PER OGNi PROBLEMA COMPLESSO,C'E'SEMPRE UNA SOLUZIONE SEMPLICE!!! (2 lettori)

olly®

DIO E'DONNA!!!
Che è sbagliata!!!!:D:D:DBuongiorno luridi cani morti,rabbiosi e putridi!!!:D:D:D:D:DCom'è andato il we??Vi siete fatti devastare il cùlo come al sOLLYto,schifosi non siete altro,ma de gustibus non disputandum est,dissero i miei avi!!:D:D:D:DBuongiorno strònzi,la situazione nel golfo non è delle migliori,anzi,è un dramma vero e proprio,ma mi piacerebbe sapere se davvero le compagnie petrOLLYfere si facciano fottere così,pubblicamente e rumorosamente!!Indici che forse ripiegheranno un po,ma io aspetto almeno i 20.000 brodosi per muovere la merrda,tanto puzzerà ugualmente tanto!!!:D:D:D:D:D
 

unlui

Cymbius !
Che è sbagliata!!!!:D:D:DBuongiorno luridi cani morti,rabbiosi e putridi!!!:D:D:D:D:DCom'è andato il we??Vi siete fatti devastare il cùlo come al sOLLYto,schifosi non siete altro,ma de gustibus non disputandum est,dissero i miei avi!!:D:D:D:DBuongiorno strònzi,la situazione nel golfo non è delle migliori,anzi,è un dramma vero e proprio,ma mi piacerebbe sapere se davvero le compagnie petrOLLYfere si facciano fottere così,pubblicamente e rumorosamente!!Indici che forse ripiegheranno un po,ma io aspetto almeno i 20.000 brodosi per muovere la merrda,tanto puzzerà ugualmente tanto!!!:D:D:D:D:D

dalle profonde riflessioni che hai espresso si vede che neppure sto' week hai trombato :rolleyes:
 

olly®

DIO E'DONNA!!!
Le ragioni dell'ex editore del Corriere della Sera
e la replica del direttore del nostro giornale


IL PASSAGGIO DI PROPRIETA’ DEL 1984
Rizzoli e il Corriere della Sera
Una lettera e una risposta
Le ragioni dell'ex editore del Corriere della Sera
e la replica del direttore del nostro giornale
Caro Direttore, è con profondo stupore e amarezza che ho letto l'articolo pubblicato venerdì a pagina 39 del Corriere della Sera a firma Sergio Bocconi sulle vicende della vendita Rizzoli. L’articolo comprende infatti una serie di falsità e inesattezze tali da farmi tornare col ricordo agli anni in cui i giornali basavano i loro scritti sulle «veline» fornite loro dai potenti di turno, politici o padroni che fossero. In particolare, le vicende giudiziarie che mi riguardano sono raccontate in modo impreciso e sconclusionato. Per fare il punto della situazione ad oggi, 28 maggio 2010, desidero informare Lei e i Suoi lettori che io, Angelo Rizzoli, sono tuttora un cittadino incensurato che non ha condanne a suo carico né procedimenti penali pendenti nei suoi confronti. Cosa che certamente non tutti gli imprenditori, inclusi i Suoi azionisti, potrebbero affermare.
È vero che io ho ricevuto tre ordini di carcerazione preventiva e ho trascorso tredici mesi in carcere per sei procedimenti penali da tutti i quali —salvo un'unica eccezione—sono stato assolto o prima del rinvio a giudizio o fin dalla sentenza di primo grado. Aggiungo che io ho trascorso tredici mesi di carcerazione da malato di sclerosi multipla, una malattia incompatibile con la permanenza in carcere e, come potrebbe testimoniare un qualunque studente di medicina, portatrice di rischi gravissimi per l’incolumità e la vita stessa del paziente. Inoltre, per rendere più amaro il mio soggiorno in carcere, mi sono state sospese tutte le cure destinate ad alleviare le sofferenze causate dalla malattia. Ciononostante, al termine della carcerazione preventiva, io sono stato prosciolto da tutte le accuse. È rimasta in piedi soltanto un'imputazione di bancarotta impropria collegata all’amministrazione controllata del Gruppo Rizzoli che si è sviluppata secondo due singolari caratteristiche: 1) il caso più unico che raro in Italia di una bancarotta che viene sancita priva della dichiarazione di fallimento che la deve necessariamente precedere e nonostante l'amministrazione controllata si sia conclusa in bonis; 2) l'accusa di associazione a delinquere con Bruno Tassan Din—certamente imputato colpevole—ma anche con mio fratello Alberto Rizzoli arrestato ingiustamente, scarcerato, prosciolto e risarcito dallo Stato per ingiusta detenzione anni prima del processo. Un'associazione a delinquere zoppa quindi, nella quale manca il terzo imputato necessario perfino alla sua qualificazione.
Le ricordo inoltre che, nell’ambito di queste vicende, mio padre Andrea è morto di infarto poche settimane dopo il mio arresto e quello di mio fratello; che le mie sorelle sono state indagate, sequestrati i loro beni, private dei documenti per l'espatrio e minacciate di arresto. A causa di quella terribile tensione mia sorella minore, Isabella, si è suicidata a 22 anni buttandosi dalla finestra di casa. Ricordo, infine, che dopo una condanna a due anni e quattro mesi in Corte d'Appello con le motivazioni che ho citato, la Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento anche perché nel frattempo era stata abolita l'amministrazione controllata, come in questi decenni moltissimi altri articoli del Codice Penale Rocco che, come Lei sa, risale al 1930. Si trattava in ogni caso dell'unico caso in cui l'amministrazione controllata veniva equiparata al reato di bancarotta, non ve ne sono stati altri in Italia. Quanto alla crisi finanziaria che portò all’amministrazione controllata alla fine del 1982, sono minuziosamente descritte nella sentenza finale del processo relativo al Banco Ambrosiano le operazioni che hanno portato alla spogliazione dell'Azienda e, più in particolare, il trasferimento dei 150 miliardi di aumento di capitale, sottoscritto da La Centrale Finanziaria S.p.A., non già nelle casse della Rizzoli, ma presso alcuni conti della Banca Rothschild di Zurigo denominati Zinca, Recioto, Telada ad opera di funzionari di quella stessa Banca fiduciari di Bruno Tassan Din e Umberto Ortolani, come emerge con chiarezza sia dalle carte del processo Ambrosiano a Milano, sia dalle sentenze della Corte Suprema d'Irlanda a Dublino, sia dalle sentenze del Tribunale Federale di Zurigo che ha condannato i vertici della Banca svizzera a vari anni di reclusione per avere distratto circa 180 milioni di dollari di fondi destinati alla Rizzoli verso conti del cosiddetto «gruppo dei BLU» (Bruno Tassan Din, Licio Gelli, Umberto Ortolani), conti che sono stati tutti regolarmente individuati dalle magistrature italiana ed elvetica. Nonostante ciò che asserisce il Vostro Sergio Bocconi, il cosiddetto «pattone» di cui si parla nell’articolo è una bufala; un'invenzione giornalistica poiché, a quanto mi risulta, esistono solo appunti informali e non del tutto decifrabili, scritti dal Tassan Din con l'ausilio di Ortolani e Gelli ma senza alcuna mia partecipazione, presenza o conoscenza. Io ho semplicemente firmato con Roberto Calvi, Presidente de La Centrale, un accordo ufficiale in data 29 aprile 1981 che è un atto pubblico facilmente rintracciabile tra le carte dell'archivio Rizzoli e Nuovo Banco Ambrosiano.
Quanto all’intervento dei nuovi azionisti, questo è avvenuto in una situazione in cui tutti i miei beni, incluso il 50,2% delle azioni della Rizzoli, mi erano stati sequestrati dai magistrati di Milano e affidati a dei custodi giudiziari che li hanno venduti, a chi loro indicato dai giudici del Tribunale, senza negoziarli e con l'esplicita minaccia nei miei confronti di farmi tornare in carcere nel caso di una mia opposizione. Poiché ritengo che questi comportamenti abbiano creato a me, alla mia famiglia e alla mia vita danni incalcolabili, oltre che ingiuste sofferenze e gravi persecuzioni, dopo aver chiuso, senza condanne, il lungo iter giudiziario penale che mi ha visto coinvolto per 25 anni, ho ritenuto di chiedere un risarcimento che compensasse almeno in parte le ingiustizie subite. Come ho avuto modo di dirLe anche personalmente, caro Direttore, io non ho alcuna intenzione di tornare al Corriere della Sera né come editore, né come azionista e nemmeno come visitatore. Chiedo solo che la verità su queste vicende ancora oscure venga definitivamente accertata per non essere ancora una volta il capro espiatorio di operazioni più o meno illecite e spregiudicate realizzate da altri soggetti nel loro esclusivo interesse.
Angelo Rizzoli
Caro Rizzoli,
ci conosciamo da più di trent'anni. Il nostro è un rapporto amichevole, sincero. Dunque, uso il lei con una certa fatica. Ma lo facciamo entrambi per rispetto di chi ci legge. Quando lei era presidente del gruppo, che portava il nome del suo grande nonno e del suo grande papà, io ero un suo semplice giornalista. Ripensando a quegli anni assai dolorosi, e abbiamo avuto modo di parlarne più volte, sono convinto che lei abbia pagato un prezzo personale assai elevato, e abbia subìto una lunga e penosa detenzione. Sulle sue spalle giovanili pesarono eredità ingombranti, ambizioni eccessive e, soprattutto, amicizie pericolose. Lei, certamente, fu vittima di molte circostanze. Ma non una vittima priva di responsabilità personali. Conoscendola, mi aspetterei che qualche errore, a trent'anni di distanza, lo riconoscesse. Posso aiutarla? L'affiliazione alla loggia P2, che non era, come qualcuno pensa oggi, un'innocente società di mutuo soccorso. L'essersi consegnato, per scelta o necessità, a personaggi del calibro criminale di Licio Gelli, Umberto Ortolani, Bruno Tassan Din. E quest'ultimo («certamente colpevole» come scrive nella sua lettera) era il consigliere delegato del gruppo editoriale del quale lei era presidente. Dunque, l'aveva nominato, o subìto, certamente non controllato. Lei dice che quei tre signori intascarono parte delle risorse messe a disposizione dal Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Solo loro tre? L'aumento di capitale fu effettivamente versato nelle casse della società di cui lei era presidente; come risulta dall’istanza di ammissione all’amministrazione controllata da lei firmata (non può adesso disconoscere quella firma); e dalla relazione del commissario, Luigi Guatri, del 20 gennaio 1983, oltre che dal rapporto del collegio sindacale sul bilancio della Rizzoli al 31 dicembre 1981. E ancora, ma l'elenco potrebbe essere lungo, la decisione di acquistare nel '74 l'editoriale del Corriere della Sera, tutta a debito, fu certamente una mossa azzardata che portò già nel '77 il gruppo Rizzoli allo stato di insolvenza, con perdite nel triennio 1980-82 stimate in circa 300 miliardi di lire (anche questo appare nella relazione, già citata, del commissario Guatri). Il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, nonostante le responsabilità dei suoi amministratori (tra i quali lei, caro Angelo) seppe risollevarsi, grazie al lavoro e al sacrificio delle sue maestranze e alla riduzione degli interessi passivi accordata dai creditori, in particolare il Nuovo Banco Ambrosiano. È raro che una società, con oltre 600 miliardi di debiti, quasi tutti a breve, esca in bonis da un'amministrazione controllata. Ma ciò avvenne anche in nome della sua famiglia, verso la quale continuiamo ad avere affetto e gratitudine. Si rilegga le relazioni del commissario giudiziale con minore partecipazione emotiva. E poi ne riparliamo.

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Veniamo alla cessione. L'intera vicenda è stata oggetto di accertamenti giudiziari, in sede civile, tutti conclusisi con la sua condanna. Quando, nell'84, si presentarono due offerte, lei stesso, ancora una volta con una lettera a sua firma indirizzata ai custodi giudiziali, e diramata dall'Ansa, dichiarò di aver scelto la proposta Gemina perché riteneva che desse il massimo di affidamento ai fini del salvataggio del gruppo. In quell'occasione, lei realizzò dieci miliardi di lire, a fronte di una partecipazione sostanzialmente priva di valore, oltre alla liberazione delle fidejussioni bancarie per decine e decine di miliardi e la rinuncia, da parte della società, ad esperire azione di responsabilità nei suoi confronti, peraltro già deliberata. Caro Rizzoli, sarebbe oltremodo ingeneroso ricordare quanto lei disse davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, a giustificazione della scelta di cedere parte delle azioni a Calvi e allo stesso Tassan Din. E il cosiddetto «pattone», di cui parlava Sergio Bocconi nell’articolo che dava la notizia della proposta di una commissione d'inchiesta parlamentare sul passaggio di proprietà dell'84, un articolo corretto senza nessuna falsità, esiste eccome, ed è un documento di dodici pagine sottoscritto da lei, Gelli, Calvi, Ortolani e Tassan Din. La verità, caro Rizzoli, bisogna dirla tutta. E allora si devono rileggerele sentenze del Tribunale civile di Milano del '92 e della Corte d'appello civile di Milano del '96: entrambe hanno respinto in linea di fatto le sue doglianze sulla cessione. Così come si deve ricordare la sentenza del Tribunale civile di Brescia del '98 che la condannò al risarcimento dei danni per diffamazione nei confronti di Giovanni Bazoli, allora presidente del Nuovo Banco Ambrosiano. Non contesto il diritto di ciascuno, lei compreso, di far valere le proprie ragioni e i propri interessi. Ma lei si ricordi di quello che ha scritto. E firmato. Caro Angelo, un'ultima cosa. Lei afferma di essere stato assolto definitivamente dall'accusa di bancarotta con sentenza della Cassazione del 2009. Dovrebbe anche dire che quella sentenza non ha affatto ritenuto che gli amministratori dell'epoca non fossero responsabili di distrazioni e falsi in bilancio, ha semplicemente revocato le decisioni in sede penale, perché la bancarotta impropria non è più prevista (ma solo dal 2006) come reato. I fatti sono stati commessi, purtroppo per lei… e per noi.

(f. de b.)



Ho RCS....in conflitto palese di interesse!!!:D
 

gasto

Banned
Giorno

ITALIA
Dividendi

- STM (0,07 dollari, prima tranche).
- Reply (0,35 euro, ordinaria).

Borsa Italiana
- Chiusa la sessione After hours.

Assemblee degli Azionisti
- A2A (approvazione del bilancio).
- Mondo HE (approvazione del bilancio).



MACROECONOMIA
ITALIA

- Indice armonizzato dei prezzi al consumo (preliminare) a maggio (ore 11.00). Consensus: +0,3% m/m; +1,7% a/a.
- Indice dei prezzi al consumo (preliminare) a maggio (ore 11.00). Consensus: +0,3% m/m; +1,6% a/a.

EUROPA
- Massa monetaria destagionalizzata ad aprile (ore 10.00). Consensus: -0,2% a/a.
- Indice dei prezzi al consumo (stima) a maggio (ore 11.00). Consensus: +1,7% a/a.
- Indice di fiducia economica a maggio (ore 11.00). Consensus: 101,1.
- Indice di fiducia dei consumatori (finale) a maggio (ore 11.00). Consensus: -18,0.
- Indice di fiducia dell’industria a maggio (ore 11.00). Consensus: -6,0.
- Indice di fiducia dei servizi a maggio (ore 11.00). Consensus: 6,0.

GIAPPONE
- Indice PMI manifatturiero a maggio (ore 00.15).
- Produzione industriale (preliminare) ad aprile (ore 01.50). Consensus: +2,5% m/m.

STATI UNITI
- Mercati azionati chiusi in occasione della festività del Memorial Day.
 

gasto

Banned
European shares seen mixed

LONDON
Mon May 31, 2010 1:51am EDT




Stocks


Raiffeisen International Bank-Holding AG
RIBH.VI
€34.99
+0.11+0.32%
12:00am GMT+0200


ArcelorMittal
ISPA.AS
€24.72
-0.38-1.51%
12:00am GMT+0200


Deutsche Bank AG
DBKGn.DE
€48.47
-0.89-1.81%
12:00am GMT+0200







LONDON (Reuters) - European shares were expected to open mixed on Monday, tracking gains in Asia, but with caution prevailing after Fitch downgraded its rating on Spain late on Friday, in the latest development in the euro zone debt crisis.
France
France warned keeping its credit rating may be a stretch without tough budget cuts.
Germany's DAX .GDAXI was seen opening 5 points higher, or up 0.1 percent, and France's CAC-40 .FCHI was expected to open 0.3 percent lower, according to financial spreadbetters.
Britain's stock market will remain closed for a holiday.
Underscoring worries about regional debt pressures, France admitted on Sunday that keeping its top-notch credit rating would be "a stretch" without some tough budget decisions, following German hints that Berlin may resort to raising taxes to help bring down its deficit.
Ratings agency Fitch cut Spain's credit rating by one notch to AA-plus on Friday, saying the country's economic recovery will be "more muted" than the government forecast due to its austerity measures.
The pan-European FTSEurofirst 300 .FTEU3 index of top shares closed down 0.3 percent at 997.70 points on Friday.
The index has lost 6.1 percent so far in May, its worst monthly decline since February 2009, as nervousness over sovereign debt in euro zone peripheral countries prompted investors to dump equities in favor of safe-haven assets.
Notable macroeconomic data expected on Monday include the European Commission's economic sentiment indicator for the 16-country area at 0900 GMT, which is expected to rise to 101 points in May, from a 25-month high of 100.6 in the previous month.
Euro zone consumer and industrial sentiment is also expected at 0900 GMT, along with the bloc's inflation flash for May.
COMPANY NEWS:
RAIFFEISEN INTERNATIONAL (RIBH.VI)
Raiffeisen International set the stage for its planned merger with parent RZB with a first-quarter earnings beat helped by low risk charges, and priced the deal within a range indicated last month.
ARCELORMITTAL(ISPA.AS)
The world's largest steelmaker is planning a foray into power generation in India, the Business Standard reported on Monday, citing a person familiar with the situation.
DEUTSCHE BANK (DBKGn.DE)
The company on Sunday denied Israeli media reports that it had divested a small stake in defense contractor Elbit Systems (ESLT.O), saying the bank did not own any shares to sell.
SANTANDER (SAN.MC), BBVA (BBVA.MC), RBS (RBS.L)
Santander and National Australia Bank (NAB.AX) are through to the next round of bidding for 300 branches being sold by Royal Bank of Scotland, pulling ahead of rival suitor BBVA, a source familiar with the matter said.
EADS (EAD.PA)
The euro's decline against the dollar should really start to benefit European aerospace group EADS from 2013, given its foreign exchange hedging policy, Chief Executive Louis Gallois told French weekly Investir.
LUFTHANSA (LHAG.DE)
Lufthansa wants a one-year delay to the inclusion of airlines in Europe's emission trading scheme due to the flight disruption from a volcanic ash cloud in April, its chief executive tells Welt am Sonntag newspaper.
TELEFONICA (TEF.MC)
Portugal Telecom (PTC.LS) said on Friday it has not made any offer to buy Telefonica's stake in their Brazilian mobile joint venture Vivo (VIVO4.SA) and its board has not made any decision on the issue.
BP (BP.L)
U.S. government and BP officials are warning that the blown-out oil well causing an environmental disaster on the Gulf Coast may not be stopped until August as the company begins preparations on a new attempt to capture the leaking crude.
PRUDENTIAL (PRU.L)
Prudential investors will back the group's bid for AIG's (AIG.N) Asian life insurance arm provided it can negotiate a 10 percent cut in the deal's $35.5 billion price tag, the Sunday Times reported.
(Reporting by Harpreet Bhal; Editing by Hans Peters)
 

gasto

Banned
Il punto
Politiche economiche: in Europa strategie di uscita fiscale accelerata, negli Stati Uniti e in Giappone: ancora strategie di “entrata” in politiche espansive, più che di “uscita”. I differenziali di crescita confermeranno la divergenza di policy fra aree.
Bussola della BCE: in trincea fino a quando?
La crisi ha obbligato la BCE a sospendere il ritiro delle misure non convenzionali, arricchitesi il 10 maggio con il Securities Markets Program. L’impianto in essere consentirebbe ancora alla BCE di riprendere il controllo della gestione della liquidità già da fine anno, tramite l’abbandono della piena allocazione. Tuttavia, il corso della politica monetaria rimane fortemente condizionato dai tempi di stabilizzazione del mercato dei titoli di stato e dalle scelte di politica fiscale. In uno scenario di lenta normalizzazione i tassi potrebbero salire dal 2° trimestre 2011, ma non è possibile escludere scenari più estremi. La dinamica inflazionistica non rappresenterà un rischio per le scelte BCE.
I mercati valutari
Se il sentiment dei mercati non peggiora ma si stabilizza, il dollaro potrebbe cedere un po’, ma senza compromissione del trend sottostante di stabilizzazione/consolidamento. L’euro potrebbe così evitare l’1,2000 EUR/USD e sotto, almeno nel brevissimo e lo yen, all’opposto, correggere in parte, testando forse 93,00 USD/JPY. Per la sterlina si potrebbe registrare una correlazione positiva contro dollaro e contro euro: indebolimento, non ancora definitivo, contro entrambi.
I market mover della settimana
Nell’area euro, la settimana sarà dominata dalla riunione BCE che si concluderà con tassi fermi e toni di rassicurazione dei mercati. La dinamica di M3 è attesa frenare nuovamente in aprile. La stima preliminare dovrebbe mostrare un rialzo dell’inflazione nell’area euro all’1,7% a/a per effetto dei rincari delle materie prime in euro. L’indice di fiducia economica della Commissione dovrebbe rimanere sul livello di marzo. Il tasso di disoccupazione potrebbe salire al 10,1%; in Germania è visto stabile al 7,8%, mentre in Francia ci aspettiamo un aumento al 9,7%. Le vendite al dettaglio sono viste in calo di 0,4% m/m ad aprile, data la debolezza dei dati francesi. La seconda stima del PIL dovrebbe offrire maggiori dettagli sulla debolezza riscontrata nei primi tre mesi dell’anno; ci attendiamo un contributo negativo degli investimenti in costruzioni, dei consumi e dell’export.
Molti i dati in uscita negli Stati Uniti, e saranno complessivamente solidi. Le indagini di settore a maggio dovrebbero mostrare una stabilizzazione sui livelli elevati di aprile; le vendite di auto sono attese in aumento, confermando il trend verso l’alto dell’ultimo anno. L’employment report di venerdì 4 dovrebbe mostrare una forte accelerazione della crescita degli occupati, con un ampio contributo delle assunzioni per il censimento, ma anche con un altro solido aumento di posti nel settore privato. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere, pur in presenza di tasso di partecipazione in aumento.
 

silpla2000

che bello il yo yo
giorno oggi faccio il pilù :D
Crisi: Wen (Cina), Possibile Una Seconda Recessione Globale



lunedì, 31 maggio 2010 - 8:23
(AGI) - Tokyo, 31 mag. - Il premier cinese, Wen Jibao lancia l'allarme sul rischio di una ricaduta dell'economia globale in recessione. Secondo Wen l'economia globale resta vulnerabile ai rischi del debito sovrano ed esiste la possibilita' di una seconda recessione, anche se la ripresa e' in atto. "Tutti paesi - dice il premier cinese, parlando a un convegno di uomini d'affari a Tokyo - devono coordinare e rafforzare gli aiuti all'economia. Non ci dev'essere un'altro rilassamento". .
 

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