Parmalat ricomincia da 3

Argema

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O per essere più precisi 3,15 euro: questo infatti il prezzo di partenza per il titolo nel giorno di riammissione alle quotazioni dopo una sospensione lunga ventuno mesi. Com'era nelle previsioni, boom di scambi sin dai primi minuti, con picco massimo a 3,175 euro e minimo a 2,945.

Nel finale (dati Borsa Italiana aggiornati alle 17,40) il titolo si è attestato a 3,01 euro, ovvero sotto del 4,4% rispetto al pronti via, ma oltre 2 euro in più rispetto al valore nominale di un euro per azione con cui si era arrivati all'asta di preapertura della mattina. Record anche sul versante dei volumi: sono passati di mano 281,4 milioni di pezzi, il 17,5% del capitale.

A questo punto Parmalat capitalizza 4,8 miliardi, il 50% in più rispetto al massimo del 2002. Ricordiamo che alla fine le perdite della società erano arrivate alla cifra di 14 miliardi di Euro. Con esse finirono in fumo i risparmi di 135 mila obbligazionisti, soldi che il commissario straordinario Enrico Bondi cerca ora di recuperare attraverso una raffica di cause di risarcimento e revocatorie contro le banche coinvolte nel default.

La Parmalat del commissario (che lascerà il 5 novembre, proprio alla vigilia dell'assemblea degli azionisti già convocata per l'8 con all'ordine del giorno la nomina del consiglio d'amministrazione e del collegio sindacale) è un'azienda sana che fa gola ai più importanti gruppi italiani e internazionali, dalla Granarolo a Lactalis, da Nestlé a fondi di private equity. Il gruppo, che ha visto ridurre i marchi da 130 a 30, è «un cantiere aperto - ha raccontato Bondi giovedì pomeriggio ai 250 analisti presenti all'incontro con i vertici finanziari - con tante azioni portate avanti in contemporanea. Dovremo cercare di fare una sorta di confederazione tra le realtà sparse nei diversi paesi, e il gruppo diventerà un'entità forte e vitale». Il colosso alimentare di Collecchio - stando alle cifre presentate alla comunità finanziaria - stima di registrare nel 2005 ricavi netti per 3.782 milioni € e un margine operativo lordo di 302 milioni €. I dati di piano, sempre per il 2005, sono invece di 3.554 milioni per i ricavi e di 306 milioni per il Mol. Nel 2007 il gruppo alimentare punta a ricavi per 3.895 milioni e a un Mol di 454 milioni.

Bondi: «Ecco l'Italia che ha reagito». Letteralmente assediato dai giornalisti, nel corso della cerimonia per la quotazione nella sede di Borsa Italiana Spa a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari, il commissario straordinario Enrico Bondi ha definito il prezzo d'avvio «molto buono» e ha aggiunto che «il vero vincitore è il sistema Italia in tutte le sue componenti: il Parlamento, il Governo, la Pubblica amministrazione, la Consob, la stessa Borsa Italiana, le organizzazioni sindacali, le maestranze, i fornitori, i nostri clienti». Nel giorno del riaffacciarsi del titolo in piazza Affari, Bondi ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare anche «al Tribunale di Parma che ha fatto cose incredibili, per esempio ha chiuso lo stato passivo in quattro mesi».

«Questa - ha aggiunto Bondi - è l'Italia che ha reagito, che si è riappropriata di una realtà industriale. Abbiamo sentito un'ondata di simpatia ed attenzione, in questi mesi, che ha evitato il crollo». Simpatia prontamente confermata. «Parmalat ha bisogno di un periodo di accompagnamento - ha commentato il ministro della Attività produttive, Claudio Scajola - per Bondi deve esserci ancora una fase di impegno, credo che sia la persona adatta per continuare un percorso di stabilizzazione sul mercato». E il commissario: «Vedremo».

Consigli per l'uso ai possessori di bond. Ma c'è anche chi non si unisce al coro. L'associazione dei consumatori Adusbef non sembra condividere l'enfasi che sta accompagnando il ritorno in Borsa di Parmalat . In una nota viene sottolineato che «possono brindare il Governo ed il commissario straordinario Bondi nominato da Calisto Tanzi nel dicembre 2003 su esplicita richiesta delle banche, possono alzare i calici le banche e le autoritá di vigilanza, non certo gli oltre 100 mila risparmiatori che hanno perso l'85 per cento in media, del loro sudato risparmio». Sulla stessa lunghezza d'onda Altroconsumo, che invita alla cautela in quanto «il risanamento di Parmalat deve essere ancora completato e dunque i piccoli risparmiatori ex obbligazionisti continueranno a subire perdite ingenti, nell'ordine del 65-80% del loro investimento». L'associazione indipendente di consumatori consiglia di richiedere espressamente le azioni alla Fondazione creditori Parmalat che ha ritirato tutte le emissioni obbligazionarie. La domanda va inoltrata attraverso l'intermediario finanziario presso cui sono depositati i titoli. A questo proposito Altroconsumo raccomanda ai consumatori di leggere con attenzione il documento di richiesta di assegnazione delle azioni facendo attenzione in particolare a clausole di esonero di responsabilità nei confronti dell'intermediario finanziario con cui a suo tempo si sono acquistate le obbligazioni.
 
...piu' scende e piu' m'invoglia :)
ma .... quale prezzo offrire ? :-?
qua c'è da basarsi solo su fondamentali e possibili e vagheggiate opa
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