delle nuove norme di pochi mesi fa;
-aumentano a livello congiunturale le posizioni lavorative dipendenti con contratto a tempo indeterminato (+42 mila), ma si riducono quelle a tempo determinato (-27 mila). Se le prime continuano a crescere in virtù degli incentivi passati delle trasformazioni (+114 mila), le posizioni a termine si riducono per la prima volta dopo una crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2016. E’ anche questo un segnale piuttosto allarmante, vista la recente stretta normativa proprio sui contratti a termine.
Complessivamente prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,1%), anche se è in corso un rallentamento. Ciò trova conferma nei dati del ministero del Lavoro tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (+373 mila posizioni lavorative nel terzo trimestre 2018 rispetto al terzo del 2017). Infine, dopo l’aumento dello scorso trimestre, nella Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, il lavoro indipendente torna a diminuire a livello congiunturale (-28 mila occupati, -0,5%), mentre continua ad aumentare in termini tendenziali (+53 mila occupati, +1,0%).
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Nella nota congiunta del Ministero si avverte l’influenza delle nuove normative
Pubblicato il 18/12/2018
WALTER PASSERINI
Nel terzo trimestre 2018 si registra una lieve diminuzione dell’occupazione rispetto al secondo trimestre, mentre si evidenzia comunque una crescita a livello tendenziale, seppur rallentata rispetto al recente passato. Lo rivelano oggi l’Istat, il Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, che pubblicano in contemporanea sui rispettivi siti web la “Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al terzo trimestre 2018”.
Sono due gli elementi che a nostro avviso appaiono più significativi rispetto al futuro, perché influenzati dalle normative appena decollate (Decreto dignità):
-pur proseguendo su base tendenziale l’aumento del numero dei lavoratori in somministrazione, che avevano raggiunto il massimo nel quarto trimestre 2017 (+27,2%), emerge un progressivo rallentamento della loro crescita negli ultimi tre trimestri (+23,5%, +13,9% e 6,9% rispettivamente nel primo, secondo e terzo trimestre del 2018); su questo dato si comincia a misurare l’influenza penalizzante delle nuove norme di pochi mesi fa;
-aumentano a livello congiunturale le posizioni lavorative dipendenti con contratto a tempo indeterminato (+42 mila), ma si riducono quelle a tempo determinato (-27 mila). Se le prime continuano a crescere in virtù degli incentivi passati delle trasformazioni (+114 mila), le posizioni a termine si riducono per la prima volta dopo una crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2016. E’ anche questo un segnale piuttosto allarmante, vista la recente stretta normativa proprio sui contratti a termine.
Complessivamente prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+2,1%), anche se è in corso un rallentamento. Ciò trova conferma nei dati del ministero del Lavoro tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (+373 mila posizioni lavorative nel terzo trimestre 2018 rispetto al terzo del 2017). Infine, dopo l’aumento dello scorso trimestre, nella Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, il lavoro indipendente torna a diminuire a livello congiunturale (-28 mila occupati, -0,5%), mentre continua ad aumentare in termini tendenziali (+53 mila occupati, +1,0%).
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