Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1 (5 lettori)

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DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Non posso, mi hanno già "turbato" una volta, non voglio più veder sparire una mia gnoccolona.
 

DDUKE

Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Pare di vivere su Marte ma in realtà stanno solo rantolando...

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Manovra, l'aumento del bollo sui conti titoli rischia di costare più di quanto genera


06 Lug 12:05

(Finanza.com) Scampato il pericolo "fissato bollato" che avrebbe colpito pesantemente i trader più attivi, Sim e gli istituti di credito maggiormente specializzati in materia, la Manovra 2011-2014 ideata dal Ministro dell'economia Giulio Tremonti si è fatta più democratica. Con la decisione di incrementare l'imposta di bollo sui conti titoli verranno colpiti circa 10 milioni di cittadini.

Quella ideata dal capitano degli economisti di Via XX settembre è una vera stangata: l'incremento del tributo secondo le stime del Governo dovrebbe assicurare allo Stato circa 8 miliardi di euro tra 2011 e 2014, che al 2015 diventerebbero già 10,5 miliardi. Circa il 17% dei 47 miliardi complessivi della manovra ora all'esame del Quirinale.

Nello specifico per il biennio 2011-2012 il bollo passerà dagli attuali 34,20 euro a 120 euro, con un bel +250,88% di aumento dei costi fissi per gli investitori. Dal 2013, in occasione di un ulteriore balzello del bollo, verrà fatta la distinzione sul valore complessivo del deposito. Chi avrà fino a 50.000 euro pagherà 150 euro, dai 50.001 euro in poi il bollo lieviterà a 380 euro.

Volendo fare anche in questo caso un confronto con i costi attuali si vede che l'incremento del tributo nel 2013 sarà da un minimo del 338,60% a un massimo del 1.011,11%! Di conseguenza, la nuova imposta di bollo dovrebbe produrre 721 milioni nel 2011, 1,3157 miliardi nel 2012, 3,5813 miliardi nel 2013 e 2,4 miliardi a partire dal 2014.

A prescindere dai giudizi di merito sugli incrementi percentuali dei rialzi previsti per l'imposta, quello che viene da chiedersi è cosa ha spinto il Ministro a percorrere questa impopolare strada. Pur evidenziando come ora non è possibile avere un quadro chiaro di come potranno reagire all'iniziativa i milioni di investitori italiani, quello che viene da domandarsi è se la decisione presa non sia un errore strategico. Specie all'interno dell'attuale scenario economico che vede una pressione costante, se non in aumento, sui Paesi dell'Eurozona più indebitati.

Basti pensare a come il downgrade odierno di Moody's sul Portogallo abbia causato un incremento di oltre 12 punti base dello spread del rendimento richiesto al decennale italiano rispetto a quello tedesco. Il differenziale è così balzato oltre i 200 punti complessivi a 211,6 punti, con il tasso del Btp a 10 anni al 5,07% dal 2,95% del Bund.

Per capire l'errore strategico basta fare un paio di esempi numeri prospettici rispetto alla situazione attuale. Il primo tiene conto della tassazione del bollo a 120 euro, il secondo dei valori dell'imposta dopo il 2013. Utilizzando per semplificare un rendimento lordo dei Bot del 2%, vi sono valori anche inferiori, investendo 10.000 euro otterrei 200 euro lordi. Una volta pagate imposte e bolle, con i valori attuali all'investitore rimarrebbero 140,8 euro. Con l'applicazione della manovra si scenderebbe ad un netto di 55 euro: ossia lo 0,55%.

L'incremento del 2013, anche ipotizzando un incremento dei saggi dei titoli a breve legato a un livello di tassi di interesse da parte della Bce al 4%, vedrebbe: con un investimento di 10.000 euro, ossia sotto la soglia dei 50.000 euro, un lordo di 400 euro e un netto di 200; con un investimento di 51.000 euro, un lordo di 2.040 euro e un netto di 1.405 euro.

Risulta abbastanza evidente che penalizzazioni del genere hanno come effetto naturale quello di spingere gli investitori a smettere di finanziare lo Stato italiano, specie se si tiene conto che l'unificazione delle aliquote dovrebbe far scendere al 20% la tassazione dei conti correnti dall'attuale 27%.

I primi a beneficiare di questo dovrebbero essere i conti corrente remunerati. Anche perché una tassazione del genere risulterebbe penalizzante sia in termini di rischio che di rendimento: si avrebbe infatti una marcata discrepanza tra la valutazione del rischio Paese stimato dal mercato rispetto per esempio alla Germania e il rendimento ad esso associato.

Allo 0,55% decido piuttosto di impiegare le mie risorse in strumenti veramente solidi e con limitati pericoli di deprezzamento dello strumento, a parità di rischio pretendo invece un rendimento maggiore. Questa semplice considerazione di economia famigliare probabilmente non è stata presa in considerazione da Tremonti e dai suoi brillanti collaboratori, non è detto che gli italiani invece non lo facciano.

Con buona pace dei conti italiani, a quel punto costretti ad incrementare i saggi per attrarre più risorse finanziarie e quindi un maggior costo complessivo del funding. E considerando l'ammontare totale delle emissioni annue di titoli di Stato, il costo dovrebbe superare i beneficio di un maggior incasso dato dal bollo.

Riccardo Designori

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Se ieri avessero tagliato le province non ci sarebbe questo problema.
 
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Novenove

Moderator
Portogallo: Commissione Ue contesta decisione Moody's su rating (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 06 lug - La
Commissione Ue contesta apertamente la decisione di Moody's
di declassare la valutazione sul debito sovrano portoghese.
"E' un episodio spiacevole, che solleva il problema del
comportamento delle agenzie di rating e della loro capacita'
di prevedere il futuro". Con queste parole il portavoce del
commissario Ue agli Affari economici, Olly Rehn, ha reso
nota la critica dell'esecutivo al giudizio di Moody's.
Secondo la Commissione l'agenzia di rating non ha dato una
valutazione "accurata" della situazione di un paese "che sta
appena cominciando a mettere in pratica un programma di
riforma economica e di risanamento del bilancio".
Aps-ed-Y-


(RADIOCOR) 06-07-11 12:45:18 (0168)news,TV 3 NNNN
 

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Portogallo: Commissione Ue contesta decisione Moody's su rating (RCO)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 06 lug - La
Commissione Ue contesta apertamente la decisione di Moody's
di declassare la valutazione sul debito sovrano portoghese.
"E' un episodio spiacevole, che solleva il problema del
comportamento delle agenzie di rating e della loro capacita'
di prevedere il futuro". Con queste parole il portavoce del
commissario Ue agli Affari economici, Olly Rehn, ha reso
nota la critica dell'esecutivo al giudizio di Moody's.
Secondo la Commissione l'agenzia di rating non ha dato una
valutazione "accurata" della situazione di un paese "che sta
appena cominciando a mettere in pratica un programma di
riforma economica e di risanamento del bilancio".
Aps-ed-Y-


(RADIOCOR) 06-07-11 12:45:18 (0168)news,TV 3 NNNN


basterebbe una "notte dei lunghi coltelli" per finire 4 privati andati fuori di testa ;)

Basta volerle le cose, diversamente posson apparire tutti in accordo a recitar un copione, un pò come i nostri a ballarò, per poi andar a cena insieme. :V
 

Novenove

Moderator
basterebbe una "notte dei lunghi coltelli" per finire 4 privati andati fuori di testa ;)

Basta volerle le cose, diversamente posson apparire tutti in accordo a recitar un copione, un pò come i nostri a ballarò, per poi andar a cena insieme. :V
sai cosa? il problema dell'europa e' che nn e' unita come gli stati uniti d america.
california e florida son messe molto male, ma nessuna agenzia di rating ha mai detto qualche cosa xche' guardano il paese nell interezza.
casa invece diversa x noi europei, abbiamo creato la moneta unica ma nn un unico paese
 
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