Oggi il reparto è stato benedetto

E avresti fatto bene:-o

Almeno non ci si sarebbe annoiati :clap:
Mentre qualche decennio fa essere agnostici poteva essere un valore aggiunto di pragmatismo soprattutto per gente di cultura detentrice de la verità, giunta alla conclusione dimostrabile che Dio è frutto delle fantasie dell'uomo, oggi non è più così.

Oggi un Dio bisogna averlo, fosse anche pagano.

Oggi si parla troppo di diritti inalienabili dell'uomo >gli uomini hanno insiti un senso di ringraziamento verso l'ignoto per qualcosa di positivo che sfugge al loro controllo (lo chiameremo stato di grazia [felicità])>all'ignoto viene dato un volto e il ringraziamento diventa devozione. Questo lo chiamiamo religione.>la religione è un diritto inalienabile. Il cerchio si chiude.

Come dissi la felicità (la grazia) non è un traguardo ma uno stato. Si può essere felici anche senza un motivo. L'uomo e anche le religioni ce lo fanno apparire come uno stato, per semplicità, subdolamente per convenienza.

Non avere religione vuol dire ammettere di non avere desiderio in se di ringraziamento verso l'ignoto o di non voler ammettere l'ignoto. E la seconda è veramente difficile perché come possiamo ammettere che esiste una qualsiasi cosa che non esiste?

In sostanza, oggi come oggi, non avere religione vuol dire avere una moralita più bassa. Ma questo non deve allarmare perché la moralità varia in ognuno di noi. Il valore universale è la dignità cioè il rispetto della propria e dell'altrui moralità. Ed è per questo che noi nella nostra democrazia accettiamo di pari grado sia religiosi che non.Tuttavia c'è la forzatura a far prevalere la moralita sulla dignità per motivi retorici, e non va bene ma è così.

Detto questo il prete ha peccato di ingenuità (o teologia) e in un ambiente laico non avrebbe dovuto pregare (invocare) la forza, ma avrebbe dovuto "ringraziare". Il rito sarebbe stato più fruibile per tutti ma anche più coercitivo se guardiamo bene, perché chi può permettersi di non ringraziare?

Non è un pippone per voi, ho solo catalizzato la mia moralità. È stato un gesto egoistico questo scritto.
 
Mentre qualche decennio fa essere agnostici poteva essere un valore aggiunto di pragmatismo soprattutto per gente di cultura detentrice de la verità, giunta alla conclusione dimostrabile che Dio è frutto delle fantasie dell'uomo, oggi non è più così.

Oggi un Dio bisogna averlo, fosse anche pagano.

Oggi si parla troppo di diritti inalienabili dell'uomo >gli uomini hanno insiti un senso di ringraziamento verso l'ignoto per qualcosa di positivo che sfugge al loro controllo (lo chiameremo stato di grazia [felicità])>all'ignoto viene dato un volto e il ringraziamento diventa devozione. Questo lo chiamiamo religione.>la religione è un diritto inalienabile. Il cerchio si chiude.

Come dissi la felicità (la grazia) non è un traguardo ma uno stato. Si può essere felici anche senza un motivo. L'uomo e anche le religioni ce lo fanno apparire come uno stato, per semplicità, subdolamente per convenienza.

Non avere religione vuol dire ammettere di non avere desiderio in se di ringraziamento verso l'ignoto o di non voler ammettere l'ignoto. E la seconda è veramente difficile perché come possiamo ammettere che esiste una qualsiasi cosa che non esiste?

In sostanza, oggi come oggi, non avere religione vuol dire avere una moralita più bassa. Ma questo non deve allarmare perché la moralità varia in ognuno di noi. Il valore universale è la dignità cioè il rispetto della propria e dell'altrui moralità. Ed è per questo che noi nella nostra democrazia accettiamo di pari grado sia religiosi che non.Tuttavia c'è la forzatura a far prevalere la moralita sulla dignità per motivi retorici, e non va bene ma è così.


Detto questo il prete ha peccato di ingenuità (o teologia) e in un ambiente laico non avrebbe dovuto pregare (invocare) la forza, ma avrebbe dovuto "ringraziare". Il rito sarebbe stato più fruibile per tutti ma anche più coercitivo se guardiamo bene, perché chi può permettersi di non ringraziare?

Non è un pippone per voi, ho solo catalizzato la mia moralità. È stato un gesto egoistico questo scritto.
Non sono per niente d'accordo con la parte sottolineata.
 
Non sono per niente d'accordo con la parte sottolineata.

Oh. Da un punto di vista logico o argomentativo?

Se non rispondi è lo stesso.

Che poi non è che io sia religioso praticante e quindi parli dal predellino.

Disquisivo appunto sul fatto che, a mio avviso si spaccia moralita per dignità.
 
Oh. Da un punto di vista logico o argomentativo?

Se non rispondi è lo stesso.

Che poi non è che io sia religioso praticante e quindi parli dal predellino.

Disquisivo appunto sul fatto che, a mio avviso si spaccia moralita per dignità.
La prima parte sottolineata non mi par vera perché io non sono religiosa ma ammetto l'ignoto.

La seconda è confusa. Non credo che i concetti di moralità e dignità vengano messi in competizione tra di loro. Non sono sovrapponibili
 
Ti mostro "visivamente" a che parola ho smesso di leggere.

Hai ragione, dovrei sviluppare dei pittogrammi e comunicare con quelli. In attesa di questo improvement ti mando un immagine che riassume i miei post.

carte-da-parati-uomo-al-tramonto.jpg.jpg
 

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