Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1

Stato
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Diasorin: -21% utile netto I trimestre a 22,5mln, ricavi -5,2% (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 mag - Diasorin ha
chiuso il primo trimestre con un utile in calo del 21,2% a
22,5 milioni a fronte di ricavi in diminuzione del 5,2%
(-6,8% a parita' di tassi di cambio) a 105,7 milioni. Il
margine operativo lordo si e' attestato a 44,1 milioni, in
calo del 5,8%, con un'incidenza sui ricavi pari al 41,8%
(dal 44,9%). In flessione anche il risultato operativo che
ha fatto segnare un -6,3% a 37,2 milioni.
Com-Mau-Y-


(RADIOCOR) 11-05-12 13:20:50 (0191) 3 NNNN
 
Dall'eurobond all'euro-bill, l'eurozona cerca soluzioni alla crisi dei debiti sovrani


In Europa si continua a discutere di eurobond, forme di finanziamento per gli Stati garantito dall'ombrello dell'Ue. Gli Stati membri premono per la loro emissione. Ma Angela Merkel non cede di un millimetro. Intanto gli economisti cercano soluzioni praticabili e accettabili da tutti. Come gli euro-bill, che hanno già convinto Usa e Fmi.



Eurobond o euro-bill, qualcosa nel Vecchio continente si muove. Noti i primi, meno i secondi, si tratta allo stesso modo di strumenti che permetterebbero agli Stati di poter godere di titoli obbligazionari garantiti dalla Comunità europea, o meglio, garantiti in ultima istanza dai paesi economicamente più forti, cioè la Germania e in misura minore la Francia. Ma ora che la crasi Mercozy si è sciolta, il cancelliere tedesco Angela Merkel è rimasta la sola, per ora, a non indietreggiare di un millimetro sull'ipotesi eurobond. Oggi l'ennesima conferma: "Gli eurobond sono una soluzione insostenibile", ha detto al Bundestag, il Parlamento tedesco.

Irremovibile lei, meno chi le sta intorno. Per parafrasare Olli Rhen, commissario Ue per gli affari economici, "la musica degli eurobond" sta comunque cominciando a prendere forma. Almeno a livello teorico, note su spartito. E anche il premier Monti parla oramai di "tempi che si avvicinano" a chi gli chiede dei titoli obbligazionari europei. E di tempo se n'è atteso un po'. Perché di eurobond se ne parla dagli anni Novanta. Ne parlò per la prima volta il presidente della Commissione europea Jacques Delors, pensati come ipotesi per facilitare gli investimenti infrastrutturali in Europa. Tempi in cui la crisi dei debiti sovrani non era preventivabile. Oggi sono l'unico antidoto possibile alla sussistenza della moneta unica e alla soluzione dei problemi relativi all'indebitamento degli Stati. Una situazione aggravata dalla crisi spagnola, quella italiana e dalla tempesta politica che attraversa l'Olanda.

Ma per venire incontro alle esigenze tedesche si vagliano altre soluzioni. L'ipotesi euro-bill è la new entry nel dibattito tra gli economisti. L'idea è venuta ad un gruppo di studiosi di area franco-tedesca, tra cui Thomas Philippon, in odore di incarico nel governo Hollande, che in campagna elettorale ha chiesto a più riprese l'introduzione degli eurobond. Si tratta di titoli a breve termine (scadenza inferiore ad un anno), emessi da un Debt Management Office europeo, qualcosa che, per semplificare, potrebbe essere paragonabile ad una segreteria del Tesoro targata Ue. Un mercato da 800 miliardi di euro, obbligazioni che godrebbero di un'alta liquidità e di tassi di interesse bassi. In più con il marchio Ue sugli scudi risulterebbe facilitata la difesa da fenomeni speculativi. Ogni paese potrebbe finanziarsi con questi strumenti per un massimo del 10% del Pil. Un po' come succede negli Usa con i Treasury Bill, da cui i nostri hanno mutuato idea e nome. E non a caso. Perché oltre che la Germania, gli euro-bill devono piacere anche agli investitori, specie a quelli americani.

Per la Germania l'amara pillola della garanzia sui debiti dei Piigs verrebbe addolcita da un lato dalla condizione tassativa di rispettare i vincoli di bilancio sanciti dal fiscal compact per chi volesse finanziarsi con gli euro-bill, dall'altro che le emissioni a lungo termine saranno comunque appannaggio dei singoli Stati. Spagna, Italia o Portogallo ad esempio, da un lato godrebbero di un rating sul loro debito a breve termine modellato sulla garanzia tedesca, dall'altro resterebbero soggetti al giudizio dei mercati per quanto riguarda i bond a lungo termine.

Un compromesso che ha già ottenuto il placet dai vertici del Fondo monetario interanzionale Christine Lagarde (direttrice generale) e Olivier Blanchard (chief economist). A Lagarde poi toccherebbe il compito di convincere Angela Merkel della bontà della proposta. L'assenso potrebbe essere lenire le ferite del fu Merkozy e aprire un nuovo corso europeo con un dialogo più diretto con Hollande e Monti. E magari stuzzicare qualcuno più fantasioso a coniare un nuovo neologismo
 
Un segnalino, anche se per l'incrocio ci vuol tempo.
 

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Le tensioni sui mercati finanziari
internazionali legate alla crisi greca, dicono gli operatori
interpellati da Radiocor, non hanno inciso sul mercato
primario italiano tanto che la domanda ha oggi ha raggiunto
il livello piu' alto del 2012 in rapporto all'offerta: quasi
20 miliardi a fronte dei 10 miliardi offerti e interamente
collocati dal ministero dell'Economia. Un segnale positivo
arriva anche dal calo dei rendimenti che sono tornati a
scendere dopo l'impennata di aprile.
 
Le tensioni sui mercati finanziari
internazionali legate alla crisi greca, dicono gli operatori
interpellati da Radiocor, non hanno inciso sul mercato
primario italiano tanto che la domanda ha oggi ha raggiunto
il livello piu' alto del 2012 in rapporto all'offerta: quasi
20 miliardi a fronte dei 10 miliardi offerti e interamente
collocati dal ministero dell'Economia. Un segnale positivo
arriva anche dal calo dei rendimenti che sono tornati a
scendere dopo l'impennata di aprile.
Il boom della
domanda, dice un trader, si e' concentrato di piu' sulla
scadenza trimestrale (che ha totalizzato richieste per oltre
7 miliardi a fronte dei 3 offerti) che su quella annuale,
che si e' invece mantenuta in linea con gli ultimi mesi. "Non
che il retail abbia mostrato particolare interesse - dice un
operatore. Piu' che altro - aggiunge - c'e' stata una forte
presenza delle banche italiane, come da previsioni". Anche
qualche banca estera, a dire la verita', e' tornata ad
affacciarsi sul segmento italiano a breve termine, non solo
perche' l'Italia sembra essere a riparo dalle tensioni piu'
forti che in queste settimane attanagliano Grecia e Spagna,
ma anche in ragione dei prezzi dei BoT italiani. "I titoli
italiani a breve termine - si fa notare in una sala
operativa - offrono rendimenti decisamente piu' interessanti
rispetto ai titoli di pari durata di Francia e Germania, che
hanno tassi prossimi allo zero. Il BoT trimestrale, inoltre,
viaggia su livelli piu' economici rispetto ad altri titoli di
Paesi periferici, come il Letras spagnolo".
Che l'asta di oggi fosse incanalata verso un esito
positivo e' stato evidente sin dalla mattinana, dice un altro
operatore, quando si "sono visti molti flussi di acquisto
sulla parte breve della curva italiana. Gli ordini, poi,
sono continuati anche dopo l'asta". Anche lo spread ha
reagito bene al risultato dell'asta, tornando a scendere
sotto il livello dei 400 punti base. Il risultato dell'asta
di oggi fa quindi ben sperare in vista del collocamento
decisamente piu' impegnativo in agenda per lunedi' prossimo,
quando il Tesoro sara' chiamato ad emettere BTp a 3, 10 e 15
anni per un importo compreso tra 3,5 a 4,25 miliardi di
euro.
 
*** Generali: utile netto I trim 567 mln (da 616 mln), oltre attese (RCO)

*** Generali: utile netto I trim 567 mln (da 616 mln), oltre attese (RCO)

(RADIOCOR) 11-05-12 13:52:40 (0206) 0 NNNN
 
*** Generali: premi I trim+6,1% a 19,8 mld, per 75% all'estero (RCO)

*** Generali: premi I trim+6,1% a 19,8 mld, per 75% all'estero (RCO)

(RADIOCOR) 11-05-12 13:52:53 (0207) 0 NNNN
 
***Generali: Perissinotto, conferma target utile operativo 3,9-4,5 mld (RCO)

***Generali: Perissinotto, conferma target utile operativo 3,9-4,5 mld (RCO)

(RADIOCOR) 11-05-12 13:53:11 (0208) 0 NNNN
 
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