Napolitano da' incarico a Draghi di formare il nuovo governo
di: Luca Ciarrocca
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e futuro presidente della Banca Centrale Europea, per assegnargli l'incarico di formare un Governo di Emergenza Nazionale che salvi l'Italia dalla crisi economica e dai rischi di default.
Durante un colloquio al Colle durato oltre due ore Napolitano e Draghi hanno concordato, pur con competenze e storie personali assolutamente diverse, su alcuni punti fermi. Eccoli:
1) Sui mercati finanziari c'e' emergenza e si respira un clima simile al 1992, l'Italia a molti osservatori esteri pare la nuova Grecia, la borsa di Milano e' crollata -13% in sette sedute, il rendimento dei btp a 10 anni e' salito sopra al 6%, massimo dall'introduzione dell'euro e al livello in cui era appunto Atene poco prima di dover essere costretta a chiedere il salvataggio alla Ue.
2) Il governo risulta impotente e impacciato, e' vero che Silvio Berlusconi riferira' mercoledi' in Parlamento ma chi e' super partes ritiene che il premier non abbia carisma ne' autorevolezza per gestire una situazione di guerra, con l'Italia sotto attacco (essendo abituato caratterialmente e finanziariamente a propalare ottimismo, si tratta di inadattabilita' e refratterieta' a drammi e crisi).
3) I btp e la borsa di Milano, la cui capitalizzaione vale oggi meno di due aziende americane come Apple ed Exxon messe insieme, fatto questo che pone il nostro paese come target alle scalate estere su un piatto d'oro, a questo punto non soffrirebbero ulteriormente o di piu', nel caso il ministro dell'Economia Giulio Tremonti gettasse la spugna e abbanonasse via XX Settembre; anzi, i mercati applaudirebbero premiando sia borsa che titoli di stato.
4) L'Italia e' bloccata, la crescita inesistente o da prefisso telefonico, il giovani non hanno ne' futuro ne' lavoro, la manovra da 47 miliardi di euro e' stata gia' sostanzialmente vanificata quasi per intero dal rialzo dei tassi sui titoli di stato dovuto ai sell sul mercato finanziario, la fiducia dei cittadini nella politica, nelle istituzioni e nelle banche e' ai minimi storici.