Spike V
Forumer storico
In quattro anni lo Stato ha pagato 28 mila euro per le parcelle di Bernardo Provenzano, quando ancora era latitante. Il boss, che ufficialmente risultava nullatenente, non era riuscito a fare arrivare dai suoi covi una procura speciale, necessaria per chiedere il gratuito patrocinio, ma la legge sulle difese d'ufficio ha risolto il problema grazie a una sentenza della corte di Cassazione che i giudici di Palermo non hanno mai condiviso. Secondo quanto ricostruisce oggi il quotidiano "La Repubblica", la somma piu' cospicua, 20.500 euro, e' arrivata per il processo che vedeva imputato il padrino, arrestato lo scorso 11 aprile, come mandante dell'omicidio del cronista del Giornale di Sicilia, Mario Francese, ucciso il 26 gennaio del 1979: 17 mila in primo grado e 3.500 in appello. Ammonta invece a 4 mila euro il rimborso pagato dalla Stato per il processo "Grande Mandamento", in cui l'ex superlatitante era chiamato in causa con i suoi favoreggiatori di Bagheria. Le ultime spese legali riguardano il processo "Biancorosso", su mafia e appalti. I giudici del Tribunale di Palermo si erano opposti, sostenendo che la legge si applica solo per gli avvocati d'ufficio degli irreperibili e non nel caso di latitanti. Ma per la Cassazione, latitante o irreperibile che sia il 'cliente', se l'avvocato d'ufficio non riesce a farsi pagare dal suo assistito ha diritto al rimborso. Ora che Provenzano e' in cella, bisognera' capire cosa accadra'.