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翠鸟科
Ciao Lupo, tutto ok spero. Ultimo giorno di lavoro per me e poi una settimanucola di ferie, in attesa di quelle più corpose
queste sono notizie
invece io ho settimane in accelerazione, caldo fetonte opps fetente
Ciao Lupo, tutto ok spero. Ultimo giorno di lavoro per me e poi una settimanucola di ferie, in attesa di quelle più corpose
Su questo sono d'accordo... vedremo
Ciao
Vi dico la mia sulla vicenda greca e poi me ne vado.
Premesso che per me il lato spregevole è rappresentato dall' irriformabile carrozzone degli eurocrati e da tutta la corte dei miracoli che vi ruota attorno e non da chi si attiva per arginarli, Tsipras paga un' insanabile contraddizione programmatica del suo partito, ossia l' avere promesso di eliminare l' austerità e al contempo di restare nell' euro: sono due progetti incompatibili, conseguenza di una mediazione interna ad un partito in cui albergano parecchie anime diverse, tenute insieme da compromessi utili ad aumentare i consensi, ma inevitabilmente destinate a esplodere nel momento in cui ti vai a scontrare con un monoblocco granitico che, per giunta, conosce le tue debolezze e perciò pensa di avere sempre le carte giuste per vedere per ultimo.
L' errore (che dovrebbe far riflettere molti partiti e movimenti similari nati in europa in questi ultimi anni e che presentano caratteristiche - e quindi debolezze- simili) è stato quello di privilegiare a tutti i costi il consenso al programma, secondo modus operandi tipico della politica della comunicazione, dimenticando che, quando i conflitti si fanno aspri, le divergenze sono su questioni fondamentali e la controparte è granitica, gli spazi per la mediazione interna si riducono e, se sono troppo ampi, l' avversario vi si incunea e li usa come leva per dividere il fronte opposto.
Il referendum è stata una fuga dalla spaccatura interna che rischiava di impedire l' approvazione del pacchetto di austerity che sembrava ormai deciso, figlio appunto di un mandato monco e fondato su una contraddizione insanabile, come già detto sopra.
Un evento invece che personalmente mi ha stupito (in questa misura) è stato il cannibalismo degli altri paesi deboli/periferici, piccineria politica per la francia (con qualche velleitaria iniziativa di facciata), vergognoso per l' italia (assenza opportunistica con scenetta finale della leccata di piedi dell' altro ieri al probabile vincitore, con tanto di osso ricevuto in cambio, una cosa rivoltante), non trovo aggettivi per gli altri (portogallo, spagna, etc). Una prova desolante di meschinità e pochezza politica (e umana).
Qualunque sia l' esito, comunque, a mio parere non sarà la grecia decisiva: vincendo i "no", il potere in europa serrerà i ranghi e si dimenerà come una bestia feroce; vincendo i "sì", si galvanizzerà come non mai e si crederà invincibile.
Comunque, al di là di tutte le chiacchiere, almeno ci hanno provato e questo va loro riconosciuto.
Un saluto e buon we a tutti
Vi dico la mia sulla vicenda greca e poi me ne vado.
Premesso che per me il lato spregevole è rappresentato dall' irriformabile carrozzone degli eurocrati e da tutta la corte dei miracoli che vi ruota attorno e non da chi si attiva per arginarli, Tsipras paga un' insanabile contraddizione programmatica del suo partito, ossia l' avere promesso di eliminare l' austerità e al contempo di restare nell' euro: sono due progetti incompatibili, conseguenza di una mediazione interna ad un partito in cui albergano parecchie anime diverse, tenute insieme da compromessi utili ad aumentare i consensi, ma inevitabilmente destinate a esplodere nel momento in cui ti vai a scontrare con un monoblocco granitico che, per giunta, conosce le tue debolezze e perciò pensa di avere sempre le carte giuste per vedere per ultimo.
L' errore (che dovrebbe far riflettere molti partiti e movimenti similari nati in europa in questi ultimi anni e che presentano caratteristiche - e quindi debolezze- simili) è stato quello di privilegiare a tutti i costi il consenso al programma, secondo modus operandi tipico della politica della comunicazione, dimenticando che, quando i conflitti si fanno aspri, le divergenze sono su questioni fondamentali e la controparte è granitica, gli spazi per la mediazione interna si riducono e, se sono troppo ampi, l' avversario vi si incunea e li usa come leva per dividere il fronte opposto.
Il referendum è stata una fuga dalla spaccatura interna che rischiava di impedire l' approvazione del pacchetto di austerity che sembrava ormai deciso, figlio appunto di un mandato monco e fondato su una contraddizione insanabile, come già detto sopra.
Un evento invece che personalmente mi ha stupito (in questa misura) è stato il cannibalismo degli altri paesi deboli/periferici, piccineria politica per la francia (con qualche velleitaria iniziativa di facciata), vergognoso per l' italia (assenza opportunistica con scenetta finale della leccata di piedi dell' altro ieri al probabile vincitore, con tanto di osso ricevuto in cambio, una cosa rivoltante), non trovo aggettivi per gli altri (portogallo, spagna, etc). Una prova desolante di meschinità e pochezza politica (e umana).
Qualunque sia l' esito, comunque, a mio parere non sarà la grecia decisiva: vincendo i "no", il potere in europa serrerà i ranghi e si dimenerà come una bestia feroce; vincendo i "sì", si galvanizzerà come non mai e si crederà invincibile.
Comunque, al di là di tutte le chiacchiere, almeno ci hanno provato e questo va loro riconosciuto.
Un saluto e buon we a tutti