Postali diventano promotori finanziari senza esame

Da Bloomberg di oggi.

Massimo Arrighetti, direttore della divisione Banco Posta: "Abbiamo già formato circa 10.000 persone nel settore delle polizze vita, 2.500 in quello dei fondi e 200 nella compravendita titoli".

10.000 + 2.500 + 200 = 12.700 iscritti di diritto all'albo, senza contare quelle che inizieranno da oggi in poi: e se qualcuno crede che i 10.000 formati per le polizze si occuperanno solo di quelle (senza maturare il diritto di iscrizione all'albo, quindi) farà bene a disilludersi in fretta.

In certe realtà (non poche, anzi tantissime) riuscire ad acchiappare un postale, con tutti i potenziali contatti che ha, sarà un grande obiettivo per le sim (che già adesso si stanno disinteressando ai neofiti per badare ai pf esperti per farsi girare i portafogli già costituiti).

Le mie previsioni sul futuro della professione erano errate...troppo ottimistiche, e ripeto che se la sono cercata tutti, nessuno escluso.
 
Caro Voltaire

Ciao volt
arrivati a questo punto della storia non mi resta che tirare i remi in barca e mollare una professione in cui ho creduto........
Questa dei postali è la gocia che fà traboccare il vaso................
e cosa ha fatto la nostra associazione per tutelarci?.nulla come sempre....


Senti cosa è successo ieri in una delle sedi postali

Mi accingevo in fila per pagare l'ici.............
Allo sportello dei prodotti finanziari si era creata una interminabile fila per sottoscrivere INDEX.........una cliente non più di giovane età a chiesto allo pseudo consulente: "Mi scusi ma se le borse crollano che fine fanno i miei soldi?"
Questa la risposta.TESUTALI PAROLE " signora cara, ma che scherza? se le borse crollano ci sarebbe la rescissione"...................


Giuro volt mi veniva da piangere........................
 
Re: Caro Voltaire

cameramare ha scritto:
cosa ha fatto la nostra associazione per tutelarci?.nulla come sempre....



Ecco il primo commento Anasf, ancora una volta dimostrano di non aver compreso niente di niente:


"D'accordo sul fatto che bisogna battersi con grande forza e, aggiungerei, coraggio per definire un percorso d'accesso alla professione adeguato.
Non è vero che non si fa niente in questo senso: sono a disposizione per un dibattito, sereno e privo di pregiudizi, per riproporre tutte le iniziative, presso Consob, Parlamento, Ministero del Tesoro, interviste, conferenze stampa ed interventi a convegni su questo tema.

Non credo che avremo migliaia di "postali" automaticamente promotori tra tre anni, come non ci sono stati migliaia di bancari con l'accesso automatico : un minimo di regolamentazione al riguardo esiste; condivido, però, le preoccupazioni a riguardo.

Credo che il vero problema su cui confrontarsi, e prestare molta attenzione, sia la Direttiva Europea sui servizi di investimento, a proposito del c.d. elenco dei soggetti e della consulenza.
Sono state inviate osservazioni a riguardo da ANASF e da altra Associazioni ed Istituzioni interessate : potremmo farne oggetto di un dibattito ?

Grazie per ogni intervento costruttivo.

Elio Conti Nibali, promotore finanziario, Vice Presid. ANASF."
 
Ecco cosa ho risposto, oltre a ciò che ho indicato sopra.



Direttiva Europea sui servizi di investimento, a proposito del c.d. elenco dei soggetti e della consulenza.


L'Anasf presenta il progetto di albo dei consulenti europeo come evidente vittoria del "modello italiano": posso comprendere che l'albo sia da sempre il fiore all'occhiello dell'Associazione (l'albo è stato richiesto proprio dall'Anasf sin dalla metà degli anni '80), ma mi pare che fissarsi troppo su quel punto senza dedicarsi ad altro sia diventato un boomerang, e la decisione Consob sui postali ne è una delle dimostrazioni concrete.

Leggo (Bloomberg di sabato scorso) che l' Anasf è favorevole a far tornare la consulenza come servizio principale, e solo in seconda battuta considera la possibilità di farla restare come adesso (e pure è favorevole ai requisiti patrimoniali minimi): non mi pare ci sia tanta voglia di consulenza indipendente, quindi, intendendo quella vera e non quella fasulla che si propina oggi agli investitori.

Tornando ai postali iscritti all'albo senza esame: la Consob non ha colpe riguardo il provvedimento, adesso verrà modificato l'art. 1 del TUF, con inserimento proprio di Poste Italiane S.p.A., e quindi il discorso dei 3 anni deve valere anche per i dipendenti delle Poste: anzi, se la Consob avesse deciso diversamente sarebbe stata oggetto di critiche.

Soprattutto, ecco cosa accade a non affrontare i discorsi concretamente e nei tempi adeguati: io credo sia già tardi, oramai, e devo dire che sono contento, poiché gli intermediari stanno raccogliendo ciò che per anni hanno seminato: vendita indiscriminata, in cui le parole "consulenza", "professionalità" ecc. sono stati sempre e solo pretesti per portare a casa i contratti firmati.

Il rapporto con la clientela si è spezzato, ma le responsabilità degli intermediari sono enormi: l'Anasf avrebbe potuto fare di più? Secondo me, sì, ma credo che i tanti anni di vacche grasse (molto grasse) abbiano fatto male anche sotto questo punto di vista.
 

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