Ecco bravo. Vai all'estero. Così - forse - ti faranno pagare le tasse su quello che guadagni.
Emergency è una Onlus da record. I suoi conti? Da start-up tecnologica ad alto rendimento. Il bilancio 2015 racconta una storia davvero sorprendente.
Emergency la conoscono tutti. E tutti conoscono il suo leader indiscusso, Gino Strada.
Nato a Sesto San Giovanni nel 1948, è il fondatore della ONG (Organizzazione Non Governativa), una Onlus con sede a Milano in via Vida.
La barba, i modi irruenti, il suo schieramento di sinistra (l’ultima volta sostenne la Lista Tsipras).
E poi l’attività sul campo, le immagini dai luoghi di guerra. La candidatura a presidente della Repubblica da parte del Movimento 5 Stelle.
Insomma, di Emergency e del suo fondatore (insieme alla compianta moglie Teresa Sarti), si sa quasi tutto.
Quasi. Perché a volte i bilanci nascondono realtà assolutamente sorprendenti.
Attualmente la presidente di Emergency è Cecilia Strada, figlia di Gino e moglie di Maso Notarianni, ex direttore del quotidiano online PeaceReporter.
Il direttore esecutivo è invece sempre Gino Strada.
Che - secondo un analista finanziario che ha esaminato il bilancio di Emergency - dimostra di essere prima di tutto un ottimo imprenditore. E allora, ecco i dati.
Emergency, al 31 dicembre 2015, chiude un bilancio dove i ricavi sono del 33% circa superiori al 2014.
Gli utili sono di 7 milioni di euro.
Non c’è praticamente debito verso le banche
. Il patrimonio netto è di 30 milioni di euro e 19 milioni è rappresentato dalla liquidità.
Ma la cosa stupefacente è che non è l’unico anno in cui la creatura di Gino Strada dimostra ottima salute:
negli ultimi 4 esercizi ha sempre chiuso in utile, quadruplicando di fatto gli utili.
E il futuro è roseo anche per quanto riguarda i crediti: oltre 9 milioni di euro, dei quali circa 2 milioni e 400mila euro riguardano
“contributi riconosciuti ma non ancora corrisposti di varia natura, sia da parte di organizzazioni istituzionali che da altri”;
l’altro credito di particolare importanza è quello “nei confronti di Banca Prossima per 3.500.000 EUR
(che) si è incrementato rispetto all’esercizio precedente di 2 milioni di euro a seguito dell’accensione di altri due depositi vincolati.
Si segnala inoltre che esiste un ulteriore deposito di 1.000.000 EUR presso Poste Italiane iscritto nella voce riferita alle liquidità”.