Milano, 03 ago - Come un anno
fa, la volatilita' e' tornata a dominare i mercati finanziari
europei dove, complice anche i volumi di scambio piu' bassi
dato il minor numero di operatori attivi durante l'estate,
le variazioni drastiche di direzione degli indici sono ormai
all'ordine del giorno. L'ultima riunione della Bce ha
dimostrato che la risposta definitiva alla crisi, la
soluzione vincente, deve ancora essere trovata, e qualora
venisse individuata, richiederebbe del tempo prima di essere
apprezzata appieno dai mercati. Quanto avvenuto ieri con la
riunione del direttivo Bce e' sintomatico: in conferenza
stampa, Mario Draghi ha annunciato misure alquanto
significative, fra cui l'intenzione dell'Eurotower di
tornare ad acquistare titoli di stato sul mercato secondario
a condizione che gli Stati soddisfino determinate condizioni
in termini di riforme e impegno per il risanamento dei
conti. In assenza dell'annuncio di una nuova misura
immediata, i mercati hanno tuttavia reagito in maniera
parossistica provocando flessioni pesantissime che a
distanza di 24 ore non hanno retto a una rilettura piu'
attenta e meno emotiva. L'impegno della Bce ad acquistare
titoli di stato a scadenza breve, non piu' i decennali del
primo programma ma soprattutto i bond a 2 e 5 anni, e' intesa
a concedere il tempo necessario agli Stati per procedere con
decisione sul terreno delle riforme avendo tuttavia accesso
nell'immediato a finanziamenti a costi accettabili.
Scegliere una scadenza piu' breve, che non impegna la Bce su
orizzonti temporali troppo distanti, e' anche un modo per
attenuare l'opposizione dei rigoristi, nella fattispecie
Germania e paesi nordici, che continuano a porre l'accento
sull'importanza del rigore fiscale piuttosto che su quello
della crescita. In conferenza stampa, Draghi ha sottolineato
come la Bce sia pronta a intervenire con decisione e con le
forze adeguate allo scopo non appena saranno stati compiuti
gli ultimi lavori di analisi affidati a dei sottocomitati
interni e ha invitato gli Stati dell'Unione a fare in fretta
sul terreno dell'Esm e della concessione allo stesso di una
licenza bancaria che gli consentirebbe di accedere ai
finanziamenti illimitati della stessa Bce. Il principale
elemento di interesse per i mercati e' dunque destinato a
rimanere nel corso delle prossime settimane l'andamento
degli spread e il progresso realizzato in sede europea,
tanto a Bruxelles quanto a Francoforte. Sul fronte macro,
invece, la settimana si preannuncia piu' tranquilla e
peraltro puo' ricevere il testimone dall'incoraggiante
rapporto del dipartimento del Lavoro americano, secondo cui
in luglio sono stati creati 163mila posti di lavoro contro i
95mila attesi dagli analisti. Sul fronte americano, da
segnalare martedi' un intervento di Bernanke di fronte a
un'assemblea di insegnanti mentre mercoledi' sara' il turno
delle statistiche sulla produttivita' del secondo trimestre.
Giovedi' appuntamento con il dato di giugno sul deficit
commerciale e venerdi' con i prezzi alle importazioni. Sul
versante europeo, da segnalare lunedi' l'indice sentix sulla
fiducia degli investitori e martedi' gli ordini alle
fabbriche di giugno nell'eurozona. Mercoledi' occhi puntati
sulle statistiche sull'interscambio commerciale del blocco
in giugno e giovedi' sul bollettino Bce. Venerdi' infine
prezzi al consumo nell'eurozona in luglio.