Val
Torniamo alla LIRA
Buongiorno, la borsa è ancora chiusa. Notizia di politica.....
Titolo: Lavoro: gli esodati cancellati con un trucco (MF)
Ora: 21/06/2012 08:13
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Elsa Fornero ieri e' riuscita in un piccolo miracolo,
mettere d'accordo per un giorno Pd e Pdl. Durante la sua informativa in
aula alla Camera sugli esodati, i parlamentari del Popolo della liberta'
hanno applaudito con una standing ovation l'intervento con il quale l'ex
ministro del Lavoro del Pd, Cesare Damiano, ha attaccato a testa bassa
l'attuale titolare del dicastero del Welfare chiedendo una soluzione
immediata al problema dei senza lavoro e senza pensione. Lo stesso hanno
fatto i deputati del Partito Democratico quanto a intervenire e' stato
Giuliano Cazzola, massimo esperto previdenziale del Popolo delle liberta'.
Tutti hanno chiesto di risolvere definitivamente la questione per non
compromettere anche l'approvazione della riforma del lavoro entro il 28
giugno come chiesto da Mario Monti. Un punto sul quale nella serata di
ieri Silvio Berlusconi ha voluto rassicurare. Il Pdl dara' il suo appoggio
anche perche', ha spiegato l'ex premier, Monti si e' impegnato a recepire
le
modifiche richieste sulla flessibilita' del lavoro nel decreto sullo
sviluppo. Anche Pierluigi Bersani, alla fine, ha dato disco verde
all'approvazione della riforma entro il 28 giugno, in cambio
dell'allargamento della platea dei salvaguardati di altri 55 mila
lavoratori, come promesso dal ministro del Welfare.
Comunque sia, scrive MF, il ministro Fornero appare sempre piu' stretto
in un angolo dal quale fatica a uscire. Alcune tabelle consegnate dal
ministro al Parlamento, rendono ancora piu' evidente il pasticcio nel quale
il governo si e' infilato. La platea iniziale degli esodati e', in pratica,
molto simile a quella dell'Inps: circa 390 mila persone (389.200 per
l'esattezza). Di queste, tuttavia, il governo ha deciso di
"salvaguardarne", come noto, 65 mila.
Ma il problema e' un altro. La platea e' stata ristretta a questo numero
non tanto dal decreto Salva-Italia e dal successivo Milleproroghe che
hanno disegnato la riforma previdenziale, quanto dal decreto
interministeriale del maggio scorso, scritto dalla Fornero insieme alla
Ragioneria generale dello Stato, che ha introdotto norme piu' stringenti.
Prendiamo i lavoratori in mobilita'. La riforma Fornero dice che chi e'
stato collocato in mobilita' grazie a un accordo sottoscritto prima del 4
dicembre 2011 ha diritto ad andare in pensione con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una postilla, ossia che il lavoratore
non solo deve aver sottoscritto l'accordo, ma anche cessato l'attivita'
lavorativa a quella data. In questo modo la platea dei salvaguardati viene
drasticamente ridotta da 36.250 a 25.590 lavoratori. Il caso piu'
eclatante, tuttavia, e' probabilmente quello dei cosiddetti "prosecutori
volontari". La riforma in pratica li salva tutti, stabilendo semplicemente
che chi alla data del 4 dicembre e' stato autorizzato alla prosecuzione
volontaria della contribuzione possa ritirarsi con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una serie di paletti. Il primo e' che
devono maturare i requisiti di pensionamento entro 24 mesi; il secondo e'
che non devono comunque aver ripreso l'attivita' lavorativa. In questo modo
la platea interessata, 116 mila persone, e' stata decimata a 10.250
lavoratori. Per chi e' a carico dei fondi di solidarieta', il decreto
interministeriale cambia addirittura l'eta' rispetto alla clausola di
salvaguardia della Riforma delle pensioni. Questa dice che devono rimanere
in carico ai fondi fino a 60 anni, il decreto allunga l'eta' fino a 62
anni. Per tutte le categorie, in totale, grazie alle maglie strette del
decreto interministeriale rimangono fuori alla fine 248.600 lavoratori.
alb
[email protected]
(fine)
MF-DJ NEWS
2108:13 giu 2012
Titolo: Lavoro: gli esodati cancellati con un trucco (MF)
Ora: 21/06/2012 08:13
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Elsa Fornero ieri e' riuscita in un piccolo miracolo,
mettere d'accordo per un giorno Pd e Pdl. Durante la sua informativa in
aula alla Camera sugli esodati, i parlamentari del Popolo della liberta'
hanno applaudito con una standing ovation l'intervento con il quale l'ex
ministro del Lavoro del Pd, Cesare Damiano, ha attaccato a testa bassa
l'attuale titolare del dicastero del Welfare chiedendo una soluzione
immediata al problema dei senza lavoro e senza pensione. Lo stesso hanno
fatto i deputati del Partito Democratico quanto a intervenire e' stato
Giuliano Cazzola, massimo esperto previdenziale del Popolo delle liberta'.
Tutti hanno chiesto di risolvere definitivamente la questione per non
compromettere anche l'approvazione della riforma del lavoro entro il 28
giugno come chiesto da Mario Monti. Un punto sul quale nella serata di
ieri Silvio Berlusconi ha voluto rassicurare. Il Pdl dara' il suo appoggio
anche perche', ha spiegato l'ex premier, Monti si e' impegnato a recepire
le
modifiche richieste sulla flessibilita' del lavoro nel decreto sullo
sviluppo. Anche Pierluigi Bersani, alla fine, ha dato disco verde
all'approvazione della riforma entro il 28 giugno, in cambio
dell'allargamento della platea dei salvaguardati di altri 55 mila
lavoratori, come promesso dal ministro del Welfare.
Comunque sia, scrive MF, il ministro Fornero appare sempre piu' stretto
in un angolo dal quale fatica a uscire. Alcune tabelle consegnate dal
ministro al Parlamento, rendono ancora piu' evidente il pasticcio nel quale
il governo si e' infilato. La platea iniziale degli esodati e', in pratica,
molto simile a quella dell'Inps: circa 390 mila persone (389.200 per
l'esattezza). Di queste, tuttavia, il governo ha deciso di
"salvaguardarne", come noto, 65 mila.
Ma il problema e' un altro. La platea e' stata ristretta a questo numero
non tanto dal decreto Salva-Italia e dal successivo Milleproroghe che
hanno disegnato la riforma previdenziale, quanto dal decreto
interministeriale del maggio scorso, scritto dalla Fornero insieme alla
Ragioneria generale dello Stato, che ha introdotto norme piu' stringenti.
Prendiamo i lavoratori in mobilita'. La riforma Fornero dice che chi e'
stato collocato in mobilita' grazie a un accordo sottoscritto prima del 4
dicembre 2011 ha diritto ad andare in pensione con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una postilla, ossia che il lavoratore
non solo deve aver sottoscritto l'accordo, ma anche cessato l'attivita'
lavorativa a quella data. In questo modo la platea dei salvaguardati viene
drasticamente ridotta da 36.250 a 25.590 lavoratori. Il caso piu'
eclatante, tuttavia, e' probabilmente quello dei cosiddetti "prosecutori
volontari". La riforma in pratica li salva tutti, stabilendo semplicemente
che chi alla data del 4 dicembre e' stato autorizzato alla prosecuzione
volontaria della contribuzione possa ritirarsi con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una serie di paletti. Il primo e' che
devono maturare i requisiti di pensionamento entro 24 mesi; il secondo e'
che non devono comunque aver ripreso l'attivita' lavorativa. In questo modo
la platea interessata, 116 mila persone, e' stata decimata a 10.250
lavoratori. Per chi e' a carico dei fondi di solidarieta', il decreto
interministeriale cambia addirittura l'eta' rispetto alla clausola di
salvaguardia della Riforma delle pensioni. Questa dice che devono rimanere
in carico ai fondi fino a 60 anni, il decreto allunga l'eta' fino a 62
anni. Per tutte le categorie, in totale, grazie alle maglie strette del
decreto interministeriale rimangono fuori alla fine 248.600 lavoratori.
alb
[email protected]
(fine)
MF-DJ NEWS
2108:13 giu 2012