IlPorcospino
Forumer storico
La discussione vuole approfondire le caratteristiche operative degli ETF armonizzati short e/o a Leva. Si pone, poi, l’obiettivo di individuare scenari in cui l’utilizzo di tali ETF possa essere appropriato e di analizzare i risultati per affinare le capacità operative.
ETF a replica fisica o cash based
Per replicare l’andamento del mercato di riferimento, l’ETF cash based compra tutti i componenti dell’indice sottostante con le medesime ponderazioni. Oppure, un campione rappresentativo di essi (replica ottimizzata) quando il numero dei titoli sottostanti è molto elevato o se alcuni di essi non sono sufficientemente liquidi. Tendenzialmente negli ETF a replica fisica i meri costi di gestione sono superiori rispetto a quelli a replica sintetica, ma sono giustificati dalla maggiore semplicità e trasparenza, oltre che da una minore esposizione dell’investitore al rischio di controparte e da una garanzia totale sul patrimonio, sempre che il gestore non faccia ricorso all’attività di prestito dei titoli che ha in portafoglio.
ETF a replica sintetica o swap based
Nell’ETF swap based l’esatta replica del sottostante è garantita da una o più controparti attraverso l’uso di contratti derivati. Ciò significa, in sostanza, che quando si compra un ETF a replica sintetica si sta acquistando la performance di un indice, non i titoli che esso contiene. Tali ETF sono considerati un po’ più rischiosi; il rischio deriva dalla possibile inadempienza della controparte con cui si stipula lo swap (Lehman docet). Tuttavia, negli ETF conformi alla Ucits, l’esposizione della controparte nella operazione di swap non può superare il 10% del Nav del fondo e può anche essere neutralizzata dall’emittente ponendo un basket di titoli (collaterale) a garanzia dello swap.
Rischio default emittente: Che succede se la società che emette un ETF (convenzionale) fa default? Assolutamente nulla. I soldi non vengono persi. Cambierà il gestore, ma il sottostante continuerà la sua strada normalmente.
Gli ETC non possiamo considerarli degli OICR, in quanto non viene costituito un fondo sottostante con gestione passiva. Il sottostante è , in questo caso una obbligazione che si chiama “commodity contract“, alla quale è agganciato il derivato che poi dà la correlazione con l’indice delle conmmodity scelto. Quindi, per gli ETC, il sottostante è un’obbligazione.
Gli ETF strutturati quotati su ETFplus sono, a seconda dello strumento, Fondi Comuni di Investimento oppure Sicav (OICR) e quindi non sono esposti ad alcun rischio di insolvenza.
Rischio controparte: Gli ETF che perseguono la loro strategia utilizzando swap e future (tipicamente ETF short e a Leva) possono avere problemi (perdere denaro) in caso di insolvenza delle controparti.
Consigli operativi
Per tutti gli ETF:
1. Monitorare il Net Asset Value (NAV)
2. Monitorare lo spread bid-ask
3. Usare ordini limitati
5. Valutare la tassazione in tempo reale con il foglio di maxxim (vedi 3d dedicato all'argomento su questo forum)
6. Fissare "stop loss" e "take profit" con attenzione e non dimenticarsene; cambiare i valori, se necessario; quando consentito, preferire il trailing stop loss
a) preferire gli ETF molto liquidi
b) preferire gli ETF le cui quotazioni sono in funzione di un indice ufficiale e di facile reperibilità
c) preferire gli ETF a replica fisica
d) preferibilmente, se non si intende chiudere la posizione in interday, non fare trading all'apertura dei mercati; attendere che lo spread bid-ask si restringa.
e) poichè è possibile guadagnare sia in salita che in discesa, è utile monitorare contemporaneamente l'etf long e l'etf short relativi allo stesso indice per scegliere con tempestività il momento di switch da una posizione long a una short o viceversa.
f) fare attenzione, per gli ETF i cui asset sono denominati in valuta diversa dall'euro, all'effetto sulla quotazione della fluttuazione del cambio (rischio cambio); valutare se esistono degli etf protetti contro il rischio cambio e se sono adatti all'investimento che intendiamo fare
g) valutare i costi di gestione
ETF a replica fisica o cash based
Per replicare l’andamento del mercato di riferimento, l’ETF cash based compra tutti i componenti dell’indice sottostante con le medesime ponderazioni. Oppure, un campione rappresentativo di essi (replica ottimizzata) quando il numero dei titoli sottostanti è molto elevato o se alcuni di essi non sono sufficientemente liquidi. Tendenzialmente negli ETF a replica fisica i meri costi di gestione sono superiori rispetto a quelli a replica sintetica, ma sono giustificati dalla maggiore semplicità e trasparenza, oltre che da una minore esposizione dell’investitore al rischio di controparte e da una garanzia totale sul patrimonio, sempre che il gestore non faccia ricorso all’attività di prestito dei titoli che ha in portafoglio.
ETF a replica sintetica o swap based
Nell’ETF swap based l’esatta replica del sottostante è garantita da una o più controparti attraverso l’uso di contratti derivati. Ciò significa, in sostanza, che quando si compra un ETF a replica sintetica si sta acquistando la performance di un indice, non i titoli che esso contiene. Tali ETF sono considerati un po’ più rischiosi; il rischio deriva dalla possibile inadempienza della controparte con cui si stipula lo swap (Lehman docet). Tuttavia, negli ETF conformi alla Ucits, l’esposizione della controparte nella operazione di swap non può superare il 10% del Nav del fondo e può anche essere neutralizzata dall’emittente ponendo un basket di titoli (collaterale) a garanzia dello swap.
Rischio default emittente: Che succede se la società che emette un ETF (convenzionale) fa default? Assolutamente nulla. I soldi non vengono persi. Cambierà il gestore, ma il sottostante continuerà la sua strada normalmente.
Gli ETC non possiamo considerarli degli OICR, in quanto non viene costituito un fondo sottostante con gestione passiva. Il sottostante è , in questo caso una obbligazione che si chiama “commodity contract“, alla quale è agganciato il derivato che poi dà la correlazione con l’indice delle conmmodity scelto. Quindi, per gli ETC, il sottostante è un’obbligazione.
Gli ETF strutturati quotati su ETFplus sono, a seconda dello strumento, Fondi Comuni di Investimento oppure Sicav (OICR) e quindi non sono esposti ad alcun rischio di insolvenza.
Rischio controparte: Gli ETF che perseguono la loro strategia utilizzando swap e future (tipicamente ETF short e a Leva) possono avere problemi (perdere denaro) in caso di insolvenza delle controparti.
Consigli operativi
Per tutti gli ETF:
1. Monitorare il Net Asset Value (NAV)
2. Monitorare lo spread bid-ask
3. Usare ordini limitati
5. Valutare la tassazione in tempo reale con il foglio di maxxim (vedi 3d dedicato all'argomento su questo forum)
6. Fissare "stop loss" e "take profit" con attenzione e non dimenticarsene; cambiare i valori, se necessario; quando consentito, preferire il trailing stop loss
a) preferire gli ETF molto liquidi
b) preferire gli ETF le cui quotazioni sono in funzione di un indice ufficiale e di facile reperibilità
c) preferire gli ETF a replica fisica
d) preferibilmente, se non si intende chiudere la posizione in interday, non fare trading all'apertura dei mercati; attendere che lo spread bid-ask si restringa.
e) poichè è possibile guadagnare sia in salita che in discesa, è utile monitorare contemporaneamente l'etf long e l'etf short relativi allo stesso indice per scegliere con tempestività il momento di switch da una posizione long a una short o viceversa.
f) fare attenzione, per gli ETF i cui asset sono denominati in valuta diversa dall'euro, all'effetto sulla quotazione della fluttuazione del cambio (rischio cambio); valutare se esistono degli etf protetti contro il rischio cambio e se sono adatti all'investimento che intendiamo fare
g) valutare i costi di gestione
Ultima modifica: