19 dicembre 2006
L'autorità di vigilanza raccomanda dismissioni per Intesa-Sanpaolo
di Alberto Grassani
IntesaSanpaolo passa lo scoglio dell'Isvap ed entro giovedì è previsto il via libera alla fusione da parte dell'Antitrust. Un sì condizionato che,come atteso, sarà fortemente vincolato a dismissioni di sportelli e ad adeguamenti di governance.
Le prime indiscrezioni dicono che l'autorità di vigilanza sulle assicurazioni concorda infatti con le deduzioni dell'Antitrust sulla necessità di condizionare l'integrazione fra Banca Intesa e Sanpaolo Imi a vincoli importanti nel settore della bancassicurazione. Così,dopo un approfondimento dell'istruttoria, oggi l'istituto presieduto da Giancarlo Giannini farà avere le proprie indicazioni al presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. Un parere non vincolante che prefigura un forte "dimagrimento" del nuovo colosso bancario nelladistribuzione di polizze vita tradizionali (ramo I), dove il Sanpaolo detiene l'8,4% del mercato, Banca Intesa il 13,1% e l'azionista Generali il 21,86%. Una forza distributiva, pari al 43,36%del mercato, che non ha pari nei diretti concorrenti e che non può essere contrastata dai 13 mila sportelli di Poste Vita, le cui quote nel Ramo I superano di poco il 10% del mercato, né tantomeno da quelli di Unipol (7,4%) o di Mps (6,7%). Una concentrazione già evidente a livello nazionale e che diventa dirompente in alcuni mercati di riferimento, nelle province di Pavia,Como e Imperia, là dove la sovrapposizione della rete distributiva è più forte. L'Isvap, al di là delle previste cessioni disportelli,che verranno annunciate entro giovedì dall'Antitrust, sembra concentrare la propria attenzione anche su alcuni meccanismi di controllo per garantire che le società bancassicurative Intesa Vita (joint venure IntesaGenerali)e Eurizon (100%Sanpaolo)operino dopo l'integrazione con un approccio concorrenziale. Fra le misure che presumibilmente verranno imposte c'è dunque il divieto per le reti delle due società assicurative di fare attività di cross selling.
Peraltro, nonostante le già previste cessioni di sportelli e asset,come delle controllate Cariparma e Friuladria, secondo indiscrezioni le autorità di vigilanza potrebbero chiedere ancora qualche sacrificio al nascente colosso del credito: lo scorporo di una parte della rete che andrebbe a formare una realtà a sé riducendo la forza distributiva del gruppo in particolare nella bancassicurazione. Nuove dismissioni che hanno già acceso l'interesse di diversi gruppi finanziari, fracui UniCredit,Mps e Unipol. Un possibile affare a cui non sembra invece invitata, per ragioni antitrust, la controllata di Generali Alleanza assicurazioni che proprio nei mesi scorsi, in vista dell'integrazione IntesaSanpaolo, ha sospeso il piano di distribuzione agli azionisti di 1 1,1 miliardi di euro di capitale in eccesso. Una decisione, quella di Alleanza, che rifletteva le aspettative della controllante Generali di sfruttare l'integrazione per diventare fornitore unico di servizi assicurativi per la partecipata IntesaSanpaolo. Al momento l'Isvap in accordo con l'Antitrust non solo sembra escludere un fornitore unico, ma teme che un distributore bancassicurativo potente come IntesaSanpaolo possa vendere nei propri sportelli le polizze di solo due fornitori. Ne vuole un terzo.