OGNI PROGRESSO E'DOVUTO AGLi SCONTENTI.LE PERSONE CONTENTE NON DESIDERANO.... (3 lettori)

DRIVE

Massaio di Voghera
veline, meteorine, troniste, telefoniste, daddarie ed escort da tutto il mondo!
il giorno che tassano sul reddito tutto sto ben di dio, vedi come "schizza" anche il PIL del pelo...
:D

c'e' una media di Bellezza a Buenos Aires che non ti immagini..

La Belen e' una ragazza normale..
 

ExOceT

Mod Piazza Affari
ragazzi l'ho messo in un altro 3d..
adesso lo ripropongo qui... :ops::ops::ops:


é finita la seconda "Belle Epoque". E dunque, se non interrompiamo subito il nostro festoso, comunitario "Ballo Excelsior", il grande ballo che ai primi del Novecento portò un'Europa irresponsabile alla sua prima catastrofe, se non reagiamo alla dolce morte del declino assistito, finanziato dalla grande ricchezza che abbiamo accumulato nei decenni scorsi, se non ci svegliamo, le uniche certezze che abbiamo sono certezze negative. Abbiamo già perso molto. Non dobbiamo perdere tutto se, nell'illusione di poter ancora essere un'isola felice, continuiamo come se niente fosse successo nel mondo. C'è un punto che è diventato cruciale nel divenire del mondo e questo punto è l'economia. L'Europa si occupa troppo e male del mercato e della concorrenza interna, troppo poco ma comunque male, del mercato e della concorrenza esterna. Così facendo conserveremo l'agricoltura, perderemo la manifattura. Conserveremo l'agricoltura perché protetta. Perderemo la manifattura, non solo perché spiazzata dalla concorrenza esterna, ma anche perché è sabotata e proprio dall'interno. Abbiamo già 20 milioni di disoccupati. Poco rispetto a quello che ci aspetta. Per questa via diventeremo un museo economico. Gli effetti non saranno limitati all'economia, ma estesi alle finanze pubbliche. E di qui alle condizioni di vita dei popoli europei. Erosi alla base, si sgretoleranno infatti i bilanci degli stati e con questi gli equilibri sociali. Meno ricchezza, meno tasse, meno servizi pubblici. Tanto se l'industria scompare, in Europa, tanto se l'industria si "delocalizza", andando via dall'Europa. Se il luogo della produzione e della distribuzione è globale, il luogo della tassazione non può infatti più essere locale. E quando si va fuori, delle due l'una: le tasse o non si pagano del tutto, perché si diventa apolidi, o non si pagano comunque più in Europa. Ridotta o esaurita progressivamente la fonte fiscale, rallenterà o si fermerà la macchina sociale. Il paradigma è la Germania, che ha creato quasi 5 milioni di occupati fuori dai suoi confini, ha simmetricamente 5 milioni di disoccupati nei suoi confini. Ha delocalizzato la produzione e la tassazione industriale, ma conserva localizzato lo stato sociale. Ha conseguenti enormi difficoltà di tenuta del suo sistema. L'industria da sola non basta......
"Tremonti" anno 2005



Drive... dopo ormai anni di unione monetaria tu cosa pensi?

A parte il discorso politico-militare (stare insieme per evitare i disastrosi conflitti che nel corso dei secoli ci sono sempre stati fra gli europei)
ma dal punto di vista economico, stare insieme è veramente utile o il problema è un altro e l'euro non centra nulla? :specchio:
 

FreeWind69

...armonia
lascia perdere, dal vivo non è come sul set..
poco più di un metro e sessanta e peserà poco più di quaranta chili...un chiodo insomma !!!

...un vero cesso :-o

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