Atene - Nel giorno in cui la troika Ue-Bce-Fmi torna in Grecia per riprendere le discussioni con il governo greco sulle riforme strutturali necessarie per il risanamento dell’economia del Paese e per discutere lo stanziamento dell’ultima tranche del primo piano di aiuti, nel paese cresce la tensione.
Almeno cinque ministeri e uffici governativi sono stati bloccati questa mattina ad Atene dai dipendenti pubblici che protestano contro le misure di austerità adottate dal Governo Papandreou. L’iniziativa coincide con l’arrivo della Troika (Ue-Fmi-Bce) nella capitale ellenica stanziato per la Grecia.
L’intenzione dei manifestanti è di impedire appunto l’accesso agli esperti della Troika negli uffici pubblici per sottolineare l’opposizione dei lavoratori all’applicazione di nuovi tagli ai salari. I dimostranti hanno quindi annunciato di essere disponibili a bloccare l’ingresso per le prossime 48 ore.
«Le occupazioni vengono effettuate oggi quando la troika torna nel nostro paese mentre noi affrontiamo nuove barbare misure che sono state decise e che vengono tuttora decise su riduzioni salariali, aumenti di tasse e licenziamenti di massa», ha detto in un comunicato Adedy, sindacato del settore pubblico greco
Come riferiscono i giornali greci, i tre componenti della «troika» - Paul Tomsen, Matthias Mors e Claus Mazuch - vorranno mettere sotto la lente d’ingrandimento le tre parti del programma di risanamento per concludere il loro rapporto, interrotto appunto un mese fa, e dare il via libera alla concessione della sesta tranche del primo prestito da 110 miliardi di euro concesso alla Grecia