alingtonsky
Forumer storico
Tassa sulle rendite Finanziarie, le novità del governo confermate dal 1° Luglio 2014 sono:
1) Chi ha partecipazioni qualificate, (per le società quotate in borsa chi possiede oltre il 2% dei diritti di voto o il 5% del capitale), pagherà al massimo, il 49,72% della sua aliquota IRPEF, ovvero il 21% circa di tassa sulle rendite finanziarie.
Tutti gli altri azionisti, che hanno partecipazioni non qualificate, come i piccoli risparmiatori ovviamente, pagheranno da giugno il 26%.
Da notare che la tassa al 26% si applica non solo sui rendimenti e i dividendi ma, se una obbligazione o azione si rivaluta, anche sulla rivalutazione del valore del titolo.
Si è proprio così, avete capito bene, i grandi patrimoni, chi ha maggiore potere, tra cui le fondazioni Bancarie, pagheranno nel caso peggiore per loro circa il 5% di meno dei piccoli risparmiatori!
Il governo Renzi ha immediatamente varato una Tassa Regressiva! Fanno tutti finta di non saperlo nel centro sinistra. Nemmeno Berlusconi avrebbe osato riservarsi da solo un simile privilegio.
2) Tasseranno al 26% anche i rendimenti di conti corrente, conti deposito, assicurazioni sulla vita e tutte le obbligazioni non statali.
Graziano Delrio, in televisione da Fabio Fazio, aveva addirittura detto che la tassa sulle rendite finanziarie riguardava solo le azioni, comunque tutti avevano raccontato che i piccoli investitori sarebbero stati risparmiati. Invece sorpresa, è il contrario!
Solo dai conti correnti, conti deposito e postali saranno prelevati 755 milioni in più, fonte sole24ore.
3) Confermata la Tobin Tax che esiste solo in Italia e in Francia dove Holland, padrino della Tobin Tax Francese e di altre stupide leggi, ha appena perso le ultime elezioni locali. Dai calcoli del sole24ore, sommando le due tasse, si potrà arrivare a pagare oltre il 40% di tasse sul profitto di un singolo investimento.
Perché dobbiamo pagare una tassa che nessuno tranne noi e i Francesi paga? Dobbiamo per forza rendere ulteriormente non competitivi i mercati e le aziende Italiane che si finanziano? Guarda caso la Tobin tax Europea si guardano bene dal farla.
4) Restano esclusi anche questa volta dall’incremento di tassazione i titoli di stato Italiani, Europei e in generale quelli di tutti gli stati nella whitelist, tassati tutti al 12,5%.
Si crea un forte incentivo a investire solo in titoli di stato, che potrebbe aggravare la crisi del credito di aziende e cittadini. I fondi pensione restano tassati all’11%
Premiamo chi investe in debito di stati esteri , ad esempio in Bonos Spagnoli, bund tedeschi, titoli di stato Greci o molto peggio, vedi whitelist, tassandoli solo al 12,5%!
5) L’unica riduzione di aliquota è stata riservata ai titoli emessi da enti territoriali esteri compresi nella whitelist. Credo che rientrino in questa categoria le regioni estere, quindi adesso, se si vuole azzardare un finanziamento a un ente regionale Bulgaro, invece di pagare il 20% di oggi si pagherà solo il 12,5% su dividendi e capital gain.
Non capisco la logica folle di cercare di mandare i risparmi degli Italiani su enti regionali esteri, spesso ad altissimo rischio, invece che su aziende Italiane.
Considero molto pericoloso, dannoso e stupido tassare chi investe in Enel o in Obbligazioni bancarie Italiane al 26%, mentre chi investe sul debito Venezuelano lo tasseremo al 12,5%.
6) Sono anche esclusi tutti gli Italiani con residenza all’estero e gli stranieri, beati loro.
Tra i sostenitori dell’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie c’erano proprio i finanziatori di Renzi residenti all’estero, che ora potranno competere meglio contro le aziende che ancora risiedono in Italia.
I cittadini con minori rendite, tassati di più, spenderanno ancora di meno. Questo per salvare le Fondazioni Bancarie, le grandi società e le “grandi Famiglie Italiane”.
COME PIANO PIANO HANNO SPOSTATO TUTTO IL CARICO SUI RISPARMIATORI
Una volta si pagava il 27% secco sulle partecipazioni qualificate (quelle di chi controlla le aziende quotate in piazza affari) e il 12,5% su quelle non qualificate (quelle dei risparmiatori) e su tutto il risparmio. Poi si decise che le partecipazioni qualificate andavano tassate in dichiarazione dei redditi, ma con uno fortissimo sconto che è variato negli anni.
[ ... ]
Potete vedere dal grafico come i risparmiatori, linea rossa, erano giustamente tutelati, poi l’arroganza di chi controlla la politica, i grandi capitalisti Italiani, hanno spinto i politici fino all’assurdo della tassa regressiva del governo Renzi. Noi saremo tassati al 26%, persino sui conti corrente, mentre i ricconi rimangono al 21% se pagano l’aliquota massima!
Ad esempio, Unipol, MPS, Mediolanum, Finivest, CIR, Gruppo Caltagirone e le “grandi famiglie Italiane”, ad esempio, Agnelli, De Benedetti, Berlusconi, Barilla, Benetton, Ligresti, Colaninno, Della Valle etc. saranno tassati con aliquota finale al 21%, più bassa rispetto ai risparmiatori Italiani che pagheranno il 26%!
Non credo esista un altro paese Europeo dove chi ha il potere si sia riservato un aliquota inferiore rispetto ai normali risparmiatori, una tassa regressiva, altro che adeguamento all’Europa!
UN SILENZIO OMERTOSO
Bisogna far sapere come minimo che è una tassa regressiva, perché stanno tutti zitti, reti televisive, politici, associazioni dei consumatori, sindacati e giornalisti, tranne qualche giornalista sui giornali economici.
Tutti contenti che il governo abbia creato una tassa regressiva. Nemmeno i comici osano mettere in ridicolo questa legge assurda.
I sindacati solo ora si svegliano perché rischiano di dover rendicontare le proprie spese, invece una tassa regressiva gli va benissimo. Pur di mantenere i loro privilegi farebbero di tutto, esattamente come i politici e gli altri nuovi “nobili”.
Se proprio i politici devono dire qualcosa allora raccontano favole, per non dire di peggio.
Inoltre solo un bambino può credere che aumentando la tassazione su alcuni prodotti e riducendola addirittura su altri, gli investitori continueranno a investire dove sono tassati di più.
Quindi il gettito della tassa non sarà mai quello ipotizzato e, come già detto, la differenza di aliquote farà spostare gli investimenti degli Italiani sul debito di altri stati.
Chi ha il potere in Italia sa come disinformare i “sudditi” e sopratutto come fargli pagare il conto per salvare i propri privilegi ingiustificabili in una democrazia Europea.
...
CONCLUSIONI
Secondo me la tassa al 26% sulle rendite finanziarie è evidentemente iniqua, perché regressiva e masochistica. In un’Italia in crisi occupazionale e industriale è un ulteriore incentivo per spostarsi all’estero fisicamente o solo con i risparmi.
Inoltre, come evidenzia il piccolo sondaggio fatto nel nostro gruppo, è molto probabile che solo una piccola percentuale di Italiani (nel nostro sondaggio il 10%) pensa che questa legge vada bene così.
...
Enrico Filippucci
La tassa sulle rendite finanziarie al 26% salva i grandi investitori e i grandi poteri » JOB SEEKER ITALY
1) Chi ha partecipazioni qualificate, (per le società quotate in borsa chi possiede oltre il 2% dei diritti di voto o il 5% del capitale), pagherà al massimo, il 49,72% della sua aliquota IRPEF, ovvero il 21% circa di tassa sulle rendite finanziarie.
Tutti gli altri azionisti, che hanno partecipazioni non qualificate, come i piccoli risparmiatori ovviamente, pagheranno da giugno il 26%.
Da notare che la tassa al 26% si applica non solo sui rendimenti e i dividendi ma, se una obbligazione o azione si rivaluta, anche sulla rivalutazione del valore del titolo.
Si è proprio così, avete capito bene, i grandi patrimoni, chi ha maggiore potere, tra cui le fondazioni Bancarie, pagheranno nel caso peggiore per loro circa il 5% di meno dei piccoli risparmiatori!
Il governo Renzi ha immediatamente varato una Tassa Regressiva! Fanno tutti finta di non saperlo nel centro sinistra. Nemmeno Berlusconi avrebbe osato riservarsi da solo un simile privilegio.
2) Tasseranno al 26% anche i rendimenti di conti corrente, conti deposito, assicurazioni sulla vita e tutte le obbligazioni non statali.
Graziano Delrio, in televisione da Fabio Fazio, aveva addirittura detto che la tassa sulle rendite finanziarie riguardava solo le azioni, comunque tutti avevano raccontato che i piccoli investitori sarebbero stati risparmiati. Invece sorpresa, è il contrario!
Solo dai conti correnti, conti deposito e postali saranno prelevati 755 milioni in più, fonte sole24ore.
3) Confermata la Tobin Tax che esiste solo in Italia e in Francia dove Holland, padrino della Tobin Tax Francese e di altre stupide leggi, ha appena perso le ultime elezioni locali. Dai calcoli del sole24ore, sommando le due tasse, si potrà arrivare a pagare oltre il 40% di tasse sul profitto di un singolo investimento.
Perché dobbiamo pagare una tassa che nessuno tranne noi e i Francesi paga? Dobbiamo per forza rendere ulteriormente non competitivi i mercati e le aziende Italiane che si finanziano? Guarda caso la Tobin tax Europea si guardano bene dal farla.
4) Restano esclusi anche questa volta dall’incremento di tassazione i titoli di stato Italiani, Europei e in generale quelli di tutti gli stati nella whitelist, tassati tutti al 12,5%.
Si crea un forte incentivo a investire solo in titoli di stato, che potrebbe aggravare la crisi del credito di aziende e cittadini. I fondi pensione restano tassati all’11%
Premiamo chi investe in debito di stati esteri , ad esempio in Bonos Spagnoli, bund tedeschi, titoli di stato Greci o molto peggio, vedi whitelist, tassandoli solo al 12,5%!
5) L’unica riduzione di aliquota è stata riservata ai titoli emessi da enti territoriali esteri compresi nella whitelist. Credo che rientrino in questa categoria le regioni estere, quindi adesso, se si vuole azzardare un finanziamento a un ente regionale Bulgaro, invece di pagare il 20% di oggi si pagherà solo il 12,5% su dividendi e capital gain.
Non capisco la logica folle di cercare di mandare i risparmi degli Italiani su enti regionali esteri, spesso ad altissimo rischio, invece che su aziende Italiane.
Considero molto pericoloso, dannoso e stupido tassare chi investe in Enel o in Obbligazioni bancarie Italiane al 26%, mentre chi investe sul debito Venezuelano lo tasseremo al 12,5%.
6) Sono anche esclusi tutti gli Italiani con residenza all’estero e gli stranieri, beati loro.
Tra i sostenitori dell’aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie c’erano proprio i finanziatori di Renzi residenti all’estero, che ora potranno competere meglio contro le aziende che ancora risiedono in Italia.
I cittadini con minori rendite, tassati di più, spenderanno ancora di meno. Questo per salvare le Fondazioni Bancarie, le grandi società e le “grandi Famiglie Italiane”.
COME PIANO PIANO HANNO SPOSTATO TUTTO IL CARICO SUI RISPARMIATORI
Una volta si pagava il 27% secco sulle partecipazioni qualificate (quelle di chi controlla le aziende quotate in piazza affari) e il 12,5% su quelle non qualificate (quelle dei risparmiatori) e su tutto il risparmio. Poi si decise che le partecipazioni qualificate andavano tassate in dichiarazione dei redditi, ma con uno fortissimo sconto che è variato negli anni.
[ ... ]
Potete vedere dal grafico come i risparmiatori, linea rossa, erano giustamente tutelati, poi l’arroganza di chi controlla la politica, i grandi capitalisti Italiani, hanno spinto i politici fino all’assurdo della tassa regressiva del governo Renzi. Noi saremo tassati al 26%, persino sui conti corrente, mentre i ricconi rimangono al 21% se pagano l’aliquota massima!
Ad esempio, Unipol, MPS, Mediolanum, Finivest, CIR, Gruppo Caltagirone e le “grandi famiglie Italiane”, ad esempio, Agnelli, De Benedetti, Berlusconi, Barilla, Benetton, Ligresti, Colaninno, Della Valle etc. saranno tassati con aliquota finale al 21%, più bassa rispetto ai risparmiatori Italiani che pagheranno il 26%!
Non credo esista un altro paese Europeo dove chi ha il potere si sia riservato un aliquota inferiore rispetto ai normali risparmiatori, una tassa regressiva, altro che adeguamento all’Europa!
UN SILENZIO OMERTOSO
Bisogna far sapere come minimo che è una tassa regressiva, perché stanno tutti zitti, reti televisive, politici, associazioni dei consumatori, sindacati e giornalisti, tranne qualche giornalista sui giornali economici.
Tutti contenti che il governo abbia creato una tassa regressiva. Nemmeno i comici osano mettere in ridicolo questa legge assurda.
I sindacati solo ora si svegliano perché rischiano di dover rendicontare le proprie spese, invece una tassa regressiva gli va benissimo. Pur di mantenere i loro privilegi farebbero di tutto, esattamente come i politici e gli altri nuovi “nobili”.
Se proprio i politici devono dire qualcosa allora raccontano favole, per non dire di peggio.
Inoltre solo un bambino può credere che aumentando la tassazione su alcuni prodotti e riducendola addirittura su altri, gli investitori continueranno a investire dove sono tassati di più.
Quindi il gettito della tassa non sarà mai quello ipotizzato e, come già detto, la differenza di aliquote farà spostare gli investimenti degli Italiani sul debito di altri stati.
Chi ha il potere in Italia sa come disinformare i “sudditi” e sopratutto come fargli pagare il conto per salvare i propri privilegi ingiustificabili in una democrazia Europea.
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CONCLUSIONI
Secondo me la tassa al 26% sulle rendite finanziarie è evidentemente iniqua, perché regressiva e masochistica. In un’Italia in crisi occupazionale e industriale è un ulteriore incentivo per spostarsi all’estero fisicamente o solo con i risparmi.
Inoltre, come evidenzia il piccolo sondaggio fatto nel nostro gruppo, è molto probabile che solo una piccola percentuale di Italiani (nel nostro sondaggio il 10%) pensa che questa legge vada bene così.
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Enrico Filippucci
La tassa sulle rendite finanziarie al 26% salva i grandi investitori e i grandi poteri » JOB SEEKER ITALY