Ieri ho postato questi, ma essendo domenica, saranno sfuggiti a qualcuno.
C'è da riflettere.
In Occidente la tecnocrazia sta lentamente rimpiazzando la democrazia.
In paesi strozzati dal debito come Italia, Grecia e Spagna, nessun politico osa pigiare il tasto di ripristino.
In questo modo il debito anaconda conduce lentamente a una morte inesorabile.
Dal momento che i nostri rappresentanti politici non hanno la spina dorsale per ingoiare questo rospo, le elezioni sono oramai diventate una farsa. I
mercati finanziari e gli oscuri gnomi di Zurigo hanno cominciato a scegliere i nostri leader politici.
Ma questi tecnocrati, strozzini e simpatizzanti della Goldman Sachs, sono soltanto un tentacolo di questa piovra che sta venendo fuori quale vero potere del mondo occidentale.
Meno note sono le compagnie che detengono brevetti di valore e che, come prestigiatori, producono e immettono sul mercato nuovi sfavillanti dispositivi scientifici.
Questa è la tecnologia che in mano pubbliche dovrebbe averci ormai liberato da tutto il lavoro faticoso e regalarci più tempo libero, ma invece in mano a privati sta facendo esattamente l'opposto.
Quando i nostri deputati, giornalisti e avvocati memorizzano i dati della loro rubrica telefonica usando un servizio di sincronizzazione, o fanno un backup di documenti su "The Cloud", non hanno nessuna idea dove vada a finire il loro prezioso lavoro.
Condividono i loro dati senza pensarci troppo con aziende che potrebbero tranquillamente copiarli, rivenderli a terzi o perfino corromperli prima di rifarglieli avere.
Questi tecnocrati della "rivoluzione digitale" hanno dei progetti per i prossimi decenni.
Rubano terreno ai governi eletti usando la "riservatezza commerciale" per tenere all'oscuro la stampa, i politici e il pubblico.
Nell'era della sorveglianza di massa e della "comunicazione a strascico", essi possono acquistare le informazioni per sapere ciò che i politici eletti stanno per fare, o perfino quello che hanno intensione di fare e versare così vaste risorse in contromosse.