Piedi a Terra
Forumer storico
Approfittando del tempo libero concesso con le ferie esteive, riprendo, per dare con un 3D a parte il giusto rilievo, un tema sfiorato in altre discussioni, ovvero quali sarebbero le competenze e le skill oggi auspicabili e richieste nel campo della finanza, cercando di segnalare aspetti diversi e possibilmente originali rispetto alle richieste nel mondo del lavoro bancario, che sono per la maggior parte indirizzate alle attivita' di compliance e di risk management
Altro intento e' quello di segnalare le competenze diverse da quelle che le banche, le Sim ed i trader privati ritengono sia utili per la gestione degli investimenti. Ad esempio, da sempre le banche e le Sim spingono sull'idea che livelli, supporti e resistenze siano utili per la gestione degli investimenti e a tale scopo sostengono colossali investimenti pubblicitari annuali.
Una sola manifestazione balneare basata sulla prospettazione di una asserita facilita' del trading grazie a dei testimonial di pregio richiama piu' di 6.000 tra pensionati, studenti (e perditempo)
Non sono queste certo le competenze oggi auspicabili nel campo della finanza, che si va sempre piu' evolvendo verso una parcellizzazione ed iperspecializzazione della conoscenza.
Intento di questo 3D vorrebbe essere la segnalazione di aree di interesse per l'approfondimento specialistico di domini che alla luce dei profondi cambiamenti intervenuti in questi anni nel mondo della finanza sono utili a farsi un'idea di cio' che il mercato richiede.
Inizio io con alcune suggestioni, magari criticabilissime:
- capacita' di utilizzare software differenti dai software tradizionali e che permettano l'utilizzo di approcci altrimenti improponibili. Penso in primis a "R", che permette con estrema facilita' da parte di chi ne padroneggia l'uso di sofisticate elaborazioni come il calcolo della frontiera efficiente con la minima varianza, oppure la frontiera efficiente con il CVAR, oppure il modello Diebold Li.
- capacita' di assegnare probabilita' plausibili agli scenari di buy out da parte dei piu' importanti istituti bancari che utilizzano i fondi LTRO per acquistare titoli propri anziche' finanziare il sistema industriale del paese. Districarsi tra callable, subordinati, perpetue, LT2 step-up, step-down etc. non e' facile, ma chi ci sta riuscendo ha performato nell'ultimo periodo, come pochi altri trader.
- capacita' di discriminare il grado di subordinazione e di merito di credito dopo il progetto di far pagare anche ai bond holders i contributi gia' richiesti ai detentori privati di debito pubblico attraverso i cosiddetti PSI degli stati nazionali.
Qualora una banca emittente richiedesse aiuti all'UE i detentori di bond potrebbero subire delle forti perdite con tagli del valore nominale come gia' accaduto con la Grecia.
- capacita' di valutare le obbligazioni utilizzando lo swap-pricer model al posto dell'abusato cds basis model. Lo swap-pricer trading e' una filosofia differente dal cds-basis trading, che so essere cablato su Bloomberg e quindi costituire l'attuale best practice degli arbitraggi sui bond. Nel cds-basis trading si guarda alle differenze tra hedge teorico con i CDS e prezzo dei bond per cogliere possibili mispricing ed e' ben noto quanto non sia un modello coerente (vasta letteratura su Google) perche' a volte i CDS sono a premio altre volte a sconto. Nello swap pricing model mi pare di aver capito che si usi lo strumento delle "2 stampelle" (legs, gambe): lo swap e' costituto dalla differenza tra la gamba "receiving" che e' data dall'inflazione + eventuali floor,cap, floorlet, caplet, piu' eventuali premi di rimborso e la gamba "paying" che e' data dal tasso privo di rischio + z-spread o asw-spread, dove la copertura teorica del bond non avviene piu' con il calcolo dei CDS come nel cds basis, ma con il calcolo del paying. Lo swap-pricer dovrebbe poter garantire una forma piu' ortodossa di arbitraggio e - cosa piu' importante - prescindere dal calcolo dei CDS, informazione decisamente rognosa da capire e trattare, quando non e' addirittura falsificata.
- capacita' di utilizzare modelli, anche artigianali e da autodidatta, che individuino delle solide relazioni di lungo periodo tra grandezze numerarie, ma che producano - e questa e' a mio avviso la vera novita' emersa negli ultimi anni- degli output che si discostino dalla concentrazione di giudizio che avviene con l'applicazione universale da parte della totalita' degli operatori del pricing di Blomberg. Dovrebbe valere anche nel mondo della finanza quanto avviene gia' nel mondo dei bets.
Il bravo scommettitore non legge le quote degli eventi sportivi e gioca, ma si costruisce precedentemetne degli scenari soggettivi e poi va a verificarli con le quote proposte dai bookmakers.
E' del tutto evidente che in un mercato "facile" si puo' guadagnare in un'infinita' di modi e che queste sofisticate conoscenze non servono affatto piu' di quanto non serva una media mobile, ma mi premeva comunque segnalare alcune delle direzioni lungo le quali procedono i mercati odierni, che sicuramente non possono ancora stare fermi ai tempi del righello e del compasso su cui tracciare linee sulla carta millimetrata.
Critiche, commenti anche feroci sulla mia carrellata sono graditi, cosi' come altre proposte sulle nuove competenze richieste oggi dai moderni mercati.
Una sola precisazione finale: di tutte queste cose che ho esposto nelal carrellata comunque a Rimini non ve ne parlera' mai nessuno. Si insegna generalmente solo cio' che e' inutile, mentre per definizione in finanza cio' che e' veramente utile non va mai divulgato indiscriminatamente.
Un saluto
Altro intento e' quello di segnalare le competenze diverse da quelle che le banche, le Sim ed i trader privati ritengono sia utili per la gestione degli investimenti. Ad esempio, da sempre le banche e le Sim spingono sull'idea che livelli, supporti e resistenze siano utili per la gestione degli investimenti e a tale scopo sostengono colossali investimenti pubblicitari annuali.
Una sola manifestazione balneare basata sulla prospettazione di una asserita facilita' del trading grazie a dei testimonial di pregio richiama piu' di 6.000 tra pensionati, studenti (e perditempo)
Non sono queste certo le competenze oggi auspicabili nel campo della finanza, che si va sempre piu' evolvendo verso una parcellizzazione ed iperspecializzazione della conoscenza.
Intento di questo 3D vorrebbe essere la segnalazione di aree di interesse per l'approfondimento specialistico di domini che alla luce dei profondi cambiamenti intervenuti in questi anni nel mondo della finanza sono utili a farsi un'idea di cio' che il mercato richiede.
Inizio io con alcune suggestioni, magari criticabilissime:
- capacita' di utilizzare software differenti dai software tradizionali e che permettano l'utilizzo di approcci altrimenti improponibili. Penso in primis a "R", che permette con estrema facilita' da parte di chi ne padroneggia l'uso di sofisticate elaborazioni come il calcolo della frontiera efficiente con la minima varianza, oppure la frontiera efficiente con il CVAR, oppure il modello Diebold Li.
- capacita' di assegnare probabilita' plausibili agli scenari di buy out da parte dei piu' importanti istituti bancari che utilizzano i fondi LTRO per acquistare titoli propri anziche' finanziare il sistema industriale del paese. Districarsi tra callable, subordinati, perpetue, LT2 step-up, step-down etc. non e' facile, ma chi ci sta riuscendo ha performato nell'ultimo periodo, come pochi altri trader.
- capacita' di discriminare il grado di subordinazione e di merito di credito dopo il progetto di far pagare anche ai bond holders i contributi gia' richiesti ai detentori privati di debito pubblico attraverso i cosiddetti PSI degli stati nazionali.
Qualora una banca emittente richiedesse aiuti all'UE i detentori di bond potrebbero subire delle forti perdite con tagli del valore nominale come gia' accaduto con la Grecia.
- capacita' di valutare le obbligazioni utilizzando lo swap-pricer model al posto dell'abusato cds basis model. Lo swap-pricer trading e' una filosofia differente dal cds-basis trading, che so essere cablato su Bloomberg e quindi costituire l'attuale best practice degli arbitraggi sui bond. Nel cds-basis trading si guarda alle differenze tra hedge teorico con i CDS e prezzo dei bond per cogliere possibili mispricing ed e' ben noto quanto non sia un modello coerente (vasta letteratura su Google) perche' a volte i CDS sono a premio altre volte a sconto. Nello swap pricing model mi pare di aver capito che si usi lo strumento delle "2 stampelle" (legs, gambe): lo swap e' costituto dalla differenza tra la gamba "receiving" che e' data dall'inflazione + eventuali floor,cap, floorlet, caplet, piu' eventuali premi di rimborso e la gamba "paying" che e' data dal tasso privo di rischio + z-spread o asw-spread, dove la copertura teorica del bond non avviene piu' con il calcolo dei CDS come nel cds basis, ma con il calcolo del paying. Lo swap-pricer dovrebbe poter garantire una forma piu' ortodossa di arbitraggio e - cosa piu' importante - prescindere dal calcolo dei CDS, informazione decisamente rognosa da capire e trattare, quando non e' addirittura falsificata.
- capacita' di utilizzare modelli, anche artigianali e da autodidatta, che individuino delle solide relazioni di lungo periodo tra grandezze numerarie, ma che producano - e questa e' a mio avviso la vera novita' emersa negli ultimi anni- degli output che si discostino dalla concentrazione di giudizio che avviene con l'applicazione universale da parte della totalita' degli operatori del pricing di Blomberg. Dovrebbe valere anche nel mondo della finanza quanto avviene gia' nel mondo dei bets.
Il bravo scommettitore non legge le quote degli eventi sportivi e gioca, ma si costruisce precedentemetne degli scenari soggettivi e poi va a verificarli con le quote proposte dai bookmakers.
E' del tutto evidente che in un mercato "facile" si puo' guadagnare in un'infinita' di modi e che queste sofisticate conoscenze non servono affatto piu' di quanto non serva una media mobile, ma mi premeva comunque segnalare alcune delle direzioni lungo le quali procedono i mercati odierni, che sicuramente non possono ancora stare fermi ai tempi del righello e del compasso su cui tracciare linee sulla carta millimetrata.
Critiche, commenti anche feroci sulla mia carrellata sono graditi, cosi' come altre proposte sulle nuove competenze richieste oggi dai moderni mercati.
Una sola precisazione finale: di tutte queste cose che ho esposto nelal carrellata comunque a Rimini non ve ne parlera' mai nessuno. Si insegna generalmente solo cio' che e' inutile, mentre per definizione in finanza cio' che e' veramente utile non va mai divulgato indiscriminatamente.
Un saluto