Lorenzo Garavini
Notti difuoco conNeraLuce
Un conoscente, docente presso una prestigiosa Universita' di Boston (USA), oggi mi ha inviato le sue opinioni, che riporto per conoscenza.
Buona giornata
Qui puoi immaginare come vanno le cose. Anzi, credo che vadano peggio di come puoi immaginare. A leggere i giornali italiani sembra che l'opinione pubblica americana sia contraria alla politica guerrafondaia di Bush. Niente di piu' falso. Dopo il "discorso" di Bush alla nazione di lunedi (che l'Unita' ha definito "un fallimento") mi sono preso la briga di vedere qualche trasmissione televisiva sui cosiddetti "liberal media" (CNN, NBC...) e leggere i commenti sui giornali "liberal" (New York Times, etc...). Beh, tutto un coro a dire come il presidente aveva fatto un discorso molto convincente, che era riuscito a giustificare la necessita' della guerra, che aveva rimosso gli ultimi ostacoli all'approvazione della legge per la guerra che e' al Senato... e che adesso con o senza l'approvazione dell'ONU bisognava procedere nella "guerra preventiva" contro l'Iraq. Nonostante quello che dice la maggior parte della stampa italiana, qui e' chiaro che la guerra e' stata decisa da tempo.
Innanzitutto per ragioni di politica interna. Mostrarsi forti sul piano politico internazionale fa raccogliere consensi elettorali in questo paese. Inoltre distrae dagli scandali finanziari in cui i finanziatori di Bush sono coinvolti, e dal fatto che l'economia sta andando a rotoli. Gli USA sempre piu' sprofondati nella depressione economica, senza che il governo stia prendendo alcuna misura efficace, che non siano i "tax cuts" che stanno invece peggiorando la situazione. E poi sul piano internazionale: gli USA hanno disperato bisogno di un controllo diretto dei giacimenti petroliferi irakeni, visto che le fonti petrolifere tradizionali (soprattutto Arabia Saudita) sono viste con sospetto dopo l'11 Settembre.
Quindi non c'e' niente da fare. L'opposizione interna alla guerra negli USA non esiste. Quel poco che esiste (le manifestazioni che vengono pubblicizzate sulla stampa italiana) non ha il minimo di risonanza sui media, e quindi e' come se non ci fosse. Credete che abbiano trasmesso un solo servizio sulla televisione americana sulle manifestazioni pacifiste che ci sono state? O sul fatto che piu' di mille persone sono recentemente state arrestate in una manifestazione a Washington? No, zero. Queste cose sono assolutamente invisibili rispetto ai media. Perfino lo psicopatico che va in giro nei sobborghi di Washington a sparare con un fucile a precisione (di quelli che trovi nei supermercati), da grande distanza a vittime scelte a caso, contribuisce a distrarre il pubblico e far si che non ci sia nessun dibattito se fare o no la guerra.
L'unico dibattito che si sente in giro e' sulle modalita' della guerra, e sul quando (se aspettare l'ONU o no... e sta prevalendo l'idea di ignorare l'ONU del tutto)... Anche a livello politico non esiste opposizione: i democratici sono completamente terrorizzati dall'idea di apparire antipatriottici se non appoggiano la guerra e quindi (con pochissime eccezioni parziali) stanno concedendo carta bianca all'amministrazione. In questo senso direi che non sono meglio dell'opposizione italiana (vedi votazione dei DS e della Margherita sull'Afghanistan).
Morale: non farti illudere da alcuna stampa italiana. A meno di miracoli la guerra contro l'Iraq che rischia di sconvolgere l'intero fragile assetto del medio oriente, ci sara'. Ormai e' troppo tardi per tornare indietro, e gli interessi perche' ci sia sono troppo forti. Con o senza ONU. E con l'appoggio del popolo americano.
Buona giornata
Qui puoi immaginare come vanno le cose. Anzi, credo che vadano peggio di come puoi immaginare. A leggere i giornali italiani sembra che l'opinione pubblica americana sia contraria alla politica guerrafondaia di Bush. Niente di piu' falso. Dopo il "discorso" di Bush alla nazione di lunedi (che l'Unita' ha definito "un fallimento") mi sono preso la briga di vedere qualche trasmissione televisiva sui cosiddetti "liberal media" (CNN, NBC...) e leggere i commenti sui giornali "liberal" (New York Times, etc...). Beh, tutto un coro a dire come il presidente aveva fatto un discorso molto convincente, che era riuscito a giustificare la necessita' della guerra, che aveva rimosso gli ultimi ostacoli all'approvazione della legge per la guerra che e' al Senato... e che adesso con o senza l'approvazione dell'ONU bisognava procedere nella "guerra preventiva" contro l'Iraq. Nonostante quello che dice la maggior parte della stampa italiana, qui e' chiaro che la guerra e' stata decisa da tempo.
Innanzitutto per ragioni di politica interna. Mostrarsi forti sul piano politico internazionale fa raccogliere consensi elettorali in questo paese. Inoltre distrae dagli scandali finanziari in cui i finanziatori di Bush sono coinvolti, e dal fatto che l'economia sta andando a rotoli. Gli USA sempre piu' sprofondati nella depressione economica, senza che il governo stia prendendo alcuna misura efficace, che non siano i "tax cuts" che stanno invece peggiorando la situazione. E poi sul piano internazionale: gli USA hanno disperato bisogno di un controllo diretto dei giacimenti petroliferi irakeni, visto che le fonti petrolifere tradizionali (soprattutto Arabia Saudita) sono viste con sospetto dopo l'11 Settembre.
Quindi non c'e' niente da fare. L'opposizione interna alla guerra negli USA non esiste. Quel poco che esiste (le manifestazioni che vengono pubblicizzate sulla stampa italiana) non ha il minimo di risonanza sui media, e quindi e' come se non ci fosse. Credete che abbiano trasmesso un solo servizio sulla televisione americana sulle manifestazioni pacifiste che ci sono state? O sul fatto che piu' di mille persone sono recentemente state arrestate in una manifestazione a Washington? No, zero. Queste cose sono assolutamente invisibili rispetto ai media. Perfino lo psicopatico che va in giro nei sobborghi di Washington a sparare con un fucile a precisione (di quelli che trovi nei supermercati), da grande distanza a vittime scelte a caso, contribuisce a distrarre il pubblico e far si che non ci sia nessun dibattito se fare o no la guerra.
L'unico dibattito che si sente in giro e' sulle modalita' della guerra, e sul quando (se aspettare l'ONU o no... e sta prevalendo l'idea di ignorare l'ONU del tutto)... Anche a livello politico non esiste opposizione: i democratici sono completamente terrorizzati dall'idea di apparire antipatriottici se non appoggiano la guerra e quindi (con pochissime eccezioni parziali) stanno concedendo carta bianca all'amministrazione. In questo senso direi che non sono meglio dell'opposizione italiana (vedi votazione dei DS e della Margherita sull'Afghanistan).
Morale: non farti illudere da alcuna stampa italiana. A meno di miracoli la guerra contro l'Iraq che rischia di sconvolgere l'intero fragile assetto del medio oriente, ci sara'. Ormai e' troppo tardi per tornare indietro, e gli interessi perche' ci sia sono troppo forti. Con o senza ONU. E con l'appoggio del popolo americano.