Ora anche l'Austria teme il contagio
7 FEBBRAIO 2010
VIENNA - L'Austria economica e bancaria è sotto shock: è iniziata la ritirata o il ridimensionamento delle partecipazioni nell'Est Europa mentre si prevedono altre sofferenze in arrivo dal fronte orientale: la vicenda del salvataggio pubblico di Hypo Group Alpe Adria, è emblematica del momento di crisi che si vive a Vienna.
I sorrisi di circostanza dei miei interlocutori allo storico caffé Landtmann, accanto al Burgtheater lasciano subito il passo a facce tirate che non nascondono le difficoltà della marca orientale, come è chiamata l'Austria che trae il 5% del suo Pil dai rapporti con i suoi vicini orientali. Dopo il varo di due piani di stimoli fiscali anti recessione decisi dalla Grosse Koalition il deficit salirà al 5,7% del Pil nel 2010 e al 4,5% nel 2011 mentre dopo una recessione severa del 3,5% nel 2009, si prevede una modesta crescita economica dello 0,8% nel 2010 e dell'1,2% nel 2011. Il governo per ora ha messo da parte il varo di un terzo piano di sostegno all'economia.
Ma i guai non sono finiti: ora si addensano timori sulla Oesterreichische Volksbank (Ovag). Il rischio contagio dei paesi dell'Est Europa pesa sui conti pubblici di Vienna e sulle sue banche.
Al punto che secondo la Banca centrale austriaca, entro il 2011 il sistema bancario austriaco registrerà una perdita di capitale tra i 10 e i 20 miliardi. Un fenomeno legato alla crisi del ciclo economico e alle sofferenze nei crediti. È la fine di un modello di sviluppo di banca alpina, molto aggressiva con i nuovi strumenti finanziari: la cosiddetta Sacher Finanz è a fine corsa e ora deve reinventarsi.
(V.D.R.)
che palle .. non c'è una caccola di stato che può dire io so buono ...