ci difende bossi e so figlio
la trota
Nelle more..................CACCIAMOLI tutti, contestualmente alla commissione di 1 reato, altro che...risorse.
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Verona, denunciati 38 stranieri. Indicavano finta residenza per poi rimpatriare e ottenere automaticamente l'assegno.
VERONA (1 settembre) - Sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Verona 38 immigrati che prendevano, senza averne diritto, l'assegno sociale “per i poveri”, estendendo il beneficio a parenti che facevano giungere in Italia e poi rientrare nei loro paesi d'origine.
La truffa da 173mila euro era gestita da un gruppo di extracomunitari che aveva anche convinto i propri familiari a chiedere la residenza in Italia, visto che il ricongiungimento è possibile se il residente in Italia si fa carico di mantenere il parente.
Una volta giunti in Italia e dopo una permanenza minima, i parenti presentavano domanda all'Inps con i requisiti previsti dalla legge (età, residenza in Italia e assenza, o quasi, di reddito) e percepivano mensilmente l'assegno sociale (395 euro da 65 a 69 anni e 595 euro oltre i 70 anni).
Dopo il primo incasso i “bisognosi” rientravano in patria senza comunicarlo a nessuno, continuando ad incassare l'assegno sociale che veniva versato automaticamente sul conto corrente.
Dei 38 immigrati indagati che percepivano l'assegno, 17 avevano fatto rientro da tempo al proprio paese di origine.
Tra i casi accertati quello di un immigrato che, per ottenere l'assegno sociale, ha falsamente autocertificato la propria residenza in Italia, percependo complessivamente 38.700 euro.
Per un altro extracomunitario, morto nel proprio paese d'origine da diversi anni, l'assegno sociale di 595 euro mensili era riscosso da un parente residente nel veronese.
Tosi: «Un'indagine utile a tutti». Il sindaco di Verona Flavio Tosi ha voluto oggi complimentarsi con la Guardia di Finanza che ha scoperto la truffa degli immigrati che percepivano, senza averne diritto, l'assegno sociale per i poveri, estendendo il beneficio anche a parenti che facevano giungere in Italia e poi rientrare nei loro paesi d'origine.
«È stata un'indagine - ha spiegato Tosi - utile sia ai cittadini italiani che a quelli stranieri, perché chi approfitta della normativa vigente per cercare ingiusti benefici danneggia coloro che ne hanno realmente bisogno, soprattutto in un momento di crisi economica nel quale i cittadini anziani, e ormai non solo, rischiano di arrivare a fatica alla fine del mese».
«È un bel segnale - ha aggiunto - nei confronti di tutti quei cittadini che si comportano onestamente e che chiedono, rispettando le leggi, un aiuto alle strutture pubbliche in un momento di difficoltà e crisi economica. Chi invece si approfitta dei sussidi pubblici in maniera così meschina e sleale, andando a sottrarli a chi ne ha realmente diritto e bisogno, deve essere perseguito con il massimo della severità, italiano o straniero che sia».