Copasir, spunta il nome di Calderoli
Le commissioni parlamentari di garanzia spettano all'opposizione. E se il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo ha già prenotato da tempo quella di vigilanza sulla Rai (della quale farà parte un tecnico, il mixer video dell'azienda radiotelevisiva di stato Stefano Vignaroli), la Lega punta a conquistare il Copasir, ovvero la commissione che si occupa dei servizi segreti.
Un incarico che in tutte le legislature ha sempre avuto presidenti di peso (ultimi, Francesco Rutelli e Massimo D'Alema), e che il Carroccio affiderebbe all'ex ministro Roberto Calderoli. La poltrona è delicata, specie dopo l'ultima relazione prodotta dal Copasir che mette in guardia sui pericoli potenziali per l'ordine pubblico causati dalla crisi economica. Ma Calderoli, dicono i fedelissimi di Roberto Maroni, «ha dimostrato che sa svolgere conimpegno e dedizione le funzioni istituzionali, come quando è stato vicepresidente del senato». In effetti, a palazzo Madama Calderoli conquistava applausi a scena aperta, con i componenti dell'aula (in particolare quelli della sinistra) che ammiravano l'incredibile velocità del leghista di condurre i lavori, con votazioni a raffica degli emendamenti. Ma la mossa della Lega di puntare su Calderoli, dicono i più vecchi frequentatori di palazzo San Macuto, sede della commissione, «potrebbe nascondere il vero nome dell'eletto nelle liste del Carroccio che ambirebbe a quella poltrona: l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti». Sta di fatto che in ogni caso per riuscire c'è bisogno del consenso del Pdl.