Anna Maria Bernini
di fermo
5 ottobre, 2013
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Figlia dell’ex parlamentare Giorgio Bernini, che fu ministro nel primo governo Berlusconi, Anna Maria Bernini è avvocato civilista e amministrativista nonché professore associato di Diritto pubblico comparato nell’Università degli Studi di Bologna. È stata, tra gli altri, avvocato di Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti.
5 ottobre 2013 – Anna Maria Bernini è indagata dalla Procura di Bari nell’ambito di una inchiesta sui concorsi per docenti, denominata significativamente “Do ut des”. Darebbe coinvolta in un concorso da ordinario di Diritto Pubblico Comparato nell’Università Europea di Roma.
Sotto la lente dei magistrati sono finiti oltre all’ex ministro alle Politiche comunitarie del Governo Berlusconi, Anna Maria Bernini, l’ex Garante della Privacy, Francesco Maria Pizzetti e 5 dei «Saggi» scelti dal presidente del Consiglio Enrico Letta per riformare la Costituzione. Si tratta di Augusto Barbera dell’Università di Torino, Beniamino Caravita de La Sapienza di Roma, Giuseppe De Vergottini dell’Università di Bologna, Carmela Salazar dell’Università di Reggio Calabria e Lorenza Violini di quella di Milano. Oltre a questi, sono coinvolti altri professori, in tutto sono 35.
I reati sui quali si indaga sono a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, falso e truffa.
L’inchiesta della Guardia di Finanza era partita nel 2011. Le sedi universitarie coinvolte sono: Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Lum, Valle d’Aosta, Roma Tre, Europea di Roma e Teramo, mentre i riflettori sono stati accesi su una decina di concorsi universitari, tra il 2006 e il 2010, per presunti scambi di favore e illeciti nelle prove. Il lavoro degli investigatori è partito da una Università telematica ritenuta, in base alle accuse, un vero e proprio «laurificio». Da qui poi l’indagine si è allargata mettendo in evidenza un sistema ben più ampio e ramificato.
Sotto la lente dei magistrati sono finiti
oltre all’ex ministro alle Politiche comunitarie del Governo Berlusconi, Anna Maria Bernini, l’ex Garante della Privacy, Francesco Maria Pizzetti e 5 dei «Saggi» scelti dal presidente del Consiglio Enrico Letta per riformare la Costituzione. Si tratta di Augusto Barbera dell’Università di Torino, Beniamino Caravita de La Sapienza di Roma, Giuseppe De Vergottini dell’Università di Bologna, Carmela Salazar dell’Università di Reggio Calabria e Lorenza Violini di quella di Milano. Oltre a questi, sono coinvolti altri professori, in tutto sono 35.
I reati sui quali si indaga sono a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, falso e truffa.
L’inchiesta della Guardia di Finanza era partita nel 2011. Le sedi universitarie coinvolte sono: Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Lum, Valle d’Aosta, Roma Tre, Europea di Roma e Teramo, mentre i riflettori sono stati accesi su una decina di concorsi universitari, tra il 2006 e il 2010, per presunti scambi di favore e illeciti nelle prove. Il lavoro degli investigatori è partito da una Università telematica ritenuta, in base alle accuse, un vero e proprio «laurificio». Da qui poi l’indagine si è allargata mettendo in evidenza un sistema ben più ampio e ramificato.
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