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Qua dicono un'altra cosa....

Wikipedia :

La pornografia (dal greco πόρνη, porne, "prostituta" e γραφή, graphè, "disegno" e "scritto, documento"[1] e, quindi, letteralmente "scrivere riguardo" o "disegnare" prostitute) è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali, in genere ritenuti osceni, effettuata in diverse forme: letteraria, pittorica, cinematografica, fotografica.

Ogni essere umano ha normalmente delle fantasie erotiche, cioè usa l'immaginazione per rappresentarsi delle scene eccitanti eroticamente, senza altro scopo che l'eccitazione in sé: la pornografia è la concretizzazione di queste fantasie in immagini, disegni, scritti, oggetti o altre produzioni. Poiché molte persone hanno fantasie erotiche simili, di solito il materiale pornografico prodotto da un singolo, con le scene della sua immaginazione erotica, risulta eccitante anche per molti altri. Sebbene la pornografia sia stata usata anche come semplice ingrediente di opere artistiche più articolate, il suo fine principale è quello di indurre uno stato di eccitazione sessuale
Il termine ha iniziato ad essere impiegato con questo significato agli inizi del XIX secolo, per poi diffondersi nei decenni successivi[2] allo scopo di distinguerla dal concetto di arte.

Generalmente, negli ordinamenti giuridici occidentali non è considerata illegale, ma in determinati contesti è (o è stata) soggetta a censura, e ne viene vietata la visione (in particolare a minorenni).

Da sempre si è dibattuto sul mutevole confine tra arte, erotismo e pornografia
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Catherine Breillat (Bressuire, 13 luglio 1948) è una regista, sceneggiatrice e scrittrice francese.
È conosciuta per i suoi film incentrati sui temi della sessualità e sui conflitti e le rivalità tra i sessi, temi che compaiono anche nei suoi romanzi. La Breillat è stata oggetto di polemiche per la sua esplicita rappresentazione della sessualità e della violenza. Ha utilizzato il pornodivo Rocco Siffredi nei film Romance (1999) e Pornocrazia (Anatomie de l'enfer, 2003). In un'intervista a Senses of Cinema, ha descritto David Cronenberg come un altro regista che aveva il medesimo approccio con la sessualità nei suoi film.

Il suo lavoro è stato associato con la tendenza denominata New French Extremity
 
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