Dino Pedriali fotografa Pier Paolo Pasolini
la quotidianità di Pier Paolo Pasoilini in quelli che sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita, fissata dall’obiettivo dell’allora venticinquenne fotografo
Dino Pedriali, scelto personalmente da Pasolini come autore di un reportage sulla sua figura per illustrare Petrolio, il romanzo allora
in fieri, nel quale era desiderio del Poeta entrare con tutto il suo corpo, oltre che con le parole.
Le intense immagini di Pedriali, rigorosamente
in bianco e nero, ritraggono il Poeta che scrive con la sua Olivetti 22, che guida la famosa Alfa, che si lascia scomporre i capelli dal vento sul ponte di Sabaudia, che disegna nella casa di Chia, che legge.
Una selezione di
78 immagini, che cela forse in sé un destino e sigla tacitamente e inaspettatamente - lo si comprenderà solo dopo l’uccisione del poeta e più ancora dopo la pubblicazione di Petrolio - una sorta di “consegna del corpo” da parte di Pasolini al fotografo.
Pedriali e Pasolini fissano un incontro il
2 novembre 1975 per scegliere gli scatti migliori, ma Pasolini a quell’incontro non si presenterà mai