QUANDO JOVANOTTI SCRISSE: "A TE CHE SEI SOSTANZA DEI GIORNI MIEI", SI RIFERIVA INDISCUTIBILMENTE

DANY1969

Forumer storico
ALLA NUTELLA :-o:d:
Non è il mi caso... ma conosco una persona che potrebbe iscriversi ai "Nutellisti anonimi" :D
Buona settimana a tutti :)
Sono tornata dal mare :tristezza:... nemmeno un bagnino od un bagnante ha voluto un selfie con me (e nemmeno il numero di telefono :wall::()... dovrò continuare a uazzzapppare con quelle stordite delle mie amiche :confused::d:
In questi giorni, grazie alle olimpiadi, mi sto facendo un overdose di sport :hua:. Era uno dei miei sogni potervi partecipare e magari vincere una medaglia (naturalmente d'oro.. quando si sogna lo si fa per bene :winner:)... invece devo aver perso le chiavi di quel cassetto:mumble:... e mi sa che all'interno c'erano anche un po' di altre cosette :(
Vabbè... per fortuna ho una cassettiera :d:
Sabato sono stata nella zona di Barolo... questo è il famoso cedro del Libano del 1856 ;)
IMG_1922-1.jpg
 
Anche in questo campo sappiamo distinguerci :

Fare i conti è facile: la medaglia d'oro viene corrisposta con 150mila euro lordi, 10mila euro in più rispetto a quattro anni fa,
l'argento 75mila
e il bronzo 50mila.

La leggenda del nuoto con sei medaglie vinte, tra esse ben cinque d'oro, supera di poco i 110mila euro.
Infatti, il Comitato olimpico statunitense paga per un oro 25mila dollari.
 
Oltre a Singapore le Nazioni che pagano più di tutte la conquista della medaglia d'oro sono anche
Indonesia (343mila euro circa), Azerbaijan (circa 228mila) e Kazakistan (205mila).

La Francia verserà a chi vince l'oro 59mila euro, la Russia 54mila, la Cina 28mila, la Germania circa 20mila più benefici,

Canada ed Australia poco più di 13mila. La Gran Bretagna non verserà alcuna sterlina, come del resto anche Norvegia e Svezia,

ma garantisce e offre incentivi finanziari e sponsorizzazioni pluriennali.
 
I MEDIA:
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IL GIOCO ILLUSIONISTA DI UNA DITTATURA


Bin Laden non doveva essere catturato vivo (nonostante gli Usa avessero la possibilità di farlo);
forse affinché non sopravvivessero altre fascinazioni che qualcun altro ebbe con lui nel tempo.

Milosevic non doveva sopravvivere al suo processo; le lungaggini giudiziarie non furono un errore dell’inchiesta
ma la strategia affinché la verità emergesse solo dopo la sua morte rendendo quindi inefficace qualsiasi rivendicazione sull’operato della Nato
e sulla prima “guerra umanitaria” occidentale (morte che, ricordiamolo, avvenne in circostanze mai del tutto chiarite).

In entrambi i casi i media hanno svolto uno straordinario ruolo di manipolazione perché essi non sono solo strumento del potere;
sono essi stessi il potere. I media possono nascondere i mostri e tirarli fuori dal cilindro quando occorre
o li possono creare con la stessa identica facilità con cui possono farli uscire dai riflettori della storia.


Nel loro essere prestigiatori, i media democratici sono il gioco illusionista di una dittatura.
 
Roma Complice il Ferragosto e l'avvio delle Feste dell'Unità, tra Pd e Anpi
(l'Associazione dei Partigiani italiani, anche se ormai di partigiani ne raccoglie ben pochi) è di nuovo guerra.

Con l'associazione che minaccia di disertare le Feste dell'Unità perché si sente «censurata».

La rottura, in realtà, si è consumata da tempo: memorabile la polemica con Maria Elena Boschi, nello scorso maggio,
quando il ministro osò ricordare che - nonostante il direttivo Anpi avesse schierato l'associazione sul No - molti
«partigiani veri, di quelli che hanno combattuto nella Resistenza, sono per il Sì». Per poi ricordare che quella parte della sinistra che vota No
«si ritrova sulle stesse posizioni di Casa Pound», che è appunto anch'essa ferocemente contraria alla riforma della Costituzione.

Ora Pd e Anpi tornano a scontrarsi.

«A queste condizioni non c'è spazio per la nostra partecipazione alla festa del Pd di Bologna»,
annuncia solenne Anna Cocchi, presidente dell'Anpi del capoluogo emiliano.
Casus belli del gran rifiuto, l'originale pretesa dell'Anpi di poter usare le feste del Pd per fare propaganda contro il Pd:

l'associazione era stata infatti invitata, dal Pd bolognese, a partecipare alla kermesse estiva e anche ai suoi dibattiti.
Ma il partito ha respinto la richiesta dell'Anpi di poter usare il proprio stand alla Festa per fare propaganda per il No al referendum costituzionale sulla riforma Boschi: volevano mettere manifesti, distribuire volantini, raccogliere firme per convincere i partecipanti che eliminare l'anomalo bicameralismo perfetto italico
equivale più o meno a restaurare la dittatura fascista.

Come prevedibile, il Pd bolognese ha detto no alla richiesta:
liberi di venire alla Festa, di aprire lo stand e anche di spiegare le vostre ragioni contrarie nei dibattiti, ma la propaganda anti-Pd alla festa del Pd no, grazie.
«Strana pretesa - dice un esponente democrat emiliano - è come se il Pd chiedesse di aprire uno stand per raccogliere adesioni pro-referendum al congresso dell'Anpi,
e poi si scandalizzasse se quelli gli dicono di andare a farlo altrove».
 

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