Per fede

OMSOMOLSK-ON-AMUR, Russia – Technodesign, uno dei più grandi fornitori di servizi Internet nella parte orientale della Russia, è stato costretto da un ingiunzione del tribunale a bloccare l’accesso a diversi siti web popolari, incluso http://www.watchtower.org, il sito web ufficiale dei Testimoni di Geova. La decisione è stata presa dal Tribunale Distrettuale Centrale di Komsomolsk-on-Amur il 4 giugno 2010 ed è entrata in vigore il 16 giugno 2010. La Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania (proprietaria del materiale coperto da diritto d’autore sul sito Web) e la Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc. (proprietaria del sito internet stesso) non sono state convocate a partecipare alla causa né hanno ricevuto una copia della sentenza. Entrambe le società hanno appreso per la prima volta della sentenza il 4 agosto 2010, dopo che Technodesign, in adempimento della decisione del tribunale, il 30 luglio 2010 aveva già bloccato l’accesso al sito Internet.
Una volta che la sentenza è stata attuata, gli utenti della zona non sono stati più in grado di accedere al sito watchtower.org. Sembra che i funzionari locali vogliano impedire alle persone interessate di leggere online una delle pubblicazioni che i tribunali di Rostov e di Gorno-Altaisk avevano dichiarato estremi
 
Intrappolato minatore cileno grati a Geova

ña Avalos, uno dei 33 minatori intrappolati in una miniera di rame e d'oro in Copiapó, in Cile, si vede in questa foto non datata, pervenuta dalla Reuters il 24 agosto 2010.

In un comunicato stampa pubblicato Martedì, 24 agosto 2010, uno dei 33 minatori intrappolati in una miniera di rame e d'oro in Copiapó, in Cile, dice che rende grazie a Geova, dopo essere stato trovato vivo con i suoi collaboratori.
Il capo di un comitato d'indagine, Alejandro García-Huidobro, ha riferito: "Ho visto i messaggi dei minatori, ogni scrivendo una lettera alla sua famiglia, dicendo loro che stanno tutti bene".
Ha continuato: "Ho appena parlato con la signora Ruth (Guzman), moglie di Samuel Avalos e ho avuto la fortuna e il privilegio di vedere la sua lettera, in primo luogo, che la sua salute è molto bene, e in secondo luogo, che Geova ha 'Grazie, mio Dio Geova, 'egli dice che sono tutti vivi,' un abbraccio, un saluto a tutta la mia famiglia e non si preoccupi, stiamo per uscire e un bacio speciale a mio Carolina ', che è il suo piccolo di nove anni ragazza ", ha detto.
Presidente cileno Sebastián Piñera regge un messaggio da parte i minatori intrappolati. Fotografia: Retamal Hector / AP

I minatori sembrano essere organizzate e seguendo le istruzioni del loro capo squadra. Al momento non sono stati trovati, avevano vissuto in piccole razioni di cibo estremamente donò tra loro ogni 48 ore. Ora, però, stanno cominciando a ricevere il cibo più nutriente abbassato attraverso tubi di plastica stretto chiamato "Palomas" (colombe o piccioni). I tubi sono utilizzati anche per fornire ai lavoratori con forniture mediche e le apparecchiature di comunicazione. Momento in cui scriviamo, non è stato ancora possibile stabilire una comunicazione audio con i lavoratori, ma le note scritte sono state approvate avanti e indietro attraverso il sistema di tubazione.
notizie di Yahoo, "il piano è ora di scavare un nuovo pozzo per consentire al minatori intrappolati a fuggire, che avrà mesi. I soccorritori dicono che potrebbe assumere circa 120 giorni di tempo per scavare un nuovo tunnel per raggiungerli
 
Procedimento penale per fede – una nuova realtà in Russia







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YOSHKAR-OLA, Russia — "Mia moglie ed io siamo rimasti sconvolti nell’apprendere che telecamere di sorveglianza erano state installate nel nostro appartamento, i telefoni messi sotto controllo e noi pedinati - dice Maksim Kalinin, che è stato convocato come sospetto in un caso penale avviato contro i testimoni di Geova nella zona. Egli è indagato ai sensi dell'articolo 282 del codice penale della Federazione Russa, per "incitamento all'odio o inimicizia".

Il 10 agosto 2010, nella Repubblica di El Mariy, sette case di Testimoni di Geova sono state perquisite. Alcune delle perquisizioni si sono protratte fino alle ore 04:00 del mattino. La casa del signor Kalinin era tra queste. FSB ed il Dipartimento per la Lotta all'Estremismo hanno ottenuto, all'inizio del 2010, l’autorizzazione all’installazione di apparecchiature di sorveglianza segreta per 180 giorni nell’appartamento del signor Kalinin, per esaminare la sua posta ordinaria ed elettronica, e controllare il suo telefono.

Durante questo periodo, anche i telefoni di altri otto ministri Testimoni sono stati intercettati. Le presunte prove di colpevolezza ottenute attraverso questi mezzi sono state usate per iniziare il procedimento penale contro il signor Kalinin. E’ probabile che altre accuse penali seguiranno contro i Testimoni.

All'inizio di quello stesso giorno, circa 30 ufficiali di polizia, FSB, e le Forze Speciali (OMON) hanno fatto irruzione ad una riunione religiosa dei Testimoni di Geova. La polizia ha interrotto l’adunanza, perquisito tutti i 90 uomini, donne e bambini presenti, e sequestrato oggetti personali, compresi i telefonini. A nessuno è stato permesso di lasciare l'edificio fino a tarda sera. I bambini sono stati interrogati senza la presenza dei loro genitori.

Tra i presenti, una donna testimone ha dichiarato: "Durante l'interrogatorio, gli agenti di polizia mi hanno detto che dovevo solo ringraziarli per non avermi fatto spogliare completamente."

L’avvocato Victor Shipilov ha commentato: "Irruzioni simili erano già state sottoposte alla valutazione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Nel verdetto Kuznetsov e Altri contro la Russia, l'ECHR ha dichiarato illegittime tali azioni da parte delle autorità preposte all'applicazione della legge. Presenteremo una denuncia per le azioni compiute dalle autorità di polizia in questo caso."

"Il brusco trattamento da parte delle autorità di polizia e la risultante immagine negativa riservata ai testimoni di Geova dalla stampa locale indicano pregiudizo verso le persone di un'altra fede religiosa e l’intento di servirsi di mezzi legalmente autorizzati per declassare la dignità dei Testimoni," ha detto Sergey Tarasov, portavoce dei Testimoni di Geova. "Invece di portare l'esempio di rispetto reciproco per le persone di un'altra fede, tali azioni delle autorità incitano altri all'intolleranza religiosa".

 
14 settembre 2010 Il Governo cerca di mantenere il bando illegale dei Testimoni di Geova
SAN PIETROBURGO, Russia – Il 9 settembre 2010 la Russia ha sfidato ufficialmente la decisione unanime della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (ECHR) che dichiarava illegale il bando russo dei Testimoni di Geova a Mosca. Il Governo russo ha richiesto che la causa sia dibattuta alla Grande Camera. Secondo la sentenza depositata il 10 giugno 2010, il Governo russo “ha l’obbligo legale… di porre fine alla violazione riscontrata dalla Corte e di rimediarne al più presto possibile gli effetti”.
La decisione unanime della Corte (ECHR) rendeva chiaro che lo scioglimento e il bando dei Testimoni di Geova era una violazione dei fondamentali diritti umani garantiti dalla Convenzione Europea, che includono la libertà di religione e la libertà di pacifica associazione. Annullare il bando dei Testimoni e ristabilire la loro condizione di associazione religiosa legalmente riconosciuta a Mosca sarebbe stato un importante passo avanti in materia di libertà di culto in Russia. Tuttavia, la richiesta del Governo russo che la materia sia ridiscussa dalla Grande Camera della Corte ritarda l’applicazione della sentenza della Corte da parte della Russia e aggiunge benzina al già rovente clima di intolleranza religiosa contro i Testimoni di Geova in Russia.
Il bando dei Testimoni di Geova a Mosca, basato su di una sentenza del Tribunale Cittadino di Mosca del 16 giugno 2004, è stato usato sistematicamente dai funzionari per giustificare una campagna di ostilità volta a mettere al bando i Testimoni in tutta la Russia. Da allora una serie di sentenze negative di tribunali russi minacciano la libertà di culto. In particolare, la sentenza della Corte Suprema della Federazione Russa dell’8 dicembre 2009 riguardante la letteratura dei Testimoni di Geova ha condotto ad un aumento drammatico del numero e dell’intensità degli incidenti contro i Testimoni. Ci sono stati incendi dolosi appiccati ai loro luoghi di culto, aggressioni fisiche a singoli individui e arresti arbitrari. Questi e centinaia di altri casi documentati di intolleranza religiosa, istigati o condonati dal Governo russo, continuano senza diminuire.
I Testimoni di Geova di tutto il mondo sperano che la Corte Europea mantenga l’attuale sentenza o che la riaffermi con una sentenza positiva da parte della Grande Camera.
 
22 settembre 2010
GORNO-ALTAYSK, Russia – Il 9 settembre 2010, ad Aleksandr Kalistratov, presidente della locale organizzazione religiosa dei Testimoni di Geova a Gorno-Altaysk, è stata notificata un’accusa formale per incitamento all’odio religioso perché diede due riviste distribuite a livello internazionale ad una persona che gliele aveva richieste.
Il 12 gennaio 2009, un dipendente della compagnia di trasporti che consegnava le ultime edizioni delle riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! chiese al Kalistratov una copia di ogni numero, che poi il dipendente consegnò al viceprocuratore Vladimir Bedarev. Bedarev avviò poi una causa penale contro il Kalistratov sulla base dell’articolo 282 del Codice Penale della Federazione Russa (per incitamento all’odio). Una condanna potrebbe avere come conseguenza una potenziale pena a due anni di carcere.
Quest’azione fu intrapresa nonostante a quel tempo quei numeri di riviste non fossero ancora stati bollati come “estremisti”. Non lo sarebbero stati fino all’anno successivo, il 27 gennaio 2010, quando quei due numeri, così come altre 16 pubblicazioni religiose dei Testimoni di Geova, furono dichiarati “materiale estremista” dalla Corte Suprema della Repubblica dell’Altay. Non esistono prove che dalla decisione del 27 gennaio Kalistratov abbia distribuito alcuna pubblicazione che sia stata ritenuta estremista da un tribunale.
E’ stato presentato appello alla Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) per capovolgere la decisione della Corte Suprema della repubblica.
 
Una risposta a studiosi e critici

A motivo delle molteplici differenze rispetto alle principali chiese della cristianità, i Testimoni di Geova sono spesso considerati una “setta” o un gruppo eretico che abbraccia un cristianesimo diverso da quello di Gesù e degli apostoli.

Centinaia di libri, opuscoli, articoli e programmi radio e televisivi hanno descritto i Testimoni di Geova in una luce negativa. Ciò è spesso dovuto ad incomprensioni relative al credo e alle pratiche dei Testimoni. In molti casi tuttavia, la critica è motivata da un profondo pregiudizio.

Greg Stafford ritiene che i punti chiave delle differenze dottrinali tra i cristiani testimoni di Geova e le altre confessioni della cristianità debbano essere riesaminati alla luce di prove bibliche, storiche, filologiche e grammaticali.

Questo libro nasce con questo scopo e include una dotta e dettagliata discussione sulla dottrina della Trinità e sulla cristologia. Contiene anche una illuminante trattazione sull’uso del nome divino nel Nuovo Testamento e vi si trova spiegata con profonda padronanza delle lingue bibliche (ebraico, aramaico e greco) l’infondatezza delle critiche di manipolazione rivolte ai traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.

Non poteva mancare un opportuno capitolo informativo sulla posizione controversa dei Testimoni sul sangue e le trasfusioni, dal punto di vista biblico. Viene dato spazio anche alla critica circa le presunte “false profezie” e c’è infine un capitolo illuminante sulla “salvezza” che include una spiegazione della speranza biblica di “nuovi cieli e nuova terra” tipica dei Testimoni di Geova.

Questo libro rende superati praticamente tutti gli scritti critici nei confronti dei Testimoni fino ad ora in circolazione, dal momento che le varie accuse in essi contenute, vengono confutate in maniera competente e documentata.

Tutto ciò rende quest’opera uno strumento prezioso per una corretta visione e una moderna apologia della storia, della dottrina e della prassi dei cristiani testimoni di Geova.
 
Per la chiesa cattolica chi mangia carne con sangue deve essere scomunicato






La pratica della trasfusione di sangue, per la chiesa cattolica è immorale
La Chiesa cattolica Romana, nel corso dei secoli, ha espresso il suo categorico rifiuto nei confronti del sangue animale e umano, comprese le trasfusioni endovenose.

Nel
Dizionario dei Concili, in riferimento al concilio di Costantinopoli del 691 si legge: "Il canone LXVII proibisce a tutti di mangiare il sangue degli animali" (Pontificia Università Lateranense, 1962, p.338).

La
Storia dei Concili, pag. 819 riporta: "Se l'episcopo o presbitero o diacono, o chiunque sia del catalogo clericale mangia carne con sangue, che è l'anima in esso, o animale ucciso da belva, o animale morto, sia deposto. Se è laico, sia scomunicato.

L'
Enciclopedia Cattolica spiega: "Nel 1669, sia la Corte suprema e il Parlamento francese, sia la Santa Sede, proibirono la pratica della trasfusione considerandola un atto immorale. (Città del Vaticano, vol. 10, p. 1776)

I cattolici non sanno che dal Concilio di Gerusalemme di Atti 15 al Concilio Quinisesto di Costantinopoli del 692 d.C., ci sono stati momenti nel passato in cui la cristianità prescriveva l'obbligo di astenersi dal sangue e dagli animali soffocati o strangolati?
"Strano, i cattolici e i nostri detrattori sembrano persone colte e preparate..."
 
La Corte Suprema Russa sancisce atto discriminatorio







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MOSCA - Il 7 settembre 2010, la Corte Suprema Russa ha decretato che un editore non ha il diritto di difendersi contro chi afferma che la sua letteratura è estremista. Nel rigettare l’Appello di Wachtturm Bibel-undTraktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, l'editore tedesco di letteratura religiosa, la Camera giurisdizionale presieduta dal Presidente del Tribunale VV Gorshkov ha confermato la decisione del Tribunale Regionale russo di Rostov, che aveva etichettato come estremista 34 pubblicazioni edite da Wachtturm. La decisione della Corte Regionale è stata pronunciata anche se alla Wachtturm non era stato consentito di prendere parte al caso e non era nemmeno stata notificata l'udienza.

La sentenza della Corte Suprema Russa ha esaurito tutte le opzioni nel Paese per ripristinare la giustizia verso gli editori della letteratura. Pikl di Armin, un avvocato che rappresenta la Wachtturm, nota:

“Il divieto della distribuzione della letteratura in questione lede significativamente gli interessi ed i diritti dell'editore, che dovrebbe potersi difendere di fronte alle accuse fatte e confutarle. Ciò è in armonia con le disposizioni internazionali sul diritto ad un processo equo garantito dall'Articolo 6 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali. “

Insieme all'Organizzazione Religiosa Locale dei Testimoni di Geova in Taganrog ed altri, il 1 giugno 2010, la Wachtturm ha presentato una domanda presso la Corte Europea di Diritti dell’Uomo, chiedendo che la decisione della Corte Suprema Russia sia rovesciata.

 
Azerbaigian nega ri-registrazione ai Testimoni di Geova, creando il potenziale per ulteriori violazioni dei diritti umani







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Baku, Azerbaigian - Il 16 luglio 2010, il Tribunale di Prima Istanza del Distretto di Sabail ha respinto la richiesta avanzata dai Testimoni di Geova, impugnante il rifiuto del Comitato di Stato per il Lavoro con le Associazioni Religiose di concedere la ri-registrazione ai sensi della legge recentemente modificata sulla libertà di credenza religiosa.

Nel novembre del 2009, i Testimoni di Geova, hanno fatto domanda per la ri-registrazione in conformità alla nuova legislazione. Verso la fine del febbraio 2010, hanno appreso che il Comitato di Stato aveva respinto tale domanda per un cavillo, una presunta omissione in allegato dei documenti necessari.

In realtà, la comunità religiosa dei Testimoni di Geova a Baku aveva compiuto più volte ogni sforzo per fornire la documentazione in armonia con i requisiti per la ri-registrazione e ha tentato di portare questo fatto all'attenzione del Consiglio di Stato.

Ciononostante, il Comitato di Stato ha informato i testimoni che la Comunità religiosa dovrebbe sciogliersi volontariamente, e una nuova richiesta per la ri-registrazione dovrebbe essere effettuata, senza però alcuna garanzia che essa sarà concessa.

Ora, i testimoni di Geova in Azerbaigian vengono lasciati in uno stato di incertezza. Anche se sono stati registrati a Baku ininterottamente dal 1999, essi temono che come minoranza religiosa sperimenteranno contro di loro un aumento di comportamenti ostili.

Le recenti azioni ostili da parte della polizia, che sembrano essere state condonate dai tribunali in Azerbaigian, fornisce ai Testimoni la base per una tale preoccupazione.

La dilazione del Comitato Statale e l'ultimo rifiuto di ri-registrazione potrebbero incoraggiare la polizia ad incrementare i suoi sforzi per turbare le pacifiche riunioni religiose dei Testimoni ed interferire col loro ministero pubblico, nonché impedire l'importazione e la distribuzione di letteratura biblica. (Vedi il 10 Marzo, 2010, comunicato stampa "l'Azerbaigian considera la distribuzione di letteratura religiosa come un crimine", e il 27 maggio 2010, comunicato stampa "Corti in Azerbaigian condonano azioni illegali da parte della polizia.")

Il rifiuto del Comitato di Stato di registrare nuovamente i Testimoni di Geova conferma quello che Thomas Hammarberg, Commissario del Consiglio d'Europa per i Diritti Umani, ha osservato in una recente relazione sull’ Azerbaijan: "L'obbligo per tutte le comunità religiose al ri-registro - se desiderano continuare ad esistere giuridicamente - sembra risultare del tutto inutile e in ogni caso dovrebbe essere meno gravoso."

Nella sua decisione, il Tribunale di Sabail ha completamente ignorato le recenti sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo in relazione ai Testimoni di Geova di Mosca contro la Russia (10 giugno 2010, no. 302/02) e Tebieti Cemiyyeti Mühafize e Israfilov contro Azerbaigian (8 Ottobre 2009, no. 37083/03).

In entrambi i casi, la Corte ha condannato le azioni di Stato come arbitrarie e ingiustificate violazioni della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Il 13 agosto 2010, i Testimoni di Geova hanno presentato ricorso di primo grado in appello presso la Corte d'Appello di Baku.

Essi sperano che i Tribunali del Paese salvaguardino i diritti dei Testimoni di Geova in Azerbaigian in modo da poter praticare la loro pacifica adorazione senza restrizioni.
 
Comunicato della Federazione Cristiana dei Testimoni di Geova della Francia



- 30 settembre 2010 -



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La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in data 21 settembre 2010, ha dichiarato ricevibile il ricorso presentato dai testimoni di Geova contro lo Stato francese. Questa decisione di ricevibilità deriva dall'iniziativa dell'amministrazione fiscale francese, unica in Europa ad assoggettare tutte le donazioni dei fedeli di questa confessione ad una tassazione retroattiva al tasso esorbitante del 60%, oltre gli interessi di mora.

Questa importante decisione era attesa dal 24 Febbraio 2005, data in cui è stato presentato il ricorso.

La Corte ha dichiarato ricevibile il reclamo dell'Associazione dei Testimoni di Geova per la violazione della libertà di religione in base all'articolo 9 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

In diverse occasioni, tra le quali il 10 Giugno 2010 (Testimoni di Geova di Mosca contro la Russia), la Corte Europea ha fatto presente che i Testimoni di Geova sono una religione abbastanza nota e diffusamente riconosciuta in Europa, in netto contrasto con l’ingiusta tassazione imposta dall’Amministrazione fiscale francese.

Questo caso trattato dalla Corte interessa tutti coloro che attribuiscono valore alla libertà di religione e di opinione.

La decisione del 21 settembre 2010 è solo una fase processuale, dato che il caso deve ancora essere giudicato nel merito. Nell’attesa, i Testimoni di Geova sono lieti della loro presenza nello scenario cultuale e della prospettiva di vedere cessare le discriminazioni di cui sono stati

Leggi il comunicato della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
 

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