Con tutto il rispetto e la stima per Giuseppe, mi permetto di dissentire parzialmente.
Personalmente, nel passato avevo fatto una polizza vita con l'INA e considerato il vantaggio fiscale che comunque la compagnia non ha tirato fuori da tasca sua, ma che a me è tornato indietro, (i maligni possono pensare che sia lo stato a fare artatamente regalie agli amici i quali sapendo che i clienti godono dei benefici fiscali possono ALLEGRAMENTE calcare sulle commissioni altrimenti dette caricamenti) devo dire che sono rimasto soddisfatto.
Senza contare i costi aleatori, tipo rischio caso morte, che nessuno ha percepito, ma che la compagnia ha statisticamente sopportato.
Per contro devo anche dire che quella gestione dell'INA in quel particolare periodo è stata una delle polizze vita più fortunate.
Poi c'è da considerare (se c'è) il tasso tecnico, magari nel '99 era ancora al 4% ed attualmente non sarebbe male.
Poi, (ma anche questo è da verificare nel contratto) se hai bisogno dei soldi in un mese te li dovrebbero dare.
In definitiva ci sono da considerare le eventuali penalità in caso di riscatto o sospensione dei pagamenti e non trascurare il fatto che una polizza vita fatta in quell'epoca oltre (probabilmente) a godere di un tasso tecnico decente gode (certamente) della detrazione fiscale del 19% e complessivamente credo sia molto meglio di un investimento obbligazionario.
Nel caso sia una United Linked senza tasso tecnico il discorso è un po' più complicato, ma la detrazione fiscale la fa partire con un margine di vantaggio non trascurabile. (Solo per questo vantaggio, a differenza dei Fondi, nei quali sono d'accordissimo con le analisi di Giuseppe fatte in altro 3D, considero le VECCHIE polizze vita, ormai non più sottoscrivibili, uno strumento da tenere in considerazione).