Germania:
Soprattutto a causa della crisi del debito in Europa
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Berlino, 10 ago - Il ministero
dell'Economia tedesco vede sensibili rischi per lo sviluppo
della congiuntura in Germania nei prossimi mesi soprattutto
a causa della crisi del debito in Europa. Nel suo ultimo
rapporto mensile il Ministero rileva infatti che "l'economia
tedesca continua a dimostrarsi solida in un clima europeo
difficile", ma che "la fiducia delle imprese in Germania sta
peggiorando in modo rilevante e indica rischi di uno
sviluppo piu' debole nei prossimi mesi. Nel secondo
trimestre il Pil e' atteso in moderata crescita". Secondo il
rapporto a fronte di questa situazione "le ulteriori
prospettive dell'economia tedesca restano moderate e
presentano forti rischi" e la tendenza alla ripresa
dell'economia mondiale "resta fragile". Sul versante
dell'occupazione "prosegue la ripresa, anche se rallentata",
mentre il trend dell'export "resta orientato al rialzo",
anche se gli impulsi legati al commercio con l'estero sono
previsti "piu' contenuti" nei prossimi mesi. Il
miglioramento dell'occupazione e l'aumento dei salari
continuano a sostenere prospettive favorevoli per i consumi,
che anche nel secondo trimestre dovrebbero aver contribuito
alla crescita della domanda, uno sviluppo sostenuto anche
dal graduale calo dei prezzi a luglio. Il Ministero rendera'
noto il Oil tedesco del secondo trimestre il 14 agosto.
Milano, 10 ago - Gli
investimenti stranieri in India (i cosiddetti Fdi, Foreign
Direct Investments) aumentano ma non al ritmo desiderato. E'
questa una delle numerose contraddizioni inerenti il flusso
di denaro che il paese riesce ad attrarre. Secondo il
recente rapporto dell'Unctad, l'India ha ricevuto 32
miliardi di dollari in investimenti e M&A dall'estero nel
2011. Sebbene la cifra rappresenti un incremento sostanziale
rispetto all'anno precedente, rimane molto al di sotto delle
performance degli altri paesi Bric. La Cina guida la
classifica mondiale con 124 miliardi di dollari, il Brasile
ne registra 67, la Russia 53. Eppure, l'India rimane nelle
intenzioni la terza destinazione preferita dalle
multinazionali. Sono dunque presenti le potenzialita', ma
esse si scontrano con una realta' piu' complessa da
interpretare. La crescita economica confligge con
l'arretratezza delle infrastrutture, i consumi in crescita
con la corruzione, il dinamismo delle classi emergenti con
l'elefantiaca macchina burocratica. Il paese rimane una
destinazione privilegiata, ma non riesce a spiccare un salto
di qualita' per innescare un circolo virtuoso di
investimenti, produzione, consumo, export. La mappa degli
Ide e' costellata da buone intenzioni, realizzazioni a
singhiozzo, insuccessi. Molti investimenti sono deliberati
ma non erogati, bloccati da farraginosita' apparentemente
inspiegabili. I grandi marchi internazionali avevano
ricevuto luce verde sulla piena proprieta' dei loro futuri
negozi monomarca, per poi vedersi limitare l'applicabilita'
in casi molto piu' ridotti. Il dietrofront e' stato
interpretato come una vittoria degli interessi della
distribuzione al dettaglio locale. Investimenti strategici,
come quelli promessi dalla Vodafone, sono stati penalizzati,
sotto la spada di Damocle della retroattivita' della
tassazione che teoricamente avrebbe potuto colpire il
gigante della telefonia anche dopo la firma degli accordi.
In una dichiarazione ampiamente applaudita dalla comunita'
d'affari, il nuovo Ministro delle Finanze - Palaniappan
Chidambaram - ha espresso l'intenzione di voler
riconsiderare l'applicabilita' della norma. Si tratta di un
provvedimento da inquadrare in un nuovo approccio, meno
formale e piu' redditizio verso gli investitori stranieri. Le
sue parole sono state cristalline al riguardo.
"L'investimento straniero e' un atto di fede. Noi dobbiamo
quindi rimuovere ogni incertezza e mancanza di fiducia
presenti nel mondo degli affari...La chiarezza e la
stabilita' nella tassazione, un'amministrazione non ostile,
un meccanismo equo per la soluzione delle vertenze, un
sistema giudiziario indipendente daranno agli investitori la
giusta sicurezza". Non sara' facile per il suo Ministero, ma
la scelta e' obbligata, altrimenti l'India continuera' ad
essere solo fisiologicamente appetibile, per la semplice
considerazione che nessun investitore puo' negligere un paese
dai 1,2 miliardi di persone.
* Presidente Comitato Scientifico Osservatorio Asia